Cetera Yachts: la rivoluzione degli spazi
Al Boot di Düsseldorf abbiamo incontrato gli ingegneri Francesco Guida ed Ernesto De Bartolomeis, che ci hanno svelato in anteprima i dettagli del Cetera 60 di Cetera Yachts: un’imbarcazione destinata a stravolgere i canoni tradizionali del mondo dei 60 piedi grazie ad un’innovativa rivisitazione dei volumi.
Le forme e gli spazi sono plasmati e distribuiti in funzione di un unico scopo: garantire la massima vivibilità a bordo. Il risultato è una barca che, attraverso una sapiente disposizione degli ambienti principali su un solo piano, offre all’armatore lo stesso comfort di casa. Nasce così il Multispace Yacht, una nuova tipologia di prodotto che si affaccia sul mercato dello yachting.
Il Cetera 60 non è solo il primo Multispace Yacht della storia, ma è anche la prima creazione del neonato Cetera Yachts, progettato dallo studio fondato dall’ingegnere Francesco Guida, al culmine di una brillante carriera costellata da prestigiose collaborazioni con cantieri del calibro di ISA Yachts, Arcadia Yachts ed Azimut.
“Attualmente lo studio è composto da dieci persone oltre me – ci spiega l’Ing. Guida – A seconda delle richieste del cliente, progettiamo sia engineering ed exterior design, come abbiamo fatto per ISA Yachts, sia interior design, come abbiamo fatto per l’Azimut linea S, Cantiere delle Marche e Fiart Mare“. La partnership con l’ingegnere De Bartolomeis, General Manager di Fiart Mare, nasce un paio di anni fa.
“Quando Francesco mi ha proposto questo progetto, mi sono accorto che si trattava di qualcosa di altamente innovativo. Ma quando ho visto il prodotto, sono rimasto davvero senza parole: andava oltre le nostre aspettative, anche perché oggi, nel mondo della nautica, è difficile individuare un prodotto che possa essere considerato veramente un’innovazione” racconta Ernesto De Bartolomeis. E’ proprio la particolare distribuzione dei volumi a rendere il Multispace Yacht un’assoluta novità nel panorama delle tipologie di imbarcazioni esistenti, come ci spiega De Bartolomeis: “L’ingegner Guida è riuscito a disegnare non un nuovo prodotto, ma proprio una nuova categoria di prodotto ed è da lui che è stato coniato il termine Multispace Yacht”.
Il nome “Multispace Yacht” fa riferimento, infatti, alla sua peculiare struttura, che grazie al riposizionamento dei volumi consente di massimizzare gli spazi disponibili. Il progetto rispecchia appieno la filosofia dell’easy boating a cui hanno aderito i suoi artefici: l’andar per mare deve essere semplice e alla portata di tutti. Se di solito gli ambienti vivibili si trovano all’interno della carena, nel Multispace Yacht si concentrano invece su un unico livello, cioè il ponte principale. “Ciò comporta innumerevoli vantaggi – prosegue De Bartolomeis – innanzitutto, abbiamo la possibilità di attraversare la barca con estrema facilità, da poppa a prua, percorrendo un corridoio centrale, inoltre tutti gli ambienti vivibili presentano paratie completamente dritte perché non scavate nella carena. In questo modo la barca è circondata da enormi finestrature che offrono una luce incredibile, difficilmente ottenibile in altri scafi”.
Ispirato al Chris Craft House Boat del 1972, il Cetera 60 è suddiviso in tre ponti. Sul lower deck sono situate una confortevole zona riservata all’equipaggio, con cabine alte due metri ed un bagno dedicato, e tre diverse aree tecniche con ampi spazi di stivaggio, accessibili da prua e poppa.
“Questa disposizione non solo ci consente di accedere facilmente all’impiantistica di bordo, ma nel momento in cui la Volvo Penta arriverà a sviluppare l’IPS ibrido avremo anche abbastanza spazio per installare il pacco batterie“ afferma, evidenziando una particolare attenzione alla tutela dell’ambiente marino. Il main deck ospita due zone cockpit, una prua l’altra a poppa, un’area living panoramica con angolo bar, tre cabine con bagno privato e box doccia e un garage per un tender di 2,85 metri.
“Grazie allo stravolgimento dei volumi, questo è l’unico motoryacht da 60 piedi al mondo che ha un garage per il tender” osserva Francesco Guida. Tra i pregi del Multispace Yacht, spicca la collocazione delle tre cabine sul ponte principale: queste ultime, oltre ad un’altezza di due metri e una straordinaria quantità di luce naturale, vantano una vivibilità inedita, alla quale contribuisce senza dubbio la considerevole distanza rispetto alla carena e all’area motori. Stupisce, inoltre, la zona living situata a prua per assicurare la massima intimità sia all’ancora che in porto.
“Quasi tutte le barche oggi hanno il pozzetto nella parte inferiore della barca: quando ci si ritrova a vivere un momento conviviale, ad esempio in porto, si è continuamente disturbati dal traffico delle macchine, dal vociare della gente e soprattutto la privacy è messa in discussione dal passaggio continuo delle persone. Posizionando la zona di dinette, interna ed esterna, sull’estrema prua della barca, riusciamo invece a vivere la zona più bella della barca in totale intimità in navigazione e in porto” chiarisce De Bartolomeis.
L’upper deck è caratterizzato da una confortevole cucina, con un tavolo che può accogliere ben 8 commensali, e una postazione di guida panoramica affiancata da una chaise longue. Gli ampi spazi disponibili consentono l’installazione di un frigo a colonna, assai richiesto dalla clientela, e di una lavastoviglie o di una cantinetta per i vini. “Attenzione – precisa Guida – si potrebbe pensare che il Cetera 60 sia un flybridge con hard top, ma in realtà è molto più basso. Questo significa che la barca avrà un altro pregio: sarà infatti molto stabile in acqua, diversamente dai flybridge con hard top, che sono alti e quindi instabili. E poi è anche larga, perché abbiamo deciso di renderla abitabile, quindi sarà una barca comoda sia in navigazione che all’ancora”.
A fare del Multispace Yacht uno spartiacque nella storia della nautica sono proprio i notevoli vantaggi che può offrire: l’ingegnosa ridistribuzione delle volumetrie comporta non solo l’ottimizzazione degli spazi, ma anche l’abbattimento dei costi di produzione e la riduzione dei tempi di consegna. “Una delle principali difficoltà che s’incontrano quando si costruisce una barca è che squadre diverse devono lavorare negli stessi ambienti – spiega De Bartolomeis – in questo caso abbiamo 3 postazioni di lavoro: la prima è quella della zona di carena, dove lavoreranno impiantisti ed elettricisti che andranno a disporre tutti gli elementi di bordo. Sul primo piano, che sarà un cantiere praticamente a terra e quindi facilmente accessibile, avremo carpentieri e falegnami che lavoreranno agli allestimenti di bordo: qui, le paratie dritte faciliteranno l’installazione dell’arredamento. La terza postazione è, invece, sull’upper deck. Una volta completate, le parti della barca saranno assemblate, quindi il costo sarà più basso rispetto a qualsiasi altra barca tradizionale e al contempo andremo ad evitare le sovrapposizioni tra squadre che rallentano il processo produttivo”.
Il Multispace Yacht sarà pronto per il debutto internazionale nel primo trimestre del 2020.