Il Made in Italy Maestrini dal 1964: l’intervista a Manuela Maestrini
Quando Giulio Maestrini nel 1964 rileva la società dal suo titolare, l’azienda è una piccola realtà artigianale ai piedi del Monte Rosa, che produce raccordi filettati in ottone per il solo mercato piemontese. Nel 2024 conta 60 anni di attività e 9.700 metri quadri di area produttiva.
In occasione del sessantesimo anniversario dell’azienda Maestrini, abbiamo intervistato Manuela, figlia di Giulio Maestrini e Administration Manager della società, che, insieme a suo fratello Ivan, nel 1990 ha dato la svolta necessaria per entrare nel mercato internazionale.
Oggi l’azienda è l’eccellenza italiana nella produzione di raccordi, accessori nautici, valvole e prese a mare, e presenta caratteristiche distintive molto marcate, come una forte propensione all’investimento, particolare attenzione alla qualità, ricerca continua di nuove soluzioni e ultimo, ma non meno importante, tantissima flessibilità.
Quando e come nasce l’azienda Maestrini?
Nel 1964, il titolare di una piccola impresa di produzione di raccordi in ottone e bronzo a Quarona Sesia decide di andare in pensione e riposarsi, così propone ai suoi tre dipendenti di rilevare l’attività. Mio padre, Giulio Maestrini, che allora era il più giovane in azienda con i suoi venticinque anni, ma che aveva già una lunga esperienza nel settore, si lanciò nell’impresa. Inizialmente entrò in società con i suoi colleghi e dopo alcuni anni, al loro ritiro, proseguì in solitaria rimanendo l’unico titolare. Io e mio fratello Ivan abbiamo iniziato a lavorare in azienda non appena finiti gli studi.
Come si è avvicinato Giulio Maestrini alla nautica?
La graduale ma solida espansione dei mercati di sbocco dei raccordi idraulici Maestrini raggiunge finalmente le coste e in particolare quella della Versilia, primario centro per la cantieristica da diporto. La qualità impeccabile dei raccordi si fa apprezzare anche nel settore nautico e sono gli stessi distributori locali, su sollecitazione della clientela, a proporre a Maestrini la realizzazione di raccorderia specifica per la nautica (passascafi, scarichi e prese a mare), fino ai filtri per i circuiti di raffreddamento e altri usi tecnici. Si è trattato quindi di un banco di prova piuttosto impegnativo per la flessibilità produttiva necessaria, ma abbiamo sempre voluto fosse una nostra caratteristica distintiva. “E possiamo tranquillamente dire che l’esame è stato passato a pieni voti”, dice sempre papà.
Ci può raccontare i punti salienti del percorso dell’azienda?
Maestrini ha avuto un percorso di crescita piuttosto costante nel corso del tempo, passando, nei suoi 60 anni di attività, da una superficie produttiva di 150 mq agli attuali 9.700 mq, attraverso due cambi di sede e una serie di aggiunte e ampliamenti. Volendo individuare le “pietre miliari”, vediamo sicuramente l’ingresso mio e di Ivan in azienda nei primi anni Novanta, che ha determinato il passaggio da una fisionomia ancora artigianale a una più propriamente industriale, adeguatamente strutturata sia sotto il profilo della progettazione e della produzione, sia sotto il profilo amministrativo-commerciale e marketing per l’ingresso nei mercati internazionali.
Possiamo poi ricordare i primi anni Duemila, quando si decise di reagire all’arrivo sul mercato dei produttori dei Paesi emergenti, chiamandosi fuori dalla guerra dei prezzi e puntando con decisione sulla qualità dei prodotti, sulla personalizzazione dell’offerta e sullo sviluppo di materiali innovativi. In questo modo iniziò un percorso di crescita che ha portato a importanti traguardi e riconoscimenti come brevetti, certificazioni di prodotto e un posizionamento nella fascia più alta del mercato. Infine, proprio nell’imminenza del sessantesimo anniversario, Maestrini ha acquisito e incorporato uno stabilimento di pressatura metalli che consentirà di raggiungere una sostanziale autosufficienza nell’approvvigionamento di semilavorati stampati, con le prevedibili ricadute positive sulla gestione dei lotti produttivi e delle scorte.
Quali sono i metodi di produzione e le innovazioni apportate, le caratteristiche tecnico-costruttive e i materiali utilizzati?
Il parco macchine utensili è da sempre al centro delle nostre attenzioni e soprattutto degli investimenti aziendali, di conseguenza ogni macchinario è calibrato sulle esigenze in termini di tipologia di lavorazione, cadenza produttiva e livello di precisione raggiungibile. Attualmente due reparti produttivi su tre sono già conformi al modello “Industria 4.0”, né va dimenticato il reparto attrezzeria, che rende l’azienda autosufficiente per la costruzione di stampi e altre attrezzature e per la manutenzione degli utensili. Si tratta di un tassello decisivo per la razionalizzazione e la personalizzazione delle produzioni.
Tutti i prodotti sono progettati internamente, secondo precise linee guida che prevedono dimensioni dei pezzi più grandi rispetto agli standard e ulteriori irrobustimenti nelle zone maggiormente sollecitate. Una volta realizzati i prototipi, questi vengono sottoposti a prove di validazione, durante le quali si riproducono condizioni di impiego assai più severe di quelle a cui saranno soggetti i prodotti nel corso della loro normale vita operativa.
