Drifting in apertura
Il drifting in apertura di stagione rappresenta un po’ il via della Formula 1: il semaforo sta per diventare verde e tutte le vetture hanno il piede sull’acceleratore, in attesa di poter iniziare la gara dove la partenza perfetta può fare la differenza.
Ma per affrontare al meglio il periodo iniziale della pesca al tonno rosso sono necessari alcuni accorgimenti, che possono sfuggire al neofita o essere sottovalutati dalla routine delle ultime pescate della stagione.
DRIFTING IN APERTURA DI STAGIONE: LA BARCA PERFETTA
Prima operazione da controllare per il drifting in apertura è che la barca sia al top dopo un lungo periodo di stop. Il posizionamento e la tenuta dei portacanne; la disposizione ed il controllo delle prese elettriche per il pasturatore; gli strumenti di bordo e la radio. Tutto va tenuto sotto controllo.
Per i portacanne buona norma per i moderni girevoli o per i rocket è quella di ingrassare tutto dopo aver lavato con acqua dolce e lubrificato con uno spray specifico. Un rocket bloccato o un portacanne che si sbriciola su una partenza possono farci terminare la giornata prima ancora che inizi.
Le prese elettriche vanno esaminate con un tester e verificato che la tensione sia di 12V su tutte. Una buona lubrificata con alcool isopropilico e successivamente con grasso al litio ne allunga la vita; consideriamo inoltre che un controllo dei fusibili e dei portafusibili ci tiene al riparo da spiacevoli sorprese.
La strumentazione di bordo e soprattutto la radio – indispensabile per comunicare alla Capitanerie di Porto l’avvenuta cattura e soprattutto per tenerci al sicuro nel caso di uscita fuori dalla portata dei cellulari – andrà controllata insieme agli spinotti per l’eventuale presenza di ossido.
Ultimi controlli, ma non meno importanti: la pompa di lavaggio del pozzetto e la presenza a bordo di tutti gli accessori necessari a rendere la pescata sicura: come ad esempio il pallone con l’anello per salpare l’ancora qualora si utilizzi l’ancora tradizionale e la cima.
L’ORGANIZZAZIONE A BORDO
Un team affiatato si vede dalla prima uscita: questa è la prima cosa che mi viene in mente quando immagino una uscita in drifting.
Avere dei ruoli ben precisi ed una barca in ordine, anche se si trattasse di una barca di notevoli dimensioni, è fondamentale. Sapere dove disporre le attrezzature e rispettare gli ordini nel calare le canne, così come tenere ordinato il pozzetto al fine di velocizzare la messa in pesca delle canne.
Nel drifting in apertura l’improvvisazione paga sempre poco e male: pensate, ad esempio, alla presenza di palloncini non utilizzati o sarde cadute in terra nel caso di una partenza improvvisa, nel marasma chiunque può scivolare ed arrecare danni a se stessi ed agli altri.
Ceste in plastica, lavabili e meglio se con qualche foro per far scolare l’acqua, portaoggetti dove riporre attrezzature e soprattutto evitare di lasciare le cose in giro: questi sono concetti che devono essere ben presenti a tutte le persone a bordo. Suddividere poi in apposite scatole piombi, elastici e tutto ciò che serve, dividersi i compiti e rispettare i ruoli e l’autorità a bordo.
Ricordatevi che in caso di ferrata, è lo skipper che comanda!
Non dimentichiamo poi gli immancabili stracci che devono essere a portata di mano e, soprattutto, un filo elastico in tasca ad ogni persona sulle canne.
LA VEDETTA ELETTRONICA
Nella moderna pesca al tonno, l’uso dell’elettronica è divenuta indispensabile. Difficile infatti pensare che anche la più piccola barca non sia ormai dotata di un gps e di un ecoscandaglio.
Nel drifting in apertura avere un uomo attento allo strumento in grado di segnalare, l’andatura della pastura e l’eventuale presenza di pesci, sia foraggio che in pastura, a determinate quote è un ruolo indispensabile.
Chi pensa che uno strumento da solo con i suoi milioni di allarmi possa supplire all’occhio attento di un uomo di vedetta, commette un gravissimo errore.
La figura dello skipper, conoscitore della propria barca, deve essere una funzione diversa da chi opera tra le canne e… poter gestire l’altezza delle esche è fondamentale per garantirsi il successo.
Generalmente i pesci in apertura di stagione sono ancora in frega e difficilmente vengono a mangiare in superficie. Poter gestire il tutto in armonia con una persona attenta all’andamento della corrente e delle esche rende tutto più semplice. L’alternativa? Uno strumento o un display rinviato in pozzetto, utile per la pesca in solitaria.
A TUTTO STRIKE
Il pesce è partito, il mulinello sbobina via metri e metri di filo, cosa fare?
Bisogna ricordarsi di registrare lo strike della frizione per sapere quanti kg si hanno nelle varie posizioni. Al fine di rallentare il pesce sulla prima fuga e avere il tempo di organizzare il pozzetto e far indossare la cintura all’angler.
Una volta messi in combattimento, sarà lo skipper ad assecondare al meglio il pesce ed a decidere il miglior percorso da fare. Inutile infastidirlo con urla e suggerimenti, un team affiatato si fida delle scelte di chi ha il compito di portare a tiro di raffio o di rilascio del pesce della giornata.
Buona norma è quella di tenere sempre il pesce a murata ed evitare di gironzolare per la barca , usare i fili colorati che aiutano lo skipper a seguire l’andamento del pesce.
Inutile dire che riprese e telefonini non devono intralciare il compito di chi alla guida, cerca di non portare il pesce sotto l’elica. Questo comporterebbe un immediato ed involontario rilascio. Con il pesce alla picca poi… occorre calma e pazienza, tutti vorremmo vedere il pesce, ma mettersi in tanti da un lato, può essere pericoloso oltre che dannoso per l’esito della pescata.
CATCH O RELEASE?
La regola vuole che solo in questo periodo dell’anno si possa prelevare un tonno rosso al giorno per imbarcazione muniti della regolare licenza rilasciata dalla Capitanerie di Porto locale.
E’ importante ricordare che, nonostante questa regola, sarebbe opportuno dare a tutti la possibilità di prelevare un pesce. Pertanto nel caso di uscite multiple, rilasciare qualche esemplare consente a tutti di accedere alla propria quota, senza avere il vicino di barca che ci maledice all’uscita successiva.
Se si decide di rilasciare, il taglio del terminale deve avvenire il più vicino possibile alla bocca, qualora non si possa rimuovere l’amo in sicurezza.