Cap Camarat 12.5 WA di Jeanneau, in prova la nuova ammiraglia della linea CC del Cantiere
Cap Camarat 12.5 WA di Jeanneau è nuovo e rappresenta un doppio percorso di crescita: per la gamma sportiva del cantiere francese, che adesso ha una nuova ammiraglia di oltre 12 metri con tre motori, e per i clienti affezionati a questa linea di barche, che ora possono “salire” di due metri dal precedente top di gamma, il sempre attualissimo CC 10.5 (nel frattempo giunto alla seconda serie).
JEANNEAU CAP CAMARAT 12.5 WA
Forte del successo della gamma di day cruiser Cap Camarat, Jeanneau ha deciso che non bastavano più i quasi 11 metri della grande di famiglia, il 10.5 Walkaround. Ed ecco il 12.5 WA, un modello completamente inedito la cui lunghezza fuori tutto, 11,93 metri, non spiega completamente quanto in realtà ci si trovi di fronte a una barca davvero versatile e spaziosa.
LE PAROLE DI VINCENT PIEL, PRODUCT MANAGER DI JEANNEAU
Come ci spiega Vincent Piel, Product Manager di Jeanneau per tutti i modelli a motore, i clienti che partono dai piccoli Cap Camarat (la più piccola è 5 metri e mezzo) tendono a “crescere” nel tempo restando fedeli a questa gamma. Il CC 12.5 è lo step naturale dopo il 10.5, il quale nel frattempo ha ricevuto un restyling totale con la Serie 2, ma di questo parleremo in un altro momento.
Visto dalla banchina il Cap Camarat 12.5 WA è dinamico anche da fermo, grazie alle linee sportive sottolineate dall’andamento discendente della falchetta e dalla fascia che copre le finestre a murata. Il T-top non appesantisce l’effetto, se non forse nei montanti verticali in acciaio a sezione quadrata, le cui saldature a vista sulle piastre di appoggio non mi sono piaciute, anche se senz’altro si tratta di elementi molto robusti, come ci ha dimostrato il test.
A BORDO DEL JEANNEAU CAP CAMARAT 12.5 WA
A bordo le soluzioni offerte dal cantiere per migliorare la praticità e il piacere di navigare sono veramente tante. Intanto analizziamo le due murate del pozzetto: quella di dritta ha un cancelletto di imbarco, quella di sinistra una parte apribile elettricamente che forma una terrazza sull’acqua di un metro e mezzo di lunghezza e mezzo di larghezza. A questa si possono aggiungere una battagliola e la scaletta di risalita.
Il pozzetto si trasforma da divano a dinette a prendisole e si possono avere un tendalino elettrico estensibile, che lo ripara verso poppa e una TV a scomparsa, che scende dal cielino del T-top.
Davanti ai fuoribordo c’è poi il palo di supporto per effettuare lo sci nautico.
JEANNEAU CAP CAMARAT 12.5 WA AREE ESTERNE
La cucina esterna è configurabile a piacere, mentre l’intera area dal parabrezza alla poppa può essere chiusa lateralmente con tendalini in plastica per creare una zona notte di emergenza oppure soltanto fino al mobile cucina, per navigare anche nelle peggiori condizioni.
L’area anteriore ha i soliti lettini prendisole, ma ci sono schienali reclinabili per creare delle chaise longue e il supporto per un tavolo, che con le sedute a estrema prua e l’ulteriore tendalino con pali in carbonio forma una seconda area pranzo, riparata dagli sguardi della banchina.
JEANNEAU CAP CAMARAT 12.5 SOTTOCOPERTA
Sottocoperta c’è una cucina vera e propria e la classica dinette a V, ancora una volta trasformabile in letto matrimoniale e che può essere isolata con una tenda scorrevole. A poppa, la cabina principale occupa tutta la larghezza e offre quasi due metri di altezza nella parte di ingresso, utile per cambiarsi. Sotto al pozzetto, il grande matrimoniale si può unire alla cuccetta singola, per formare un unico enorme letto. Se la festa fra amici si prolunga, qui possono dormire anche cinque persone!
Il bagno è alto più di 190 cm e presenta un vano doccia separato.
MA COME NAVIGA?
In sintesi, si vede tutta l’esperienza di Jeanneau nell’offrire quello che un armatore può desiderare da un day cruiser e molto di più. Ma come naviga?
