La tecnologia a servizio della sicurezza: la policy dell’ Ing. Claudio Castellani
“Le mie passioni sono sempre state la robotica e il controllo di processo ma in Italia, ai miei tempi, potevi al massimo sperare di essere assunto come operaio specializzato di una grande azienda manifatturiera in qualità di “addetto ai sistemi automatici” e, ovviamente, questa non era proprio la mia massima aspirazione”.
Così l’Ing. Claudio Castellani, Presidente di Intermatica, racconta gli albori della sua carriera.
Una tesi di diploma con una ricerca applicata in astrofisica sulle stelle doppie binarie e spettroscopiche, per arrivare alla laurea in ingegneria elettronica applicata, con la ricerca, lo sviluppo e la realizzazione di un braccio elettronico e meccanico con 3 gradi di libertà controllato da PC. Tutti i suoi studi non sembravano dunque volti a tracciare la rotta verso le telecomunicazioni satellitari. “Con le telecomunicazioni sono venuto in contatto quando la SIP (la Telecom Italia dell’epoca che fu) si accingeva a migrare la rete telefonica da analogica a digitale e, per conto di una grande azienda loro fornitrice, ho sviluppato un sistema hardware e software che interfacciava i vecchi commutatori decadici con le nuove centrali digitali. In quel periodo ho scoperto che le telecomunicazioni erano sostanzialmente un controllo di processo in tempo reale“.
La curiosità è stata dunque la sua carta vincente, che gli ha consentito di esplorare, per primo in molti casi, lo sconfinato territorio delle telecomunicazioni satellitari, di cui dice: “Tra tutte le tipologie di rete di telecomunicazione, quella satellitare è da sempre stata la terra di frontiera da esplorare per consentire di erogare servizi ovunque, su terra, in mare ed in cielo, senza la necessità di rigide infrastrutture terrestri. Ovviamente sedici anni or sono era una grande sfida da cogliere: i prezzi degli apparati e dei servizi erano proibitivi ed il default di uno dei più grandi operatori dell’epoca creava un serio handicap allo sviluppo di tali servizi. Intermatica ha creduto fermamente, sin dagli albori delle tecnologie satellitari, che sarebbero state la risposta al futuro Cliente dell’era digitale“.
Non una conseguenza dei suoi studi dunque, ma un’esigenza dettata dal momento storico.
“Così – prosegue ancora l’Ing. Castellani – fortunatamente, sono state le esigenze che hanno spinto i nostri Clienti ad acquistare i nostri servizi. Proprio queste esigenze, che sono state le più disparate, hanno fatto di Intermatica l’azienda all’avanguardia che è oggi: dall’esigenza di sicurezza alla necessità di colmare il digital divide causato dall’incompleta copertura delle reti terrestri nelle aree remote anche del nostro Bel Paese. Quindi se di conseguenza vogliamo parlare, non la considererei così naturale rispetto alla specifica formazione ma, piuttosto, forzata dalle opportunità lavorative offerte in un’epoca sicuramente prematura rispetto alla digitalizzazione che viviamo oggi”. E se le telecomunicazioni non sono una naturale conseguenza della sua formazione, diverso è per il mondo marino che ama in ogni sua forma e condizione.
Spirito intraprendente, imprenditore lungimirante, uomo competitivo: peculiarità che emergono anche dalle passioni che coltiva da sempre, come l’amore sconfinato per il mare che lo ha condotto non solo ai vertici mondiali delle tecnologie impiegate nella nautica, ma anche nel campo sportivo. “Non posso vivere senza il mare, ho sempre avuto un bisogno fisiologico di frequentare l’ambiente marino in superficie ed in profondità.
La partecipazione a regate d’altura e campionato del mondo PowerBoat P1, invece, sono la conseguenza del desiderio di competere e di mettermi alla prova confrontandomi costantemente con un avversario in un terreno che non privilegia nessuno. D’altronde un imprenditore, oltre che un pochino matto, non è quell’uomo della porta a fianco che tutti i giorni si mette in discussione e si confronta con il resto del mondo? Questa si che è una naturale conseguenza della mia natura”.
In Intermatica dirige un team di oltre 50 risorse, in mare coordina la pianificazione strategica delle gare con 25 membri di equipaggio.
Un temperamento da vero leader si direbbe, e invece, parlando, ne esce un profilo empatico, entusiasta e cordiale, con un grande attaccamento al team che dirige, fatto di “un meraviglioso manipolo di mattacchioni che condividono i miei principi di serietà ed affidabilità” come ama definire i suoi dipendenti.
Claudio Castellani, molto poco “capo” e molto più “direttore”, sottolinea come in Intermatica non dirige, ma collabora con i dipendenti, che concordano con la negazione anche dei propri spazi pur di garantire la massima professionalità ai Clienti che hanno scelto la sua azienda.
“Intermatica è come un’orchestra – sottolinea – non è perfetta la sinfonia anche se uno solo stecca ed il direttore d’orchestra può solo indicare la direzione, il resto lo deve fare l’amore che ognuno del Team prova verso il proprio lavoro. Tutto questo lascia ampio spazio a iniziative personali e contributi estemporanei che rappresentano il nostro Valore aggiunto verso il Cliente”.
Diverso è però il suo approccio nelle competizioni sportive: “Nelle gare è tutto diverso, c’è la necessità di assumere ruoli diversi ed estremamente contingentati; i Team sportivi sono molto più assimilabili ad una struttura militare che, quindi, deve essere gerarchica ed avere un leader che impartisce ordini.
Non credo alla leadership in quanto tale ma, piuttosto, credo nella capacità di esprimere le proprie emozioni trasferendole nel cuore dell’altro.
Quando le risorse sono limitate c’è bisogno del contributo fattivo di tutti e non conosco uomo che faccia con amore ciò di cui non è convinto e per cui non prova emozioni”.
Grande pioniere delle tecnologie nautiche, tanto da essere stato testimone e protagonista dei numerosi cambiamenti nelle comunicazioni in mare. Una su tutte la priorità che lo ha spinto in questa continua ricerca e perfezionamento: la sicurezza. “Intermatica da sempre – spiega – si è impegnata a trasferire, prima di tutto, la cultura della sicurezza ed è questa leva che ha cambiato e sta continuando a cambiare radicalmente il modo di vivere le telecomunicazioni in mare.
Quando anche voi dei media – sottolinea – date il giusto risalto ad eventi che sarebbero stati catastrofici se non ci fosse stato l’apporto delle comunicazioni satellitari, quando i volti noti dello sport nautico si spendono testimoniando la essenzialità di tali servizi, allora inizia la propagazione della cultura della sicurezza. Oggi un apparato base con il servizio necessario e sufficiente a garantire la sicurezza in mare costa meno dell’operazione annuale di alaggio e varo. Non ci sono più remore, quindi, nel dotarsi di uno strumento per la sicurezza propria e dei propri cari.
L’evoluzione, come in ogni altro campo delle telecomunicazioni, è già nell’aria, l’uso delle telecomunicazioni satellitare anche per rimanere in contatto tramite i social network e per gestire la propria esistenza digitale sta prendendo sempre più piede anche grazie alla progressiva riduzione dei costi degli apparati e dei servizi”.
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