Il fascino del silenzio: come comunicare sott’acqua
Il mondo sommerso ha davvero un fascino tutto suo. In questo viaggio lo stiamo scoprendo insieme, sempre di più e in ogni suo dettaglio. Spesso viene domandato a noi, amanti e professionisti dell’attività subacquea, cosa attiri e spinga all’esplorazione dell’abisso. Certo, pensare di trovare un’unica motivazione per ciascuna persona che decida di dedicarsi all’immersione è praticamente impossibile.
IL FASCINO DEL SILENZIO
Sappiamo ormai come l’immersione attivi sin dal primo approccio con l’ambiente sottomarino meccanismi introspettivi che generano stimoli fortemente positivi e attrattivi, producendo uno stato di rilassamento, pace e concentrazione. Si viene a creare una sorta di stato di benessere ancestrale, in cui si riesce a eliminare qualsiasi tensione.
Tra i motivi per cui molte persone cercano l’incontro con il mondo sommerso c’è sicuramente la ricerca del silenzio. Non è certo una motivazione strana. In una società sempre più rumorosa, dove suoni e immagini ci vengono propinati continuamente, sono sempre di più le persone che fuggono verso i grandi silenzi mistici ed emotivi offerti dai luoghi più isolati del mondo.
L’abisso è senza dubbio uno di questi, un luogo dove godere del silenzio. Non dimentichiamo mai che, per stare bene sott’acqua, dobbiamo farlo sempre in sicurezza e mai da soli. Per questo, anche nel migliore silenzio del blu e della nostra mente, dobbiamo restare in contatto con il nostro compagno o con la guida che ci sta accompagnando, essere in grado di capire i suoi messaggi e, a nostra volta, indicare la nostra situazione psico-fisica ed eventuali bisogni.
Anche sott’acqua è necessario, quindi, saper comunicare in maniera chiara ed efficace.
COME COMUNICARE SOTT’ACQUA
Per motivi di sicurezza non ci si può immergere da soli, per questo sono stati adottati dei segni gestuali universali, che rendono più piacevoli e al contempo sicure le immersioni. Andiamo a scoprire i principali segnali che dobbiamo conoscere per comunicare con il nostro buddy durante l’immersione.
COME COMUNICARE SOTT’ACQUA: ALL’INIZIO DELLA DISCESA
Partiamo dai segnali all’inizio della discesa, in questo caso sarà fondamentale far sapere come ci sentiamo e se tutto procede bene nei primi metri sotto la superficie del mare.
La nostra immersione avrà inizio al segnale del pollice rivolto verso il basso. Nei primi metri di discesa si indicherà l’orecchio seguito da un “ok” o una mano che oscilla ad indicare una corretta o meno compensazione dell’orecchio.
Se tutto procede in maniera fluida, tutti i sub in immersione si guarderanno e daranno singolarmente il segnale di “ok” per confermare che va tutto bene e, a quel punto, si potrà intraprende il percorso di esplorazione.
L’importante è ricordare di non indicare mai che va tutto bene con il “pollice alzato” poiché, al contrario, questo segnale indica il desiderio di risalire in superficie.
COME COMUNICARE SOTT’ACQUA: DURANTE L’IMMERSIONE
Durante l’immersione si valutano le condizioni di:
- Temperatura: in caso di freddo ci sfregheremo le mani sulle braccia;
- Buona salute: attraverso l’ “ok” o in caso di problemi respiratori ci batteremo il pugno sul petto;
- Corrente: batteremo il pugno sulla mano;
- Potenziali pericoli: teniamo il pugno davanti al volto.
COME COMUNICARE SOTT’ACQUA: I SEGNALI D’EMERGENZA
Molto importanti sono i segnali d’emergenza, in primis quello che indica la fine dell’aria (cosa che non dovrebbe mai accadere) e l’urgente richiesta della fonte d’aria alternativa al compagno. Questa situazione si comunica a mano piatta con movimenti avanti e indietro, all’altezza della gola.
Ovviamente in questo caso si procederà con il segnale delle braccia a “X” per indicare la fine dell’immersione.
Questi sono i segnali più comuni alla base di una buona immersione da vivere in serenità e nella calma che caratterizza il mondo sommerso.