Charter, locazione e diporto commerciale: lo stato dell’arte
Tanto si è scritto, argomentato e discusso sul charter (ovvero il noleggio n.d.r.) e sulla locazione nel diporto nautico e di conseguenza sul diporto commerciale in questi ultimi anni. Molti sono stati gli approfondimenti, in testate specializzate o meno, sui blog e sulle banchine. Con questo approfondimento, più che argomentare sulla normativa, vogliamo invece condividere con i lettori un punto di vista operativo e quanto più pratico possibile, ragionando sullo “stato di salute” di questo istituto.
In prima istanza, è da premettere che, nonostante la riforma del codice della nautica da diporto, introdotta qualche anno fa, nulla è sostanzialmente cambiato in termini di disciplina circa le attività di noleggio e locazione. Di contro, sono state inserite, ad esempio, nuove normazioni in materia di “esercizio abusivo di attività commerciali con unità da diporto”.
LE CRITICITÀ DEL SETTORE
Al netto di quanto sopra, vi sono purtroppo ancora molte criticità su vari temi che potrebbero considerarsi oramai storici.
Un primo esempio può essere visto nella difficoltà di ottenimento dei titoli professionali marittimi per il diporto (pur essendoci stati opportuni tentativi verso un miglioramento sul fronte normativo), oppure relativamente ad altre forme di esercizio commerciale, non ancora opportunamente disciplinate, come ad esempio il sempre presente “Boat & Breakfast”.
In aggiunta, non si può non citare il trattamento di miglior favore, soprattutto sotto il profilo fiscale, riservato alla navigazione commerciale “pura” rispetto alle società che operano soprattutto nell’attività di noleggio che, di fatto, non hanno alcuna agevolazione di sorta, fatta eccezione per particolari condizioni di impiego.
Se i suddetti esempi sono probabilmente “imputabili” al legislatore, d’altro canto anche da parte di una certa utenza (dovute e doverose eccezioni a parte n.d.r.) permangono tanti comportamenti definibili come altrettanto critici.
In questo senso, molti sono gli utenti che di fatto praticano l’esercizio abusivo dell’attività commerciale. Prova ne sono le tante notizie di sequestri e/o verbali.
Caso emblematico è sicuramente il noleggio “mascherato” da locazione, ove l’armatore fornisce (di fatto) anche il conduttore dell’imbarcazione, pur essendo puntualmente sprovvisto di titoli e di contratto/assicurazione obbligatori.
Inutile dire come questi (e molti altri comportamenti di tale tipologia) penalizzino fortemente le società di charter che armano le proprie unità, correttamente certificate e amministrativamente autorizzate, e che altresì sopportano i conseguenti ed alti costi di gestione dati dall’arruolamento del relativo personale marittimo, opportunamente certificato e riconosciuto, come i costi fiscali, assicurativi e societari tipici di un’attività imprenditoriale.
IL CHARTER, UN SETTORE IN CRESCITA
Ma se da un lato permangono luci ed ombre, così come abbiamo cercato di illustrare brevemente nelle precedenti righe, dall’altro il settore parrebbe godere di ottima salute.
Infatti, è pressoché innegabile che, dalla fine delle restrizioni imposte dal Covid-19, la domanda sia per il noleggio che per la locazione è letteralmente esplosa, favorendo sia il piccolo che il grande operatore, seppur con le necessarie differenziazioni.
In questo senso, proprio perché il settore ha nuovamente dimostrato le sue potenzialità nonché il suo spessore anche dal punto di vista dell’occupazione e delle attività che vi ruotano attorno, sarebbe ancora più urgente puntellare normativamente e fiscalmente taluni segmenti del settore, oltre che premiare le aziende che lavorano nei limiti della norma, arrivando finalmente a competere con altri primari registri mondiali (Regno Unito e Malta in primis) onde attrarre ulteriori investimenti nel cluster marittimo nazionale.
PER. NAV. DANIELE MOTTAPerito e Consulente Navale, è riconosciuto dalle principali organizzazioni e istituzioni nazionali e internazionali come l’SCMS, FEMAS, AIPAM e Ruolo Periti ed Esperti. Commissario d’Avaria per le principali compagnie assicurative nazionali, svolge altresì la propria attività peritale e professionale con particolare riferimento al diporto commerciale, allo shipping e alla gestione/consulenza afferente all’esercizio delle unità navali. Attivo dal 2015 nella divulgazione in campo nautico, ha partecipato alla stesura della pubblicazione “La riforma della nautica da diporto” e collaborato con varie testate specializzate nella nautica. Docente e formatore, ha tenuto vari corsi e seminari dedicati al cluster marittimo. A tutt’oggi è titolare dello Studio Tecnico Navale Daniele Motta, meglio conosciuto come Marine Consultants & Surveyor (www.perizienavali.it). Avete domande per il Per. Navale Daniele Motta? Scrivete all’indirizzo e-mail: info@mondobarcamarket.it |