Le corvine di Jesolo
Prime serate d’estate: il caldo durante il giorno inizia ad essere torrido, il sole scotta e la voglia di un po’ d’aria fresca ci spinge ad uscire in serata alla ricerca di qualche pesce diverso dai soliti. Una telefonata al volo all’amico Nicolò di Jesolo Fishing Charter e la scelta di battere una zona a poche miglia dal faro di Piave Vecchia, su fondali sassosi, tra rocce e anfratti, dove pescare qualche bella corvina di taglia.
Alle 20.00 siamo in barca. Un paio di panini e due bibite giusto per darci qualche energia, 10 minuti di navigazione e siamo sullo spot. Utilizziamo l’eco con la schermata divisa in quattro parti: side view, gps, eco e down vision, alla ricerca di qualche roccia con belle marcature.
Troviamo una zona interessante, caliamo sfruttando il motorino elettrico e ci spostiamo sopra i vari spot fino a trovare il giusto punto ancora. Il capitano sa utilizzare al meglio le dotazioni della sua splendida center consolle, fondamentale aiuto per la pesca a bolentino. Perdiamo qualche secondo ad ammirare lo spettacolo che ci regala l’estate: un tramonto stupendo con un mare piatto; l’unico rumore è quello del motore elettrico e di qualche gabbiano di ritorno verso terra.
LA CANNA DA PESCA
Iniziamo a preparare le canne: decidiamo per delle lenze a bandiera con due ami – pescando su zone rocciose è facile perdere qualche piombo, quindi meglio evitare di mettere ami sotto la piombatura -, lenza madre dello 0,35 con finali in fluoro-carbon e ami dal filo sottile molto affilati, con il gambo lungo, dato che per l’esca siamo orientati verso il drago rosso o il verme coreano. Prediligiamo lenze incollate con le perline, che offrono ottima tenuta e velocità di realizzazione.
Le canne da bolentino adatte sono leggere e molto sensibili sulla vetta, con una buona riserva di potenza ed un’azione progressiva, abbinate a mulinelli di taglia 3000-4000, poiché qui peschiamo su fondali di massimo 30 metri. È importante avere a disposizione qualche lenza di ricambio, vista l’altissima possibilità di incagliare sul fondo irregolare. Utilizziamo piombi da 40 a 60 g, ideali per la scarsa corrente.
QUANDO PESCARE LE CORVINE
Il tramonto è il momento migliore per insidiare questa specie: le mangiate, infatti, non tardano ad arrivare. In un’ora, a cavallo del cambio di luce, escono diversi bei pesci: corvine per lo più, ma anche un paio di sugarelli di buona taglia e qualche piccola tanuta, prontamente liberata.
L’AZIONE DI PESCA
L’azione di pesca è la classica del bolentino: si pesca con il piombo appoggiato al fondo in verticale sotto la barca, imprimendo alla canna movimenti a saliscendi per far “battere” il piombo sul fondale e richiamare così l’attenzione di qualche pesce verso le nostre esche. Al calare del sole le mangiate rallentano e, dopo un paio di catture, l’attività si ferma.
PER UNA PESCA SOSTENIBILE
Sebbene non sia una specie in pericolo d’estinzione, la corvina ha risentito della pesca eccessiva praticata negli anni Sessanta e Settanta, che ne ha ridotto la popolazione. È dunque doveroso pescare responsabilmente per non impoverire ulteriormente gli stock ittici: raccomandiamo ai nostri lettori di evitare la cattura di esemplari troppo giovani e di prelevare solo ridotte quantità di pesce. Noi, soddisfatti del nostro piccolo carniere, ritiriamo le canne e facciamo rotta verso terra, pianificando già la prossima uscita!
La corvina è un pesce d’acqua salata, appartenente alla famiglia Sciaenidae, diffusa lungo tutte le coste italiane. Difficilmente reperibile al mercato o in pescheria, è spesso confusa con l’ombrina, che appartiene alla stessa famiglia. La corvina è caratterizzata da un dorso ricurvo, su cui spiccano due pinne dorsali unite da una membrana sottile. Vive in piccoli branchi, prediligendo ambienti rocciosi come grotte o anfratti. Si muove piuttosto lentamente, ma è capace di scatti rapidi e improvvisi per catturare la sua preda o sfuggire ad un pericolo imminente. |