Lion Yachts Evolution 6.0 con 4 FB Yamaha 425 cv V8: la prova in mare
Lion Yachts Evolution 6.0: 27 tonnellate spinte da 4 motori fuoribordo Yamaha 425 cv V8.
Lion Yachts e Yamaha, insieme, hanno originato qualcosa di grande, alzando l’asticella del dislocamento di un’imbarcazione motorizzata fuoribordo.
Ora la barca più pesante al mondo spinta da motori fuoribordo, con le sue 27 tonnellate, è Lion Evolution 6.0, un progetto del giovane designer viareggino Paolo Giordano.
LION YACHTS EVOLUTION 6.0: SPORT TRAWLER
La barca è uno sport trawler, una sorta di suv del mare; lunga 17,65 metri e larga 5, alta oltre 6 metri, quando la manetta è tutta abbassata sfiora i 35 nodi, grazie ai quattro motori Yamaha 425 cv V8.
Fino a prima di questo modello, la barca più pesante era spinta da 5 Yamaha XTO e dislocava solo 19 tonnellate.
LION YACHTS EVOLUTION 6.0: LA PROPULSIONE
Per la propulsione di Lion Evolution 6.0 è possibile optare anche per la soluzione IPS, con due Volvo Penta IPS 950 da 725 cv, oppure per la versione entrobordo, con una coppia di Man R6 da 800 cv.
La soluzione fuoribordo nasce da una specifica richiesta al cantiere pisano di un armatore italiano, convinto che la semplicità, la minore corrosione e i costi di manutenzione inferiori di un fuoribordo rispetto a un sistema inboard tradizionale fosse una scelta migliore, anche su un 17 metri.
LION YACHTS EVOLUTION 6.0 E YAMAHA
Lion Yachts ha individuato in Yamaha il partner ideale per questa sfida.
Addirittura erano state sviluppate anche delle nuove eliche dedicate, ma si è poi scoperto che il risultato migliore si aveva con le eliche originali dei motori XTO.
Risultato?
Una carena che plana a 13 nodi, a circa 3.500 giri, una velocità di crociera che possiamo individuare intorno ai 25 nodi, a 4.500 giri, silenziosità e assenza di vibrazioni e un armatore entusiasta per la scoperta di prestazioni che neppure lui avrebbe immaginato.
Nasce così il nuovo concetto di sport trawler, ovvero un layout da trawler, ma con prestazioni e velocità superiori alla media.
I VANTAGGI DELLA MOTORIZZAZIONE FUORIBORDO
La lista dei vantaggi è lunga: ad esempio, resta tanto spazio disponibile che in altre versioni sarebbe stato occupato dalla sala macchine.
A bordo dell’Evolution 6.0 può essere utilizzato per ampliare il garage o per ricavare una cabina crew.
La manutenzione è molto più semplice e costa meno: per accedere ai motori, i meccanici non devono smontare parti della barca.
Le ore di lavoro, quindi, sono meno e il conto dell’officina sarà più basso. Il cambio olio può avvenire anche senza tirare a secco la barca.
I CONSUMI
Rispetto allo stesso modello, motorizzato con motori diesel in linea d’asse, la versione fuoribordo consuma dall’8 al 10% in più.
Ma a conti fatti, considerando le ore di navigazione di una stagione e le necessarie manutenzioni, spenderà meno l’armatore dell’Evolution 6.0 con i fuoribordo.
L’autonomia di navigazione, con i quattro Yamaha, è del 20% in meno; di contro, si può navigare a 8 nodi, in dislocamento, con soli 30 db di rumore.
E se amate pescare, i fuoribordo non hanno problemi a tenere la velocità costante di 2 nodi.
LA MANOVRABILITÀ
La manovrabilità a basse velocità e l’esperienza di ormeggio hanno stupito anche i progettisti.
Infatti, sono simili con l’equivalente entrobordo, anche se il peso è più spostato a poppa e la deriva dell’imbarcazione è superiore a quella prevista per un fuoribordo.
LE DICHIARAZIONI DI ERNESTO CHIESTA, TECNICO DI YAMAHA MOTOR EUROPE
Il sistema di controllo Helm Master EX di Yamaha con joystick, pilota automatico e comandi Steer-By-Wire ha reso le manovre e l’ormeggio facili e divertenti.
“Avevamo previsto circa 30 nodi, questo era l’obiettivo del cliente – dice Ernesto Chiesa, tecnico di Yamaha Motor Europe – e invece abbiamo raggiunto una velocità massima di 36 nodi.
L’imbarcazione prevede circa 14 nodi a 3.500 giri/min e arriva fino 6.000, offrendo un’eccellente autonomia per una navigazione veloce ed efficiente.
