La pasturazione nel drifting al tonno
Questo mese parliamo di un’azione che spesso viene sottovalutata durante la preparazione di un’uscita di pesca: la pasturazione, indispensabile in quasi tutte le tecniche e fondamentale soprattutto nel drifting al tonno. La scia che richiamerà la nostra preda viene creata utilizzando solitamente sarde, alacce o alici, che vengono minuziosamente tagliate in pezzi, a mano oppure con l’aiuto del tritasarde o del gettasarde.
LA PASTURAZIONE A MANO
Quando la pasturazione va eseguita manualmente, l’incarico viene affidato a un membro dell’equipaggio che saprà valutare, in base alla corrente o all’eventuale scarroccio, la giusta quantità di pastura da rilasciare in acqua, in modo da rendere efficace la pasturazione.
LA PASTURAZIONE CON TRITASARDE E GETTASARDE NEL DRIFTING AL TONNO
Una grossa mano oggi ci viene data dai vari pasturatori elettrici: perfetti alleati di noi pescatori di tonni, questi strumenti aiutano a mantenere costante la linea di pastura che, se siamo fortunati, attirerà i pesci sotto la nostra barca.
Molti pasturatori vengono costruiti proprio dai vari appassionati di pesca, che riescono a perfezionare al meglio questo accessorio tramite l’aggiunta di temporizzatori, pompe e regolatori di velocità. Io stesso sono solito utilizzare il mio sardellatore con una velocità media e con l’aggiunta di una pompa d’acqua supplementare che contribuisce a mantenere l’azione di pasturazione regolare. In genere aggiungo anche una retina con della sarda macinata legata qualche metro sotto la barca: questo piccolo ausilio alla normale sarda tritata serve a sprigionare piccole particelle sminuzzate, che vanno a creare una nuvola costante sotto l’imbarcazione.
E SE LA PASTURAZIONE NON FUNZIONA?
Durante tutta l’azione di pesca va riposta particolare attenzione affinché le nostre canne rimangano in scia con la pastura: spesso, soprattutto se si pesca ancorati, ci possiamo trovare in situazioni di correnti strane che deviano la nostra scia, lasciando le canne in una zona “morta”. Per questo consiglio di gettare ogni tanto qualche sarda intera, per vedere come e dove viene portata dalla corrente; anche grazie all’ecoscandaglio possiamo verificare quanto rapidamente scende la nostra pastura, così da poter calcolare le distanze e le profondità a cui piazzare i nostri inneschi.
INFINE…
Un’ultima regola da ricordare: la giusta quantità di pastura non esiste; periodi, abitudini dei pesci e correnti cambiano continuamente.
Per la mia esperienza, però, posso dire che circa 8-10 kg di sarde ogni ora ci possono garantire un’azione di pasturazione corretta. Non ci resta che iniziare a sperare che qualche bel tonno capiti lungo la nostra scia e, inebriato delle nostre sarde, arrivi fino all’amo.