Drifting di primavera: pescare il tonno rosso
Catch and Release, parola che impera parlando di tonno rosso specie quando la stagione delle gare e della “frega” di questi pesci è all’inizio.
Vediamo in dettaglio come avere ragione di questo maestoso pelagico e come realizzare catture multiple nella stessa uscita, fondamentali nella stagione del Big Game agonistico.
ALLA RICERCA DEL BRANCO
Pescando in una stagione in cui i pesci sono raccolti in grossi banchi, la regola da rispettare sarà quella di cercare i grossi assembramenti di pesci foraggio. Indipendentemente dalla profondità infatti, centinaia di pelagici affamati seguiranno alacce, sgombri e sardine e faranno bottino instancabilmente durante le ore centrali della giornata, cacciando con il sole alto e facendo letteralmente schizzare in aria la minutaglia in cerca di salvezza.
ANCORAGGI E PASTURE
Dovendo pescare a profondità variabili, sarà bene predisporre un ancoraggio in grado di tenere sia su fango e sabbia che su roccia. L’ideale sarà scegliere un’ancora a marre pieghevoli, meglio se con la base zavorrata, e raddoppiare la catena, in modo da consentire all’ancora di poggiare con sicurezza al fondo, ed in caso di incaglio far gestire alle maglie il compito di liberarsi in autonomia.
La cima sarà di diametro 8, mentre in caso di barca fino a 8 metri, potremo sfruttare uno spezzone di nylon del 200 per realizzare un leader tra calumo e barca, invisibile in acqua e molto pratico da tagliare per liberarsi dall’ancora.
Nel caso in cui si peschi in scarroccio lo stesso sistema potrà essere utilizzato per l’ancora galleggiante.
In questo periodo dell’anno, la reperibilità delle sardine fresche per la pastura è eccellente, inutile dire quindi che questa tipologia di pastura sarà indispensabile e le sardine fresche garantiranno il risultato della pescata. Come innesco la nostra scelta ricadrà su alacce e sardine, evitando lo sgombro, più adatto alle sessioni estive.
DOPO LO STRIKE
Avere la certezza di portare a casa diversi strike, oltre che dalla presenza di pesci, è determinato dalla gestione della pasturazione durante il combattimento con il primo pesce.
In caso di strike infatti, sarà fondamentale non interrompere la pasturazione, lasciando l’eventuale pasturatore collegato e continuando a gettare sardine anche intere. In questo modo il branco continuerà a seguire la barca e si avrà la possibilità una volta tornati in ancora, di avere il secondo strike dopo pochissimi minuti.
Fondamentale sarà ricollocare le esche nello stesso modo in cui si erano calate la prima volta.
ATTREZZATURE SENZA COMPROMESSI
Nell’ottica di portare a casa il risultato nel minor tempo possibile e per rilasciare i pesci vitali e per il timing ormai sempre presente in gara, sarà fondamentale pescare con attrezzature che non scendano al di sotto delle 30 lbs, meglio se con canne 30/50 e mulinelli 30 lbs.
In bobina del nylon da 30, o nel caso di grossi pesci, 50 lbs e per finire uno shock leader da 50 o 80 lbs per almeno 10 metri.
Con un’attrezzatura del genere si potranno combattere pesci fino a 80 kg in tutta sicurezza, garantendo tempi di rilascio brevi e timing entro i limiti della competizione.
Utilissime le boette colorate da utilizzare al posto dei classici palloncini o bottigliette.
Difatti, questi indispensabili accessori consentono allo skipper di tenere sempre sotto controllo la lenza, all’angler di anticipare le mosse del pesce e soprattutto evitano di inquinare lasciando plastica e gomma in mare.