Personalmente, sono stato molto felice che Yamaha, ancora una volta, abbia superato le aspettative del cliente”.
IL PROGETTISTA PAOLO GIORDANO
Lion Evolution 6.0 è stata una bella sfida anche per il progettista Paolo Giordano, che ha adottato soluzioni tipiche di yacht di taglie decisamente superiori.
Ad esempio, il salone esterno coperto e vivibile e il vano tender laterale, che diventa una grande spiaggetta bagno.
A prua troviamo un doppio prendisole e la delfiniera, a protezione dell’ancora.
IL LAYOUT ESTERNO
La tuga è caratterizzata dal parabrezza negativo della plancia di comando.
Camminando a fianco, grazie agli ampi passavanti protetti dalla battagliola, si arriva ai gradini di accesso al pozzetto di poppa, protetto dall’hard top.
Al centro troviamo un grande tavolo, servito da un divano frontemarcia, con alle spalle dello schienale un altro prendisole.
Il camminamento prosegue intorno al sunbed e porta alla scalinata di poppa.
Si tratta di soli tre gradini, ma scenografici, che conducono alla plancetta bagno.
A sinistra della porta che immette nel salone interno, c’è la scala che conduce all’upper deck, dove viene ripetuta la timoneria, con tre poltrone e dietro un mobile wet bar.
IL LAYOUT INTERNO
All’interno, sul ponte principale, si viene accolti da un grande salone con divani e tavolo, mobili, cucina e tanta luce.
Sulla murata di sinistra troviamo un divano a C, con il tavolo estensibile, mentre a dritta c’è la postazione del pilota.
In mezzo si trova la scala che conduce alla zona notte: tre cabine e tre bagni, più una cabina opzionale per l’equipaggio.
L’armatoriale è situata nella V di prua, illuminata da due vetrate che seguono lo scafo, mentre le due cabine per gli ospiti sono a centro nave, alte 2,05 metri.
A poppavia, nella versione fuoribordo, c’è il garage per il tender, al quale si accede da un portellone sulla murata di dritta.
NELLA VERSIONE ENTROBORDO
Optando per le versioni IPS o entrobordo, troveremo invece la sala macchine, con il tender stivato a poppa, per baglio o per chiglia.
Abbiamo provato Lion Evolution 6.0 nella motorizzazione fuoribordo, a Varazze.
L’imbarco è avvenuto da uno sportello lungo il parapetto laterale. Fin dall’uscita al porto, la manovrabilità si è dimostrata eccellente.
LA PROVA IN MARE
Il vento è debole, il mare calmo e a bordo siamo in 11 persone.
Abbiamo imbarcato il 50% del carburante e 160 litri di acqua su 750 litri della capacità del serbatoio.
Le evoluzioni tra banchine e trappe non hanno avuto alcuna incertezza grazie al joystick.
La conversazione in salone non è mai stata disturbata dal rumore dei motori, neppure alle andature più sostenute. A proposito di andature, lo scafo si è dimostrato divertente e morbido.
Anche in caso di salto sulle onde, i tanti spruzzi che solleva non finiscono in coperta (a meno di non avere proprio vento forte contrario), lasciando la barca asciutta.
La virata stretta non porta mai le eliche fuori dall’acqua e quindi non abbiamo mai riscontrato cavitazione.
LE NOSTRE CONCLUSIONI
A bordo abbiamo potuto apprezzare anche alcune scelte dell’armatore, che ha preteso l’utilizzo di materiali italiani.
Invece del teak ha voluto il sughero, mentre per evitare l’utilizzo di vernice antivegetativa, ha richiesto l’uso di una pellicola.
L’armatore voleva una barca da godersi ogni fine settimana, per vivere nello spazio e nel comfort, per uscire e navigare (non dando fondo all’ancora nella prima rada vicino al porto).
Cercava uno sport trawler e con Lion Evolution 6.0 l’ha trovato.
DATI DI NAVIGAZIONE
SCHEDA TECNICA
- Lunghezza f.t. 17,65 m
- Larghezza massima 5,06 m
- Immersione sotto eliche 1,3 m
- Dislocamento a pieno carico 27 t
- Capacità serbatoio carburante:
- standard fuoribordo 2.200 l
- IPS o entrobordo 2.800 l
- Capacità serbatoio:
- acque nere 150 l
- acque grigie 150 l
- acqua dolce 750 l
- Motorizzazione standard 4 x 425 HP (Yamaha)
- Motori linea d’asse 2 x 800 HP
- Motori IPS 2 x 725 HP
- Impianto aria condizionata 60.000 BTU
- Generatore 1 x 9 kW
- Cabine 3
- Bagni 3
- Cabina equipaggio 1 (optional)
- Categoria omologazione CE B
- Prezzo a partire da € 1.790.000,00 + Iva