Drifting d’inverno
L’inverno è arrivato e programmare una battuta di drifting può sembrare anacronistico: le temperature gelide e la quasi totale assenza di pesce foraggio fanno desistere molti appassionati. Esiste però la possibilità concreta di insidiare i tonni con certezza quasi matematica di trovarli in caccia, a patto di vincere la sfida con il freddo pungente.
LA SCELTA DEL METEO E DELLE ORE DI PESCA
Per affrontare una battuta di pesca invernale, non bisogna essere necessariamente degli esperti meteorologi, ma semplicemente prendere in considerazione alcuni fattori che, oltre ad aumentare le probabilità di cattura, possono indubbiamente portarci lontano da rischi inutili.
Il barometro, oggetto da molti sconosciuto, ma presente oggi giorno anche in orologi digitali dal costo irrisorio, è lo strumento idoneo a misurare la pressione atmosferica. Gli sbalzi notevoli di pressione sono all’origine dei moti ventosi, ma sui pesci, i fenomeni di bassa pressione, hanno un effetto “inappetente”, mettendo spesso i branchi in stasi.
Dovendo, quindi, scegliere le nostre giornate, prima di caricare sarda e carburante, ci premureremo di osservare accuratamente bollettini, consultare siti internet o una comunissima stazione meteo, accertandoci di essere in una fase di alta pressione stabile, quindi, con valori di barometro superiori a 1005 millibar. Con queste condizioni saremo certi di avere pesci attivi in caccia e verosimilmente il meteo non dovrebbe riservarci sorprese. Con l’arrivo del freddo, saranno da evitare le prime ore del mattino, in cui ci confronteremo con il gelo, che rende difficoltoso lavorare le sardine se congelate ed aumenta i rischi a bordo.
Faremo quindi attenzione alla fase di alta marea, cercando di pescare nelle due/tre ore prima dell’alta concentrando l’azione fino ad un’ora dopo il culmine, cercando di far coincidere il tutto nelle ore centrali della giornata.
ABBIGLIAMENTO ADEGUATO
Pescare in inverno ci mette di fronte ad alcune problematiche che solo con attrezzature all’altezza della situazione possono essere fronteggiate.
Bisogna, infatti, sapere che la dispersione termica in mare, per effetto dell’umidità e della temperatura percepita molto più bassa, è molto più veloce, ancora più veloce nel caso in cui ci si bagni.
Chi affronta lunghe navigazioni per trovare uno spot così come chi pesca a poche miglia non può rischiare di ritrovarsi bagnato e mal coperto con temperature dai 10 gradi in giù.
Pertanto una dotazione standard sarà dell’abbigliamento intimo tecnico, come quello in uso a sciatori e patiti di footing e jogging. Questo tipo di capi, infatti, consente di lasciare traspirare velocemente la pelle evitando l’accumulo di sudore ed al tempo stesso offre una sicura protezione contro il freddo ed il vento.
Un immancabile pile, meglio se micro, sarà la nostra corazza durante il combattimento con qualche preda, consentendoci anche di avere facilità di movimento durante le azioni di pasturazione e messa in acqua delle esche.
Pantaloni impermeabili ed uno stivaletto sempre almeno una calzata e mezzo più grande completeranno il vestiario. Cappello di pile e giubbino impermeabile ed antivento saranno indispensabili durante la navigazione, ricordando sempre che articoli con Thinsulate e Goretex sono indubbiamente da preferire, poiché a fronte di costi più alti, garantiscono leggerezza addosso con grandi doti di riscaldamento.
Rigorosamente da evitare tute da ginnastica siano esse in felpa o tessuti acetati: ricordate sempre che sebbene la pesca sia uno sport, non è palestra o pallavolo.
ESCHE FRESCHE
In inverno risulta arduo reperire sarda fresca in quantità sia per pasturare che per l’innesco. Pertanto, preservando almeno una cassa di fresco per l’innesco, ci orienteremo su sarda congelata per la pasturazione, coadiuvati da un’acqua indubbiamente meno cristallina rispetto alla stagione estiva. Una reticella bella grande ci servirà per accelerare le operazioni di scongelamento, ponendo direttamente una cassetta congelata all’interno della rete; mentre si iniziano le operazioni di ancoraggio, l’azione dell’acqua di mare avrà un duplice effetto, iniziando immediatamente il brumeggio e scongelando rapidamente le sardine. Il pasturatore dovrà essere alimentato, oltre che dalla sarda, da getti d’acqua che andranno a completare l’azione di scongelamento su qualche pezzo di pastura ancora congelato.
LA ZONA DI PESCA
La scelta del punto di pesca non sarà casuale né tanto meno, avendo segni visibili, sarà dettata dalla semplice osservazione del mare.
In questo particolare periodo meteorologico, gabbiani e berte tendono a stazionare all’imboccatura dei porti, aspettando al sole il rientro dei pescherecci. La scelta del punto su cui portare le nostre esche sarà pertanto effettuata in base a due fattori: la rotta degli strascichi e la temperatura dell’acqua.
Per risolvere entrambi questi quesiti, ci verrà in aiuto la rete internet: difatti, grazie alla presenza su tutte le flotte dei pescherecci del sistema AIS, potremo tramite il sito marine traffic, reperire informazioni utili circa il movimento e l’attività delle flotte, ricavando anche importanti informazioni su meteo e pressione atmosferica. La temperatura di superficie dell’acqua, visualizzabile sui moderni chartplotter multifunzione come il tzt12 ed il tzt15 della Furuno , sarà il dato da incrociare con le rotte dei pescherecci per avere lo strike assicurato.
A TUTTO RELEASE
È obbligatorio ricordare che la pesca al tonno rosso ed al pesce spada seguono periodi precisi e che per non incorrere in pesanti sanzioni bisogna necessariamente praticare il catch and release. A tal proposito le nostre attrezzature non saranno mai troppo leggere al fine di rilasciare pesci vitali e l’uso degli ami circle hook, meglio se con ardiglione schiacciato, garantiranno lunga vita ai nostri avversari!