L’importanza del perito nautico
“Chi più spende meno spende”. Questo vecchio proverbio non sbaglia mai, ancor meno quando si devono affrontare spese considerevoli per beni di piacere o di lusso. E’ chiaramente il caso dell’acquisto di un’imbarcazione, specie quando usata. E’ per questo che il perito nautico è un professionista così importante poiché egli “È un esperto del settore. Questa figura viene interpellata per valutare a fondo gli aspetti tecnici di una barca, soprattutto nella fase d’acquisto di un’imbarcazione usata” ci spiega Massimiliano Panessa, perito nautico dal 2005 e skipper di lungo corso.
La prima raccomandazione è di affidarsi a periti nautici iscritti all’albo: è possibile consultare l’elenco degli albi iscritti al “Ruolo di periti ed esperti” direttamente dai portali delle varie Camere di Commercio, i nominativi sono pubblici ed in questo modo si può essere certi di affidarsi ad un perito specializzato.
La cifra destinata a questa figura può rivelarsi un investimento chiave nella transazione, in fase di valutazione pre-acquisto, in fase di assicurazione attraverso la valutazione delle condizioni e del valore, in caso di avaria e in fase di pre-consegna ed è bene sapere che sempre, in tutti i casi, si parte dall’ispezione della carena.
“Molti sono gli aspetti tecnici da valutare, ma tre sono i principali – ci dice ancora Panessa – le principali valutazioni coinvolgono lo studio della carena con diversi test strumentali come gli ultrasuoni, la termografia e la misura dell’umidità e che possono essere eseguiti senza intaccare l’imbarcazione.
Altro step fondamentale è lo studio della struttura dello scafo con una prima valutazione visiva per valutare se ci siano danni conseguenti a collisioni o di diverso tipo e, infine, vengono valutati tutti gli impianti per vedere come funzionano i vari apparati, se questi sono regolari o ci sono degli interventi da fare. Tutto questo per fornire all’acquirente una panoramica completa degli eventuali provvedimenti da prendere per rendere sicura e a norma l’imbarcazione, interventi che nella maggior parte dei casi non erano stati considerati prima del parere del perito”.
Ad ogni imbarcazione la propria valutazione: è importante verificare lo stato delle vele nelle barche a vela, come è importante valutare lo stato dei motori in tutte le imbarcazioni, ed è fondamentale che questa indagine venga fatta da un altro esperto.
“Periziamo moltissime imbarcazioni differenti – spiega Panessa – ma parlando di imbarcazioni in vetroresina sicuramente dobbiamo porre attenzione all’osmosi. Abbiamo infatti un’incidenza piuttosto alta di questo difetto. Si tratta dell’infiltrazione di acqua all’interno del laminato. Oggi sappiamo che questo avviene principalmente per motivi di produzione, cioè durante la fase di stampaggio dove può verificarsi la presenza di alcune sacche all’interno delle quali possono trovarsi dei residui di lavorazione delle resine poliestere o che potrebbero anche essere vuote, ciò fa sì che con il tempo in queste sacche ci si depositi dell’acqua. Un problema a volte limitato alla superficie dello scafo che coinvolge solo l’opera viva causando un problema meramente estetico, ma può anche accadere che si tratti di un problema più profondo con conseguenze anche importanti come delaminazioni e danni importanti all’intera struttura”.
Un problema che si lega a doppio filo con la sicurezza in mare, come conferma anche Massimiliano Panessa “Mi è capitato di vedere, in un paio di situazioni, che le barche hanno rischiato di affondare a causa di estese delaminazioni in corrispondenza del basamento dei motori, che hanno letteralmente sfondato lo scafo rischiando di affondare la barca, salvata in extremis”.
Ma quali sono le analisi di base che vanno fatte per essere sicuri valutare una buona imbarcazione? “Un’ispezione di base, per così dire, deve essere condotta principalmente su tre aspetti.
Bisogna iniziare dalla parte immersa, ossia l’opera viva. Queste sono indagini tecniche non alla portata di tutti. La prima cosa è la misura dell’umidità della carena; la seconda è la valutazione ad ultrasuoni per valutare lo spessore e verificare che non ci siano degli strati più sottili o delaminati; la terza è la termografia, che ci offre le stesse informazioni in maniera più generale che si vanno poi ad approfondire in caso di evidenze”.
Quello per il perito è da considerarsi come un vero e proprio investimento, il costo varia chiaramente dal tipo di perizia, dalla metratura dell’imbarcazione e dall’eventuale trasferta, ma possiamo dire che, indicativamente, si parte dalle 500 euro per una perizia su un’imbarcazione di 10 metri che includa l’ispezione della carena e la verifica della congruità del valore, fino a circa 1.500 euro su imbarcazioni fino a 24 metri per perizie pre-acquisto complete, incluse ispezione a secco, prova in mare e perizie d’avaria. Solitamente sono considerati degli extra su preventivo l’ispezione delle vele, la consulenza legale e tutte le analisi olio/motore e perizie su barche sopra i 24 metri. In questi costi chiaramente non sono inclusi gli eventuali trasferimenti, pertanto per risparmiare è giusto affidarsi ad un perito che operi nel territorio in cui si trova l’imbarcazione.
Oltre le perizie, però lo studio Panessa si occupa anche di altri aspetti, come transfer e immatricolazioni. E proprio sotto stagione che armatori esperti o neofiti hanno fretta di poter uscire in mare, quindi per velocizzare tempi e burocrazia è possibile immatricolare la barca sotto bandiera estera, come olandese o francese, paesi che hanno tempistiche, burocrazia e addirittura costi meno impegnativi.
“Consideri che per immatricolare una barca in Olanda ci vogliono 4/5 giorni, in Italia si va dai 20 ai 30”.
Insomma periziare una barca è fondamentale per vivere il mare in sicurezza ed essere certi di non avere sorprese dopo l’acquisto.
Un’imbarcazione è una passione e l’acquisto deve essere effettuato con la massima serenità per non incorrere in problemi successivi che oltre a costare denaro portano perdite di tempo e stress.