I cinquant’anni di Cantiere del Pardo
Nel 1973, Cantiere del Pardo debutta nel mondo della vela con il GS 34, disegnato da Jean-Marie Finot, che da subito lo catapulta nella fascia medio-alta del mercato. Nel 2016, è la volta delle imbarcazioni a motore: nasce Pardo Yachts, che in breve conquista i mercati italiani ed esteri.
Oggi, il cantiere forlivese celebra mezzo secolo di successi. Una storia costellata di sfide, progetti e innovazioni, e destinata a proseguire all’interno del Gruppo Calzedonia, nel segno del Made in Italy.
UN’ESTATE… ROVENTE
Quella appena trascorsa potrebbe definirsi un’estate rovente, almeno per Cantiere del Pardo. La stagione, infatti, si è aperta con i festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario, per poi proseguire nel mese di agosto con l’ingresso del Gruppo Calzedonia nella compagine sociale.
In chiusura, come di consueto, i saloni di Cannes e di Genova, che hanno visto il debutto del Grand Soleil 65 e del Grand Soleil 72, entrambi in versione Long Cruise. Il cantiere è dunque reduce da un periodo di grande fermento, che pare in realtà non del tutto concluso: le operazioni per l’acquisizione da parte del Gruppo Calzedonia termineranno infatti solo questo mese.
Con il nuovo assetto societario, il fondo Wise Equity – che nel 2020 aveva rilevato il 60% di Cantiere del Pardo – esce di scena, cedendo il suo pacchetto azionario al gruppo di Sandro Veronesi. Rimane ferma la posizione dei manager storici, Fabio Planamente e Gigi Servidati, soci di minoranza, responsabili fino a oggi del successo del cantiere. Il Gruppo Calzedonia, leader nel settore dell’abbigliamento, manifesta così la volontà di diversificare i propri investimenti, rimanendo pur sempre nell’ambito delle eccellenze Made in Italy.
UNA STORIA RICCA DI SFIDE: GRAND SOLEIL
Fondato nel 1973 da Giuseppe Giuliani Ricci, Cantiere del Pardo ha varato, nei suoi cinquant’anni di attività, oltre 5.000 imbarcazioni, a vela e a motore. Una storia ricca e complessa, che ha conosciuto sorti alterne, tra innovazioni tecnologiche e crisi del settore, intuizioni imprenditoriali e variazioni della compagine sociale.
Ma la continua ricerca dell’eccellenza – costruttiva e stilistica – ha trainato la progressiva crescita del marchio sin dalle sue origini, indissolubilmente legate alle competizioni sportive. Basti pensare che nel 1974, agli albori dell’attività, il GS 34 prototipo GAP vinse il Campionato del Mediterraneo. Da allora, le Grand Soleil hanno collezionato un trofeo dopo l’altro: solo nello scorso anno si contano ben sette vittorie, ottenute in gare di altissimo livello, tra cui l’ORC World Championship.
Il brand, tuttavia, non nasce per la regata, o meglio, non nasce solo per la regata. Il primo modello a vedere la luce, il GS 34, con il caratteristico oblò circolare a poppa, coniugava prestazioni da competizione con comfort da crociera. Con la sua doppia anima, sportiva ma confortevole, questa imbarcazione s’impose subito nel segmento medio-alto, tanto che furono 290 gli esemplari prodotti fino al 1983, quando uscì di produzione.
Se il primo studio a collaborare con il cantiere fu il celebre Jean-Marie Finot, altrettanto noti e apprezzati sono i designer dei modelli successivi: da Germán Frers a Philippe Briand, da Judel/Vrolijk a Umberto Felci. Sulla scia dei grandi progettisti di America’s Cup, negli anni Novanta Cantiere del Pardo si affidò anche a Doug Peterson per il GS 50.
Con il nuovo millennio, arrivarono altri famosi yacht designer e, con loro, grandi novità: Massimo Paperini, artefice del mitico Grand Soleil 40, introdusse la prua quasi a piombo e la striscia della tuga che si assottigliava come a “tagliare” orizzontalmente gli oblò; nel 2011 Claudio Maletto firmò il GS 39, il primo a essere dotato, di serie, di chiglia con bulbo a siluro, e poi il GS 43, il primo che presentava anche la delfiniera (o bompresso fisso); ancora, nel 2013 Marco Lostuzzi presentò il Grand Soleil 46 Long Cruise, con il punto di scotta randa posizionato su un roll-bar in carbonio.
Dal 2020 il cantiere si avvale della collaborazione di Matteo Polli e Nauta Design, affiancati dal project manager Franco Corazza per la produzione dei modelli oltre i 60 piedi. Ultima creazione del team è il Grand Soleil 72, che ha appena debuttato al Cannes Yachting Festival in versione Long Cruise, insieme al Grand Soleil 65.
LE BARCHE A MOTORE: PARDO YACHTS
Pardo Yachts arriva invece nel 2016.
“Il pensiero di fare una barca a motore c’era da tempo, perché la nostra passione nautica è sempre stata a 360°”, spiega Gigi Servidati, Presidente di Cantiere del Pardo, “così, quando è nata l’esigenza di crescere come cantiere, io e Fabio (Fabio Planamente, n.d.r.) abbiamo pensato di farlo con delle novità importanti”.
Il primo nato è il Pardo 43, un walkaround di lusso, lungo 13 metri, con carena ottimizzata per propulsioni IPS, opera di Maurizio Zuccheri. È subito un grande successo: al suo esordio a Cannes ne vengono venduti 30 esemplari, che diventano 270 in sei anni.