Siamo a bordo. Ci troviamo al porto di Saint-Raphaël in Costa Azzurra (Francia), in mezzo a una perturbazione molto fastidiosa, non c’è vento ma la pioggia è forte e il parabrezza è più estetico che funzionale (per questo si può integrare con una chiusura trasparente).
LA PROVA
La cosa importante, e divertente, è che c’è un residuo di onda morta di circa un metro, molto lunga, che ci fa apprezzare la carena: è un progetto di Michael Peters, come tutti i Cap Camarat, ma per la prima volta non ci sono gli step (una scelta in comune al nuovo 10.5 Serie 2). Una delle direttrici del progetto, infatti, era che l’imbarcazione fosse in grado di navigare con i nuovi Yamaha V8 XTO da 375-425 cavalli (Yamaha ha una partnership tecnica molto stretta con Jeanneau). Essendo gli otto cilindri giapponesi naturalmente pesanti, la carena con redan non forniva il sostentamento necessario, per cui Michael Peters ha ripensato completamente il progetto e ne ha fatta una carena “liscia”. Nel nostro caso a poppa ci sono i 6 cilindri da 300, ma sono tre… quindi il peso non è poco neanche qui. E la carena ci ha convinto del tutto.
LE CONIDIZIONI DEL JEANNEAU CAP CAMARAT 12.5 WA IN PROVA
A bordo siamo in tre persone con imbarcato il 60% di carburante e il 90% di acqua.
Le manovre sono immediate, il mordente della poppa non manca mai, il passaggio sulle onde (anche quelle corte della nostra scia) non provoca scompensi o impatti violenti.
L’impressione è di essere alla guida di un grande SUV, sportivo ma non esasperato, con le prestazioni e il comfort di un gran turismo. Se fossimo su strada penserei all’Audi Q8.
CONCLUSIONI
A parte i paralleli con le auto, è una barca molto solida, divertente, capace di 43 nodi in scioltezza e sempre sicura. Nel nostro caso ci sono poi due optional molto utili: gli interceptor Zipwake automatici, che ci tengono sempre nell’assetto ottimale a prescindere da vento, carico, accelerazione e onde, e il servosterzo elettrico Yamaha, che non solo alleggerisce il comando rispetto a quello elettro-idraulico, ma può addirittura essere tarato nella risposta, per avere un’azione più o meno diretta.
IL RIENTRO IN PORTO DOPO LA PROVA DEL JEANNEAU CAP CAMARAT 12.5 WA
Quando la pioggia in faccia ci ricorda che non possiamo stare fuori e divertirci tutta la mattina, rientriamo in porto per riscontrare la velocità minima di planata di 14 nodi, non male considerando il peso complessivo in navigazione, anche se l’autonomia complessiva è un po’ limitata. Ci consoliamo con altri due optional che fanno la differenza: lo stabilizzatore giroscopico Seakeeper e il joystick di controllo dei tre motori Yamaha Helm Master.
IL PREZZO BASE DEL CAP CAMARAT 12.5 WA
Il prezzo base del Jeanneau Cap Camarat 12.5 WA, di € 158.700,00 IVA esclusa, in realtà non dice molto, perché non comprende i motori e la maggior parte delle dotazioni che abbiamo provato. Il nostro esemplare costa circa 326.000,00 + IVA (sotto l’elenco dei principali optional), a cui vanno aggiunti i motori: un fuoribordo Yamaha V6 300 costa circa € 21.500,00, un V8 XTO 425 invece circa € 44.500,00, sempre IVA esclusa.
Principali accessori in dotazione all’esemplare in prova: inteceptor Zipwake, pacchetto elettronica Garmin, stabilizzatore giroscopico Seakeeper, generatore 6,4 Kw, aria condizionata 20.000 BTU, rivestimenti teak esterni, elettronica completa Yamaha (pre rigging, joystick Helm Master, servosterzo elettrico).
SCHEDA TECNICA
- Lunghezza f.t. 11,93 m
- Lunghezza scafo 10,66 m
- Larghezza 3,58 m
- Dislocamento a vuoto 5.860 Kg
- Dislocamento 10.150 Kg
- Capacità serbatoio carburante 1150 l
- Capacità serbatoio acqua 200 l
- Motorizzazione della prova 3×300 Yamaha V6
- Velocità di crociera 32 nodi
- Velocità massima 43 nodi
- Categoria omologazione CE B-11 / C-12