Dedichiamo poi molta attenzione alla scelta delle leghe da utilizzare per la produzione. Questa è, in un certo senso, una necessità: operiamo, infatti, in una molteplicità di mercati e dobbiamo far fronte a diverse restrizioni nell’impiego di determinati metalli nelle leghe. Dobbiamo anche affrontare un’ulteriore complicazione: i nostri principali mercati di sbocco – acqua potabile e nautica – hanno esigenze piuttosto diverse e indicazioni normative spesso divergenti. Disporre di un laboratorio interno è molto vantaggioso, in quanto ci permette di muoverci con anticipo sull’entrata in vigore delle norme e quindi ottenere risultati affidabili in tempi rapidi. La produzione, pertanto, è costantemente in conformità alla legislazione vigente e dietro le quinte ci si prepara per tempo agli sviluppi futuri.
A oggi quali sono i prodotti maggiormente richiesti?
In realtà non ci sono singoli prodotti o famiglie di articoli che emergono distintamente fra le preferenze dei clienti. Registriamo però con soddisfazione un interesse piuttosto vivace per gli articoli nautici in ottone anticorrosione e per la nuova valvola a sfera interamente in bronzo della serie “Vittoria”. Abbiamo progettato e realizzato questa valvola per colmare una lacuna nel mercato, dove le valvole a sfera con il corpo in bronzo hanno la sfera e le altre parti interne realizzate in ottone. La nostra valvola, invece, presenta tutte le parti a contatto con l’acqua in bronzo, ed è disponibile con sfera in bronzo o in polimero acetalico. In generale, il conseguimento dell’Approvazione di tipo Lloyd’s Register ha senz’altro contribuito alla popolarità dei prodotti interessati.
L’azienda quest’anno compie 60 anni. Per festeggiare è stato presentato un evento e sono stati presentati nuovi progetti.
Ai festeggiamenti abbiamo voluto dare una connotazione “familiare”, chiamando, intorno a mio padre Giulio, i dipendenti e i loro cari, nonché le Autorità e i rappresentanti delle realtà locali in ambito sociale, culturale e sportivo che l’azienda è lieta di sostenere nel loro prezioso impegno a vantaggio del territorio e della collettività. Il tutto si è svolto nella cornice del nostro stabilimento produttivo, dove per una volta non abbiamo discusso di strategie e nuovi prodotti, ma ci siamo presi un po’ di tempo per apprezzare la portata del traguardo raggiunto.
Per l’occasione è stato presentato un suggestivo progetto artistico, “Il Murales della sostenibilità: Rinascita blu”, consistente in una serie di pannelli che evocano l’eterno ciclo dell’acqua; i primi due pannelli dei cinque previsti sono stati inaugurati nel corso dell’evento; una volta completata, l’opera decorerà il muro di recinzione dell’azienda e rimarrà fruibile dal pubblico.
A proposito di sostenibilità, la vostra azienda ha sempre attribuito grande importanza alla tutela ambientale. Come si traduce questo impegno?
La nostra azienda appartiene a un settore industriale che può considerarsi a pieno titolo un “pioniere” della sostenibilità ambientale: le leghe di rame (ottone, bronzo) lavorate in Italia sono prodotte per oltre il 60% con materiale riciclato, e più in generale si stima che, di tutto il rame estratto dall’uomo nella storia, l’80% sia ancora in uso in qualche forma.
Per nostra convinzione desideriamo che l’azienda si integri in maniera armonica con l’ambiente che la circonda, inteso sia come ambiente naturale sia come “ambiente umano”: da qui nasce anche il nostro appoggio verso le varie realtà locali menzionate prima. Più in generale, siamo convinti che i valori vadano tradotti in azioni concrete, pertanto dal 2022 abbiamo aderito al “Contratto di Lago” con l’Associazione Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone.
Il Lago d’Orta, una meraviglia paesaggistica a pochi chilometri dalla nostra sede, ha subito per decenni l’immissione massiccia e indiscriminata di scarichi industriali che hanno di fatto eliminato qualsiasi forma di vita dalle sue acque. Al tramonto del secolo si è finalmente avviata quella che a tutt’oggi è la più grande operazione di bonifica a livello mondiale di un intero lago. Il “Contratto di Lago” serve a fornire il necessario sostegno a questo importante sforzo tuttora in atto e che ha registrato incoraggianti risultati; di questo siamo particolarmente orgogliosi e ci auguriamo, diffondendo la conoscenza di questa realtà, di poter ispirare adesioni da parte di altre aziende, enti e associazioni.
L’azienda Maestrini nel corso degli anni ha ricevuto anche molti riconoscimenti. Quali?
L’impegno che in azienda dedichiamo all’aggiornamento costante dei prodotti ci mette in condizione di ottenere da entità indipendenti il riconoscimento e la certificazione della qualità delle nostre produzioni. Attualmente disponiamo, per tutti i mercati e i settori merceologici in cui siamo presenti, di un’ampia gamma di prodotti certificati da enti leader dei rispettivi ambiti: DVGW per la raccorderia per il gas e l’acqua potabile, RINA e Lloyd’s Register per il settore della nautica.
Quali sono i progetti futuri?
Espandere e armonizzare la gamma dei prodotti offerti in tutte le tipologie di materiale: ottone, ottone anticorrosione e bronzo. Poi, sicuramente, vogliamo sviluppare l’idea della valvola a sfera interamente in bronzo, introducendo le versioni a tre vie e le valvole motorizzate. Per dirla in breve, vogliamo continuare sulla strada tracciata da mio padre Giulio Maestrini, che ha seguito con dedizione e passione sin dagli inizi: fornire il miglior prodotto sul mercato nel più breve tempo possibile.
MAESTRINI
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