Yamaha Marine Italia: tecnologia, produzione e commercializzazione
Intervista ad Alessandro Russo, nuovo Marine Division Manager di Yamaha Marine Italia.
Tecnologia, innovazione, rispetto dell’ambiente, esplorazione di nuovi mercati, partnership, potenziamento della rete vendita ed esperienze di acquisto digitalizzate: anche da qui passa il successo di Yamaha Marine.
Brand riconosciuto nel diporto come leader nella produzione di motori fuoribordo, ma che è anche pioniere di un nuovo modo di interfacciarsi con il cliente: anticipando le tendenze, dettandole e, all’occorrenza, creandole, avendo sempre al centro un unico obiettivo che è l’esperienza di acquisto.
Ispirazione automotive
Un’eredità che Alessandro Russo, proveniente da studi di economia ed un background lavorativo maturato nell’automotive, è ben consapevole di conoscere e felice di accogliere. “Un onore e una responsabilità ricoprire questa carica per un brand così importante. Sono un appassionato di nautica, quindi occuparmene in ambito professionale, oltre che personale, è un onore doppio. Questo funge da stimolo e da motivazione per raggiungere gli obiettivi che sono gli stessi prefissati nell’ultimo triennio e volti a mantenere sempre al centro del focus il cliente, che è l’affetto principale da monitorare”.
Un nuovo ruolo in Yamaha
Così Alessandro Russo ci parla del suo nuovo ruolo in Yamaha, dove condivide con l’azienda una visione customer centrica. “Cerchiamo – ci spiega ancora – di differenziarci dagli standard di settore lavorando molto sui servizi, che nel pratico si traduce ad esempio nel progetto paneuropeo Visual Identity: dove tutte le concessionarie Yamaha, in Italia oltre 100, hanno un’immagine comune declinata in ogni ambito, moto e marine.
Questo per far sentire il cliente all’interno di un ambiente collettivo, riconoscibile, identitario dove sa di poter trovare standard elevati di preparazione tecnica e conoscenza del mercato. Cerchiamo di accrescere la soddisfazione del cliente con prodotti, ma anche servizi. Oltre al motore abbiniamo alla vendita anche l’imbarcazione, la moto d’acqua, servizi finanziari dedicati e servizi di postvendita che rendono il processo di acquisto un’esperienza più flessibile, anche per chi vede la nautica distante dalle proprie possibilità”.
La collaborazione con Invictus Yacht e le innovazioni ai motori
E da qui nasce anche la collaborazione con Invictus Yacht, formalizzata nei primi mesi del 2021 che va di pari passo con la presentazione dei nuovi motori Premium V6, F300 – F250 – F225 che presentano interessanti innovazioni tecnologiche come il controllo dello sterzo elettrico digitale (DES) integrato nei motori V6 da 300 e 250 hp dotati di Steer by Wire e opzionale nel 225hp; l’esclusiva funzione TotalTilt che consente un sollevamento completo, verso l’alto e verso il basso, senza contatto con il pistone del trim da qualsiasi posizione e con una semplice doppia pressione del pulsante di sollevamento sulla scatola telecomando; e il Thrust Enhancing Reverse Exhaust (TERE) che mantiene le bolle dello scarico sopra la piastra anti-ventilazione e lontano dall’elica al di sotto dei 2500 giri/min durante la retromarcia, rendendo la manovra a bassa velocità più efficiente oltre ad un design rinnovato.
Il cliente al centro
“Guardiamo sempre al mercato e cerchiamo di far battere il cuore ai clienti grazie alle performace dei motori. Da pochi giorni abbiamo annunciato la nuova gamma Premium V6 che va in una direzione ben chiara: dà al cliente la possibilità di scegliere cosa gli serve per navigare in abbinamento alla sua imbarcazione.
Questi motori avranno la doppia scelta di timoneria elettronica che garantisce al cliente precisione in manovra e assistenza maggiore in ormeggio, un piede performante e un design innovativo, elegante ed accattivante ereditato dal fratello XTO. In questo contesto di innovazione, di design e di tecnologia viene immediato e spontaneo parlare del lavoro che stiamo sviluppando sul piano europeo con Invictus Yacht proponendo i nostri motori in partnership con due linee Invictus: Capoforte e la gamma T“.
I trend di mercato
Qualche anno fa Yamaha, e quindi anche Yamaha Marine Italia, puntò tutto sulla potenza dei rivoluzionari motori fuoribordo XTO di Yamaha Marine Italia ora sembra puntare più sulla tecnologia implementando le funzionalità con la gamma Premium V6.
Potenza e tecnologia vanno quasi sempre di pari passo, e la scelta di puntare esclusivamente sulla tecnologia in questo 2021 sembrerebbe in controtendenza con il mercato della motoristica nautica che sta invece puntando sulla potenza, ma Yamaha Marine Italia ha una strategia di mercato ben chiara che è volta all’adeguamento del mercato delle imbarcazioni e dei gommoni nella produzione di battelli adatti a queste potenze.
