Giro di bussola
Fin dall’antichità, la bussola ha rappresentato lo strumento fondamentale per la navigazione, soprattutto in condizioni di scarsa visibilità sia diurna che notturna. Con l’avanzare della tecnologia tantissimi diportisti non si curano più di averla perfettamente funzionante e in ottime condizioni. Inoltre alcuni cantieri la ritengono ormai un oggetto d’arredo, posizionandola nei posti più disparati purché faccia design.
Gps e smartphone vengono utilizzati quotidianamente a bordo, oltre alla tradizionale navigazione a vista per chi procede sotto costa.
Tuttavia, in caso di malfunzionamento degli impianti elettrici – si pensi al classico fusibile che salta e fa andare l’impianto in protezione -, è essenziale avere una bussola che vi diriga senza errori di rotta.
Per questo motivo, viene effettuato il giro di bussola. Prima di soffermarci su cosa sia facciamo una piccola ricapitolazione su come funziona la bussola.
LA SCIENZA DELLA BUSSOLA
La terra presenta un nord magnetico e un nord geografico, che non coincidono tra loro.
Questo perché l’asse magnetico della terra (a cui è rivolto il nord della bussola) è leggermente inclinato rispetto al polo nord segnato sulla carta geografica.
Quindi, abbiamo un angolo che tra i due nord, detto angolo di declinazione magnetica, che viene indicato sulle carte nautiche a seconda del luogo che ci interessa.
Effettuando la differenza tra i gradi del nord geografico e l’angolo di declinazione avremo il nord magnetico, indicato dalla prua magnetica (ossia il nord indicato da una bussola esente da altre influenze magnetiche).
Tenete presente che la declinazione magnetica varia con gli anni, per cui guardate sempre la data di aggiornamento della carta che state osservando.
Adesso nasce un altro problema.
INTERFERENZE TECNOLOGICHE
Se installassimo una bussola a bordo e iniziassimo a navigarci, scopriremmo che la rotta non corrisponde a quella presente sul gps.
Questo perché a bordo ci sono elementi che possono influire, modificandone il magnetismo, come gli smartphone.
Per verificare questa cosa potete fare un test fai da te. Avvicinate il vostro smartphone alla bussola con barca ferma e vedete come la influenza. Allontanando il telefono, scoprirete che viene ristabilita la prua originale.
Ho fatto l’esempio di un dispositivo che può essere allontanato facilmente e, quindi, possiamo ripristinare l’equilibrio rapidamente, ma ci sono situazioni in cui è più complesso, come ad esempio le casse dello stereo che si trovano troppo vicine alla bussola.
I magneti all’interno della cassa impediscono alla bussola di “ragionare”, per cui viene influenzato il magnetismo e ci possono essere deviazioni anche di 30°!
Tutti i componenti a bordo che influiscono sulla bussola compongono l’angolo di deviazione magnetica.
Sottraendo all’angolo di declinazione l’angolo di deviazione otterremo la prua bussola, cioè quella che indica la nostra bussola (e quella che quindi osserviamo in navigazione).
La deviazione magnetica può essere corretta modificando i magneti interni alla bussola da un perito compensatore autorizzato, ma non sempre è possibile effettuare la correzione.
In questo caso, si riporta la deviazione all’interno della tabella di deviazioni della bussola, in cui si indicano i gradi di differenza della bussola a bordo dal nord magnetico.
Per stilare la tabella è necessario effettuare il giro di bussola, utilizzando il grafometro.
Durante il giro, si identifica un punto fisso di cui si conosce la prua magnetica rispetto al punto in cui siamo con la barca (ad esempio, la sommità di un monte, un faro o un promontorio).
PER ESEMPIO
Facciamo un esempio con dati inventati: il monte Caio si trova a 150° rispetto al luogo in cui mi trovo con l’imbarcazione.
Come faccio a saperlo?
Lo ricavo tramite la carta nautica (sottraendo la declinazione magnetica indicata) oppure utilizzando una bussola esterna in un punto esente da deviazioni (di solito può essere la prua della barca, ma ci sono eccezioni).
Impostando il grafometro sui 150° e facendo ruotare la barca, si dà lo “stop” quando il grafometro incrocerà il monte Caio. Allo stop si vedrà qual è la prua che indica la bussola e si vedrà se coincide con i dati del grafometro.
Se coincide, allora non ci sono deviazioni, altrimenti i gradi di differenza si indicano in tabella vidimata dalla capitaneria e firmata dal perito e dal comandante dell’imbarcazione.
Ricordate che la tabella di deviazioni è un documento obbligatorio per le imbarcazioni immatricolate che navigano oltre le 6 miglia. Non necessita di aggiornamenti, a meno che non vengano effettuati lavori a bordo o sostituzione di bussola.
Per le attività, invece, (pescatori o noleggio) è necessario aggiornare la tabella ogni 2 anni.