La manutenzione della vetroresina
Con l’inizio del nuovo anno si rinnova la voglia di tornare a bordo. Riprende il conto alla rovescia per tirar fuori dalla copertura il nostro gioiello. Inevitabilmente, però, troveremo sporco e macchie dovute alla sosta, a cui se ne aggiungeranno altre durante i lavori e le sistemazioni in vista del varo. Per questo motivo, questo mese ci occupiamo della manutenzione della vetroresina, utile non solo durante i lavori, ma anche per quando la nostra barca sarà in acqua.
Occorre innazitutto tener presente che la vetroresina ha una sua porosità e non è un materiale inerte. Perciò non possiamo pensare “accumulo lo sporco, poi laverò tutto in un’unica soluzione”. Se lo sporco si accumula, i pori tenderanno ad allargarsi; inoltre, anche una volta puliti rimarranno allargati e le macchie vi si depositeranno più rapidamente. Anche con i detergenti bisogna essere cauti: più un detergente è aggressivo, più tenderà a deteriorare la superficie, che diventerà opacizzata a chiazze obbligandoci a riverniciare per ritornare ad un’estetica omogenea.
Come nella foto in basso, se non trattata periodicamente, la superficie si deteriorerà e rimarrà opaca con punti di brillantezza ridotta. In questo caso, si nota anche un accenno di ruggine, che necessita di detergenti specifici per poterla rimuovere. Per risolvere il problema, è sufficiente dedicarsi periodicamente e con costanza al trattamento della superficie, con minor fatica, minore usura dei materiali e con un risparmio sui detergenti. Anche gli strumenti hanno un ruolo notevole nel trattamento e nell’usura.
Sul diamantato scegliamo spazzole a setole morbide o a setole medie (che possono essere utilizzate anche per il teak) e procediamo ad incrocio sulla superficie. Sulla vetroresina liscia utilizziamo una spugna non abrasiva, in modo da non creare danni o graffi che possano alterare la lucentezza del bianco.
Il risciacquo è una fase fondamentale per la manutenzione. Utilizzando una pistola con getto regolabile, riusciamo a rimuovere lo sporco in modo energico e mirato senza spreco di acqua. Inoltre, è bene perdere qualche minuto in più per assicurarci che ogni traccia di detergente residuo sia rimossa. Facciamo attenzione soprattutto alle murate colorate e ai raggi solari diretti, che in combinazione con i saponi acidi possono danneggiare in modo irrimediabile i vostri scafi.
Infine, come ho sempre consigliato nelle mie rubriche, è bene effettuare un’inceratura di protezione con cera liquida. In futuro è possibile utilizzare anche uno shampoo lava&incera che ha la duplice funzione di pulizia e protezione. In questo modo, la superficie risulterà più protetta e brillante rispetto alle aree non trattate. Per le murate e le zone in vetroresina liscia (senza antiscivolo) le nanotecnologie offrono una protezione più duratura, rendendo la manutenzione futura un processo molto più rapido con uno shampoo neutro e una spazzola a setole morbide.