Fuoribordo avanti tutta: vademecum all’acquisto
Ultimo aggiornamento 07/01/2020
In 22 anni abbiamo collezionato centinaia e centinaia di annunci sia di imbarcazioni che di accessoristica nautica usata. A questo punto ci chiedete – giustamente – di guidarvi nella scelta della vostra imbarcazione e della relativa accessoristica.
Eccovi così accontentati con una guida semplice all’acquisto di un motore fuoribordo usato.
Decidere quale motore installare sulla propria imbarcazione è sempre arduo. Molte sono le variabili in lista da valutare, dalla giusta potenza alla doppia motorizzazione, dalla cura del motore stesso, al controllo in fase di acquisto. Ma andiamo per gradi.
La scelta di un motore fuoribordo usato è dettata chiaramente dalla volontà di risparmiare e sempre più spesso è una valida alternativa al nuovo per due motivi: i motori si son fatti nel tempo sempre più durevoli e performanti, in secondo luogo gli armatori hanno imparato a dedicare sempre più accurate manutenzioni, pertanto si trovano in commercio ottimi affari.
E’ sempre buona regola affidarsi ai rivenditori ufficiali che garantiscono maggiore assistenza, ma se ciò non è possibile e se il motore è in vendita da un privato vanno valutati autonomamente molti aspetti. Primo elemento da tenere in considerazione per stabilire se quello che stiamo visionando è un buon candidato sono le ore di navigazione: non c’è una regola fissa poiché “l’usura oraria” varia a seconda della cilindrata, ma va posta molta attenzione ai tagliandi che devono essere stati effettuati ogni anno con cadenza regolare.
Bisogna poi tenere a mente che il prezzo è direttamente proporzionale a due importanti aspetti: marchio e potenza. Più è potente il motore maggiore sarà il suo prezzo. I marchi più blasonati sono più costosi, ma garantiscono di norma prestazioni migliori anche come durata e performance.
Verificare che il motore (o i motori) sia adeguato alla nostra imbarcazione: come massima motorizzazione va fatto riferimento alla dichiarazione di conformità obbligata dal cantiere che è indicata su una targhetta della barca posta a estrema poppa. Quella potenza non va mai superata, ne va della sicurezza.
Viceversa, un motore poco potente si affaticherebbe troppo portando i consumi della barca a livelli alti, insomma: montereste mai il motore di una Ferrari su una Smart e viceversa?
Motori a 2 o 4 tempi? Vecchio retaggio vuole che i motori a 2 tempi consumino molto, facciano molto fumo e inquinino più dei 4 tempi, tanto che in alcune aree protette sono vietati. Detto questo bisogna anche dire che oggi non è più così, le ultime generazioni di motori a 2 tempi si sono adeguate alle normative, ma qui parliamo di usato e possiamo dire che i 2 tempi di ultima generazioni sono ancora una rarità nel mercato di seconda mano. Senza contare che un 4 tempi benzina vale di più e mantiene più a lungo il valore.
Cosa va verificato in fase di valutazione è presto detto: l’elica è la prima cosa da testare. Fatela girare per osservare l’integrità della stessa e quella del parastrappi. Verificare poi le trasmissioni e il blocco motore e richiedere sempre la prova in acqua.
Non accontentatevi di farla solo in vasca: non sarebbe veritiera poiché in quel caso il motore resta a bassi giri, mentre è meglio verificarlo al suo massimo in mare.
Come scegliere se una o due motorizzazioni? Indicativamente sopra i 7,5 metri e i 100 HP è preferibile la doppia motorizzazione, che deve essere sempre di pari potenza. Ricordate nel caso dell’acquisto di usati sempre della stessa marca, chiaramente uno sinistrorso l’altro destrorso.
Nel caso in cui si necessiti di un motore più piccolo per particolari esigenze, come un motore di riserva per emergenze o la pesca alla traina sceglierlo sempre di potenza pari al 10% del motore principale, proporzionale quindi alla portata dell’imbarcazione.
Nell’acquisto dovete considerare una manutenzione ordinaria nella quale rientrano: cambiare girante, manutenzione filtro olio, olio piede, olio motore, sostituzione delle candele, pulire il filtro decantatore della benzina, sostituzione anodi interni ed esterni e la pulizia della conduttura dell’acqua di raffreddamento. Se navigate in mare ricordatevi di immergere il motore una tantum in acqua dolce e farlo girare lì per desalinizzarlo.
Una volta verificato tutto ciò siete pronti all’acquisto, anche autonomo, di un bel fuoribordo da mostrare a poppa.
Donne e motori gioie e dolori? Non più, almeno i motori saranno solo gioie!