XTO 425hp di Yamaha Marine Italia
“Nel 2018 Yamaha ha mostrato al mercato la sua caratteristica principale tracciando una rotta precisa abbattendo il muro dei 400 cv con un motore avanzato e distante dai prodotti dei competitor per cavalli, ma anche per tecnologia: l’XTO 425hp“ ci spiega Russo.
“Abbiamo creato un vero segmento, seppur limitato e di nicchia, per un cliente che sceglie imbarcazioni molto grandi e sappiamo che ad oggi la cantieristica italiana è molto orientata ai battelli pneumatici che sono arrivati più o meno ai 15 metri di lunghezza, ad oggi c’è bisogno dunque di far sedimentare il mercato, la cui tendenza è andare verso i 200 cavalli e oltre.
Solo nell’ultimo anno questo segmento è cresciuto del 40%, una crescita inarrestabile dal dopo crisi 2010, un trend confermato anche quest’anno nonostante la pandemia e la crisi economica, quindi l’idea non è quella di abbandonare le potenze, ma quella di parlare di affidabilità e trasferire alcuni concetti XTO anche sulla V6, come la timoneria DES integrata, completamente elettrica, alcune caratteristiche sul piede motore che garantiscono prestazioni, design e ingombri che liberano e ottimizzano alcuni spazi a bordo.
Non dimentichiamo che per il 2021 abbiamo presentato il nuovo sistema di controllo Helm Master EX, ciò significa che Yamaha non guarda solo a fuoribordo, ma anche ai sistemi di conduzione e guida. Yamaha non deve essere vista solo come produttore di fuoribordo, ma ci stiamo trasformando, nel medio lungo termine, anche in un’azienda che produce sistemi integrati in abbinamento alle imbarcazioni con una maggiore semplicità di guida e manovra, precisione e affidabilità”.
Il bene rifugio: il mare
Un mercato in grande espansione, quella che prima della scorsa estate era un’impressione oggi è una certezza e, complice la narrazione sul mare come luogo rifugio dal contagio, la nautica ha saputo fronteggiare la pandemia stravolgendo preconcetti e abitudini. “Permettimi una battuta – ci dice ancora Alessandro Russo – L’Italia è stata sempre definita <<terra di poeti e navigatori>> ma onestamente non so se siano state scritte tante poesie in 18 mesi quanti sono stati i motori venduti.
Quello che è successo negli ultimi mesi è qualcosa che non ha precedenti e va fuori da ogni logica. Da maggio scorso si è risvegliata la passione per il mare, per la nautica. La pandemia ha cambiato radicalmente il mercato, nel bene e nel male, nel senso che abbiamo modificato il processo di acquisto con la digitalizzazione. Oggi il cliente si avvicina al mercato attraverso il web ed è ancora più importante dunque che il concessionario segua questa tendenza, ho visto chiudere trattative per barche importanti quasi completamente tramite web, cosa impensabile qualche anno fa.
Da un concetto di possesso ad un concetto di utilizzo: motori più ecosostenibili
E poi come nell’automotive si sta passando da un concetto di possesso ad un concetto di utilizzo. Tutto ciò si inquadra in un progetto che in modo pioneristico Yamaha stava già portando avanti con un rapporto B2B con le società di noleggio”.
Sempre lungimirante la casa dei tre diapason sta lavorando ai motori elettrici, forte è infatti la sensibilità all’ambiente marino profusa nella ricerca e nell’applicazione di engine “green“.
“Abbassare pesi e abbassare i consumi ha già un impatto positivo, Yamaha è sensibile al tema, sia in ambito due ruote che in ambito marine. Il percorso più immediato è quello di lavorare sui motori termici abbassando le emissioni e quello che può essere considerato come inquinante, ma non le nascondo che Yamaha sta pensando intensamente al tema: un esempio ne è il prototipo Harmo che è un motore caratterizzato da un’elica azimutale che fa della silenziosità e della manovrabilità a basse velocità i suoi punti di forza”.
Un tema caro quello dell’ecosostenibilità che passa anche per la gestione ed il rinnovo dei vecchi motori ancora presenti in modo consistente nei nostri mari. “Partiamo dai dati: considerate le potenze dai 100 cv circa il 60% delle vendite annue sono rimotorizzazioni.
Questo ci dice molto sul mercato presente in Italia. Il driver dell’acquisto è la scelta dalla tipologia di imbarcazione, metratura, pneumatica o vetroresina, ed è orientato gli usi.
Il motore viene spesso considerato in un secondo momento come un accessorio. La rimotorizzazione è dunque un modo per allungare la vita dell’imbarcazione e certamente tra le due componenti chi subisce l’usura maggiore è proprio il motore.
Il consiglio di Yamaha Marine Italia è quello dunque di affidarsi alle assistenze e alle reti autorizzate, che hanno un’esperienza profonda della barca e della tipologia di motore adatto sia per motivi di sicurezza che per questioni di sostenibilità ambientale, sfruttando le numerose promozioni che sicuramente incentivano l’acquisto di un motore nuovo”.
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