Invictus 240CX
Invictus 240CX, progettata dalla matita di Christian Grande, realizzata dal cantiere Aschenez, rompe i classici schemi presentando un mezzo con materiali premium e curato in ogni dettaglio per raggiungere un equilibrio tra estetica e praticità, tutto racchiuso in 24 piedi. Scopriamo il 240 CX, motorizzato con un Suzuki DF250AP.
La barca ci aspetta ormeggiata al porto di Tropea con la prua rivolta verso la banchina. Saliamo a bordo poggiando i piedi sull’unica area di prua rivestita in vetroresina calpestabile, poiché l’intero prendisole è occupato da due cuscini incassati che restano a 3 centimetri dal profilo dell’impavesata. In questa zona si trovano due riquadri rivestiti con antiscivolo diamantato uno dei quali nasconde un gavone in cui sono presenti i due bottoni up&down per controllare il verricello (collocato al centro della prua tra due bitte). Questa disposizione ha pro e contro. Ho apprezzato molto il verricello all’esterno e non a scomparsa, con ancora a vista sulla prua. In questo modo da prua possiamo avere uno sguardo costante sullo stato dell’ancora e valutare subito se ci sono problemi. D’altra parte non condivido la scelta di mettere i due bottoni all’interno di un gavone con poco spazio di appoggio per il piede. In caso di mare mosso, come nella prova da noi effettuata, bisogna avere non poco equilibrio per poterli sfruttare stando in piedi; l’alternativa è piegarsi sulle ginocchia e controllare la risalita dell’ancora con le mani. Stesso discorso per le bitte: avrei preferito averle sui lati esterni per avere più praticità di utilizzo, magari utilizzando i modelli tradizionali e sacrificando la scelta di design.
Anche il prendisole è a doppio taglio. Se da un lato coprire tutta l’area con un cuscino in skai è una decisione presa per non sacrificare spazio e consentire a più persone di utilizzare la zona prodiera, dall’altro avrei scelto un tessuto tecnico a cellula chiusa per non “affondare” con i piedi mentre cammino sulla cuscineria. Con mare mosso, come già accennato, può essere difficoltoso spostarsi rapidamente in questa zona e sicuramente l’assenza di una battagliola alta non ci aiuta. Spostandoci verso poppa sul prendisole troviamo un cuscino in rilievo. Pensavo fosse una scelta estetica, invece nasconde un vano in cui va ad inserirsi il tendalino con le sue aste in acciaio. Così l’estetica della barca non viene alterata dalla presenza dei tubi d’acciaio che sostengono la tenda, ottimo!
Conclude l’area di prua un cuscino poggiatesta di colore marrone su cui è ricamato il modello della barca. In questo modo è possibile stendersi a prua senza dover portare altri cuscini: basta solo un asciugamano, perché il tessuto in skai marrone tende a riscaldare un po’ troppo al sole diretto. Passiamo alla zona della consolle. Da prua è possibile arrivarci solo dal lato sinistro con 2 gradini, poiché la consolle è spostata interamente sulla destra. Mi poggio sulla comoda seduta con due posti a sedere e scopro che la nostra è una barca da test, per cui non è ancora presente il display con gps in alto, ma c’è solo lo strumento fornito da Suzuki per avere informazioni sul motore. Intorno al timone sono disposte simmetricamente 2 coppie di pulsantiere on/off, mentre spostata sulla destra c’è la manetta di controllo potenza del motore. In alto, su quest’ultima, troviamo prima i tasti che attivano la troll mode (la capacità di alzare i giri del motore a step di 50, utilissima per chi ama la pesca), poi i bottoni di controllo flap. Sulla manetta è immancabile la pulsantiera up/down di controllo del trim. In basso, invece, ho apprezzato il poggiapiedi in teak che dà un ulteriore tocco “premium” alla barca. Il plexiglass ci consente di essere protetti dagli schizzi d’acqua e la cornice in acciaio va un po’ oltre le parti finali, trasformandosi in due comode maniglie per reggersi durante la navigazione.
