Bolentino costiero
“Il bolentino costiero è una tecnica di pesca sportiva che viene praticata dalla barca a motore fermo ancorata o libera di spostarsi con le correnti (deriva o scarroccio), con la canna da pesca oppure con una lenza a mano detta anche togna”.
Un riassunto conciso di Wikipedia che racchiude moltissime sfaccettature: il bolentino è infatti una delle tecniche maggiormente praticate sia da esperti pescatori che da chi prende il largo per le prime volte.
Si tratta di una tecnica di pesca semplice e poco costosa, si pratica su fondali dai 5 ai 20 metri, come dicevamo inizialmente la nostra barca potrà essere ancorata o libera di scarrocciare con la corrente, in base alla situazione in cui ci troviamo. Gli spot migliori per praticare il bolentino costiero sono sicuramente le secche e le zone dove la profondità del fondale varia improvvisamente, dove specie come orate, tanute, pagelli, scorfani, saraghi e un’infinità di altri pesci trovano nutrimento e un habitat ottimale. Altro hot spot sono i relitti che danno riparo ad altrettante specie ittiche compresi gronghi, murene, cernie, meluzzi e sugherelli. Anche le zone sabbiose, dove le nostre esche raschieranno il fondo per diverse miglia, possono dare soddisfazioni: infatti in queste zone dal fondo piatto troviamo tutte le specie “grufolatrici” e anche predatori che attendono nascosti sotto la sabbia come rombi, gallinelle, mormore e orate.
BOLENTINO COSTIERO, L’ATTREZZATURA
Quando mi chiedono che doti ricerco in una canna da bolentino la mia risposta è sempre uguale:
– SENSIBILITA’ in vetta;
– POTENZA nel fusto;
– LEGGEREZZA nei materiali.
Doti che certo non mancano nelle nuove Hercules Tele Boat di casa Falcon, sono ben sei i modelli a catalogo, tre le lunghezze, 2,50 3,00 e 3,50 metri con azioni per le light 50-150gr e per le strong 100-250 gr. Una serie di attrezzi studiati proprio per il bolentino in tutte le sue forme. Carbonio di altissima qualità e montaggi con anelli PacBay minima, il carbonio è il famoso Toray a trama intrecciata che gli appassionati hanno imparato con il tempo ad amare.
L’abbinamento perfetto secondo me lo abbiamo con un mulinello di taglia 3-4000 come il Tempest di casa Tica che ha corpo e rotore in alluminio tornito, un particolare che lo rende adatto a tutte le tecniche di pesca che richiedono robustezza e affidabilità.
E’ dotato di ben 8 cuscinetti a sfera in acciaio inox anticorrosione e salsedine, stesso acciaio utilizzato anche per gli ingranaggi interni, tutto questo in peso comunque contenuto per uno strumento con queste prestazioni.
In bobina consiglio di caricare un buon nylon di diametro compreso tra uno 0,25 ed uno 0,35, in questo caso mi sento di consigliare un prodotto appena uscito nel catalogo Scorziello 2021, il Falcon Rebirth, un nylon realizzato con nanoparticelle a ridotto peso specifico e caratterizzato da una elevatissima resistenza alla trazione, ed una memoria meccanica con coefficiente zero.
A completamento del tutto una lenza in 100% fluorocarbon (Falcon Tactica) costituita da due braccioli con lunghezza da 30 a 40 cm e un piombo alla base, adatto alla corrente o alla situazione di pesca, ad armare il tutto un amo della misura variabile dal 4 al 10 circa.
LE ESCHE
Nel bolentino costiero si usano esche principalmente naturali, vermi come l’americano, il coreano, il muriddu o il coreano possono essere sostituiti da bibi, sardine, striscione di seppia o calamaro e dall’infallibile gambero o corbola.
Consiglio di avere sempre con voi una buona varietà di esche da sperimentare nell’arco delle vostra battuta di pesca in modo da trovare l’esca giusta in ogni pescata.
Le sfaccettature di questa tecnica sono moltissime, questa però secondo il mio parere è un’ottima base di partenza per vivere indimenticabili giornate in mare, e godere di ottime prede anche a tavola!!
Non vi resta che mollare gli ormeggi e cercare il vostro spot!