La gamma si arricchisce successivamente del Pardo 50, che consacra il nuovo brand a icona del Made in Italy, e del Pardo 38, che viene insignito del titolo di “Barca dell’anno 2020”.
Per rispondere alla domanda degli armatori, vengono poi sviluppate due ulteriori linee di prodotto: Endurance e GT.
La prima vuole colmare un vuoto nel mercato delle navette: nasce così l’Endurance 60. Elegante, sofisticato ed efficiente, è frutto della sinergia tra Cantiere del Pardo, l’architetto navale Davide Leone e lo studio Nauta Design, che ha firmato gli interni. “Il risultato – commenta Servidati – presenta stilemi che ricordano molto i Pardo Yachts e ha ottime caratteristiche sia a livello di prestazioni velocistiche sia di consumi; è anche una barca molto comoda, e anche per questo ritengo sia un ottimo prodotto per un velista che volesse passare al motore”.
In primavera è invece prevista la presentazione ufficiale dell’Endurance 72, che lo stesso Davide Leone ha già battezzato come “il suo progetto migliore”. E a ben vedere, sembra che abbia ragione: lunga 22 metri, questa imbarcazione è stata scelta per affiancare il team Luna Rossa Prada Pirelli durante la prossima edizione dell’America’s Cup.
La linea GT, invece, si colloca a metà tra le due gamme a motore: sfrutta la carena del Pardo 50 progettata da Zuccheri, ma al tempo stesso propone una versione chiusa dei Pardo, con interni più vivibili. La serie, inaugurata lo scorso anno con il GT52, si amplierà con l’arrivo della nuova attesissima ammiraglia, il GT75, di cui sono stati divulgati alcuni rendering. Saranno due le versioni disponibili: Tender Garage, con un layout da superyacht studiato per accogliere un tender, e Beach, con un’area poppiera che si trasforma in una vera e propria terrazza sul mare.
Il concept è stato fortemente voluto da Gigi Servidati, mentre lo styling interno ed esterno è stato affidato, ancora una volta, a Nauta Design, che ha elaborato linee nette e pulite, senza fronzoli, in armonia con il DNA del cantiere. Confortevole, lussuosa e performante, la nuova ammiraglia farà certo parlare di sé.
L’ULTIMO ACQUISTO: VANDUTCH
Recente è l’acquisto del brand olandese VanDutch, noto per i suoi motoryacht di grande fascino, simbolo di un lifestyle “che faceva sognare e che catturava l’attenzione di tutti”, dice Fabio Planamente.
Cantiere del Pardo – che dal 2022 produce nello stabilimento di Forlì i VD 32, 40, 48 e 56 – ha mantenuto la filosofia e gli stilemi originali, ma ha adottato nuove carene e nuovi stampi, ottimizzando l’abitabilità sottocoperta.
Gli sforzi del cantiere sono stati subito apprezzati: il VanDutch 48, così come l’Endurance 72, servirà per l’hospitality VIP del team Luna Rossa Prada Pirelli in occasione della 37º America’s Cup. Gigi Servidati, Presidente di Cantiere del Pardo, si è detto soddisfatto dell’accordo: “Rinnovare la partnership con Luna Rossa Prada Pirelli per la seconda edizione consecutiva dell’America’s Cup è per noi motivo di grande orgoglio. Quest’anno, inoltre, la collaborazione vede direttamente coinvolto il Cantiere del Pardo con entrambi i suoi brand a motore, VanDutch e Pardo Yachts, ad affermare in maniera ancora più decisa i valori che accomunano il Cantiere del Pardo e Luna Rossa Prada Pirelli, primi fra tutti l’eccellenza del Made in Italy, l’innovazione tecnologica e le performance”.
I FESTEGGIAMENTI
Dal 23 al 25 giugno, il cantiere ha celebrato i suoi primi cinquant’anni con tre giorni di festeggiamenti. Tre come i brand attualmente in produzione: Grand Soleil, Pardo Yachts e VanDutch.
A inaugurare il prestigioso anniversario una cena di gala, che si è svolta nella splendida cornice della Baia di Sistiana. Poi, due giorni di competizioni: la Grand Soleil Cup, dedicata all’iconico marchio e ormai giunta alla sua 21º edizione, e il neonato Pardo Water Rally, che ha visto sfidarsi Pardo Yachts e VanDutch nelle acque di Portopiccolo.
A margine delle celebrazioni, Servidati ha dichiarato: “Entriamo nel nuovo cinquantennio tenendo la barra dritta, impegnandoci affinché Cantiere del Pardo continui a essere un punto di riferimento per il panorama nautico mondiale, oltre che un motivo di orgoglio per la Romagna e per il Paese”.
E IL FUTURO?
L’acquisizione da parte del Gruppo Calzedonia è stata anche l’occasione per annunciare i prossimi obiettivi di Cantiere del Pardo: la società proseguirà il suo percorso di crescita internazionale, con lo sviluppo di nuovi modelli e un’attenzione alla qualità sempre maggiore.
“L’esperienza imprenditoriale e le capacità organizzative del gruppo Calzedonia saranno fondamentali per affrontare con fiducia e consapevolezza la sfida di una piena realizzazione degli obiettivi strategici di ampliamento della gamma, ottimizzazione dei processi organizzativi e dei progetti di internazionalizzazione a cui lavoriamo da anni per affermare sempre di più Cantiere del Pardo come realtà di assoluta eccellenza in uno dei settori più importanti del Made in Italy” ha concluso Servidati. “Un sentito grazie va a tutti i colleghi e alle maestranze del Cantiere del Pardo che hanno reso possibile questo incredibile viaggio”.
CANTIERE DEL PARDO S.P.A.
www.cantieredelpardo.com