Ci spostiamo nel pozzetto, dove un divanetto gavonato ad L, posto sulla destra, si integra con la seduta di guida. Gli schienali della consolle, infatti, sono ribaltabili e diventano due comodi posti a sedere. Quest’area è stata studiata per potersi intrattenere con gli ospiti a bordo sfruttando anche il tavolino, in optional, che può essere aggiunto al centro. Anche lo schienale del divano di poppa è reclinabile e si può trasformare in un secondo prendisole. Nota negativa: quest’ultimo schienale non ha una funzione di blocco della posizione, per cui non provate a mantenervi come ho fatto io: rischiate di trovarvi dall’altro lato poiché può ribaltarsi. Non manca sulla sinistra un gavone al di sotto del piano di calpestio. A poppa, in mezzo a due plancette rivestite in vetroresina (a sinistra, unico lato dove si può accedere a bordo, è presente una scaletta a scomparsa), risalta il Suzuki DF250 AP. Molto bello, ma un motore non si valuta stando fermi all’ormeggio. Quindi usciamo dal porto nonostante il mare molto mosso. A bordo siamo in 4 con 90 litri di carburante e 20 litri di acqua. Al minimo il motore gira a 600 giri avanzando a 2,5 nodi con un consumo di 2,1 Lt/h. Per evitare che la barca sia spostata dalle onde procediamo fino alla planata minima di 3000 giri a 13 nodi, consumando 20 litri per ora. La velocità di crociera, invece, si aggira sui 24 nodi a 4000 giri consumando appena 34 lt/h, il Lean Burn – il sistema di Suzuki che consente l’ottimizzazione dei consumi regolando il rapporto aria/carburante all’interno del motore a seconda dello stile di guida e delle condizioni marine – svolge egregiamente il suo lavoro. Riusciamo a tenere questa andatura nonostante le condizioni marine, l’Invictus 240 CX si comporta molto bene con gli impatti sulle onde. La stabilità del mezzo è anche rafforzata dal disassamento dell’albero motore, che consente di avere gran parte del peso più spostato verso il centro dell’imbarcazione, favorendo un maggior equilibrio in navigazione e, quindi, miglior piacere di navigazione. Restando in tema di equilibrio in navigazione, il Suzuki DF250AP ha anche il sistema Selective Rotation che consente di invertire il senso di rotazione dell’elica senza stress, fornendo al comandante la possibilità di trovare l’assetto ottimale in caso di motorizzazioni multiple.
Il parabrezza fa il suo dovere proteggendoci dal vento e il buon disegno della carena ha consentito che neanche una goccia d’acqua salisse a bordo. Approfittiamo di un piccolo ridosso coperti dalla scogliera del porto per spingere la manetta a fondo: arrivando a 6000 giri con un consumo di 85 litri/ora e tocchiamo un’andatura di 37 nodi. Sono convinto che il motore possa spingere molto di più in condizioni di mare calmo. Ultimo test per il motore, la prova di accelerazione: giù le manette in un sol colpo e la barca plana in appena 5 secondi. Concludiamo la scoperta del 240 CX entrando in cabina, dove scendendo 2 gradini scopriamo che è presente tutto l’essenziale per una crociera per 2 persone. Un letto matrimonale a prua, sulla sinistra un piccolo mobile con cucinino, mentre sulla destra, a richiesta, può essere installato un wc a scomparsa all’interno di un gavone. L’illuminazione è assicurata da due “finestre”, particolare che di solito troviamo su barche di maggior lunghezza, a sottolineare la volontà del cantiere di offrire un mezzo di grandezza non eccessiva ma allo stesso tempo di alta qualità. Consiglio questa barca? Certo, ma a patto che si scenda a compromessi con qualche dettaglio, come l’assenza di una battagliola alta e un intero prendisole occupato dal cuscino. Tuttavia la possibilità di far sparire il tendalino senza avere ingombri a bordo, la trasformazione della seduta di guida e dello schienale di poppa rendono il mezzo adatto per una famiglia: qui possono convivere comodamente 5 persone per un’uscita quotidiana, mentre per crociere più lunghe è il mezzo ideale per 2 persone.
SCHEDA TECNICA
Lunghezza f.t. 7,45 m
Larghezza f.t. 2,50 m
Dislocamento 1.950 kg
Portata massima 920 kg
Portata persone 8 B/10 C
Potenza massima 1×250 cv
Capacità serbatoio carburante 270 l
Capacità serbatoio acqua 50 l
Categoria di omologazione CE B/C
Prezzo Invictus 240CX
a partire da € 38.250 +Iva
INVICTUS YACHT
www.invictusyacht.com