Costruttori sull’acqua: Ingemar
Nata a Milano nel 1979, Ingemar – acronimo di “Ingegneria Marittima” – da 40 anni progetta e realizza strutture galleggianti destinate ad approdi turistici, pubbliche amministrazioni e circoli nautici. La qualità tecnica, l’attenzione all’innovazione, la flessibilità progettuale hanno determinato e determinano il successo dell’azienda, oggi tra i leader del settore a livello globale. Con 150 installazioni galleggianti realizzate all’anno in Italia e all’estero, un fatturato che si aggira intorno ai 10 milioni di euro e una forza lavoro di 32 persone, Ingemar è una realtà imprenditoriale aperta ai mercati internazionali, come conferma il recente accordo di licensing esclusivo per gli Emirati Arabi stretto con la società AST LLC di Dubai.
Affidabili, robuste ed eco-sostenibili, le strutture galleggianti Ingemar sono state adottate da circa un terzo dei porti turistici italiani, dai piccoli attracchi dei circoli nautici ai grandi marina. Secondo Lorenzo Isalberti, Presidente e Fondatore di Ingemar, che abbiamo intervistato in occasione del quarantesimo anniversario di attività, questo risultato è da attribuirsi alla costante attività di ricerca tecnologica svolta dal team R&D. “A fare la differenza è la forte componente d’innovazione e di soluzioni ingegneristiche originali dei nostri prodotti e i consistenti e continui investimenti in Ricerca & Sviluppo di nuove soluzioni” ci dice Isalberti.
Complice un’inedita attenzione all’ambiente, il settore delle infrastrutture portuali si rivela un mercato in rapida trasformazione. “Gli spazi acquei naturali protetti sono sostanzialmente esauriti, i movimenti ecologisti si oppongono a nuove costruzioni invasive degli ecosistemi marini, le norme ambientali sono in rapida evoluzione – continua Isalberti – ma anche le tipologie e le dimensioni delle imbarcazioni sono mutate negli ultimi anni, rendendo spesso obsolete e inadeguate strutture ricettive a mare che fino a pochi anni prima erano sulla cresta dell’onda”.
Per rispondere alle esigenze del mercato, l’azienda – che inizialmente realizzava solo pontili galleggianti per piccole imbarcazioni – ha gradualmente esteso la produzione, fino ad arrivare a costruire moli galleggianti per mega-yacht e i più grandi frangionde galleggianti della produzione di serie a livello mondiale. Sono proprio pontili e manufatti galleggianti a permettere di registrare un trend di crescita positivo nell’ultimo decennio, sebbene la produzione di Ingemar sia orientata anche alla realizzazione di banchine fisse e terminali per la distribuzione dei servizi. “In questo contesto, sarebbe rischioso impostare uno sviluppo basato su opere inamovibili. Tutte le installazioni galleggianti Ingemar per definizione rispettano l’ambiente poiché presentano volumi inferiori rispetto a quelle fisse, consentono la trasparenza dei bacini e il ricambio delle acque di superficie, non intaccano irrimediabilmente i fondali marini e sono adattabili in funzione delle condizioni geologiche e meteo marine dei luoghi di installazione. Inoltre, tutti i legnami pregiati utilizzati per le eventuali coperture provengono da produzioni ecosostenibili certificate” prosegue il Presidente di Ingemar.
Non è dunque un caso che negli anni ’90 l’azienda abbia contribuito alla riconversione del Porto Antico di Genova, su progetto dell’Architetto Renzo Piano, con piattaforme, banchine e pontili galleggianti e poi, nei primi anni 2000, abbia costruito a Venezia un nuovo ponte galleggiante di ben 330 metri che unisce le rive delle Zattere e della Giudecca in occasione della festività del Redentore. Oltre al Salone Nautico Internazionale di Genova e al Salone Nautico di Venezia, numerosi sono i marina che oggi ospitano i diportisti, in tutto o in parte, su strutture galleggianti Ingemar: tra questi si segnalano Marina di Capo d’Orlando, Marina di Fezzano e Porto Mirabello, Marina del Gargano, Marina di Villasimius, Porto San Rocco, Marina di Loano, Marina di Stabia, Certosa Marina e Marina Sant’Elena.
Nonostante le molteplici prestigiose opere realizzate in tutta Italia, anche Ingemar ha risentito della crisi duramente abbattutasi sull’economia mondiale e in particolare sul mondo della nautica. Decisiva è stata dunque l’espansione verso i mercati internazionali, che ormai hanno un’incidenza del 70% sul totale del fatturato: “L’ultimo decennio ci ha visti inevitabilmente fronteggiare il blocco dei nuovi progetti nel nostro Paese con una più intensa attività sui mercati esteri, molti dei quali in fase espansiva, che ci hanno gratificato con incarichi sempre più impegnativi e di responsabilità” dichiara Lorenzo Isalberti. E’ così che hanno visto la luce i pontili galleggianti dei porti turistici di Locarno, Hammamet, Kuwait, Corfù, Aqaba, Spalato e Porto Montenegro.
“Anche nel nostro settore teniamo alto il vessillo del Made in Italy, non tanto come forza del design o del fashion che risultano di importanza marginale nelle nostre produzioni, quanto per l’approccio professionale ed empatico che l’industria italiana di qualità riesce a stabilire e a consolidare con i propri clienti nel resto del mondo”.
Una caratteristica, questa, che ha condotto Ingemar verso altri lidi: “I nostri interventi dal bacino del Mediterraneo si sono spostati sempre più a est, fino a raggiungere e sviluppare importanti progetti nei Paesi del Medio-Oriente: Kuwait, Arabia Saudita, Giordania, Emirati Arabi Uniti – conclude – Alla fine del 2018 abbiamo siglato un accordo di licensing con AST LLC di Dubai per la produzione e la distribuzione negli Emirati Arabi Uniti dei prodotti top-line a marchio Ingemar e questo non è che il primo passo per una penetrazione territoriale sempre più puntuale e capillare che ci spingerà con rinnovata passione al prossimo importante traguardo del mezzo secolo di attività”.
INGEMAR
www.ingemar.it