Lo sapevi che anche l’Italia ha la sua barriera corallina?
Torna la rubrica Lo sapevi che… dedicata alle curiosità dal mondo della nautica, tra aneddoti affascinanti e storie sorprendenti. Questo mese parliamo di abitanti degli abissi…
ANCHE L’ITALIA HA LA SUA BARRIERA CORALLINA
Strano, ma vero! Anche l’Italia ha la sua barriera corallina. Molti di voi ricorderanno che nel 2019, un team di biologi e ricercatori dell’Università di Bari ha scoperto l’esistenza di una scogliera corallina al largo di Monopoli, tra i 40 e i 60 metri di profondità, che si estende per 2,5 km. Le ricerche nel frattempo sono proseguite e hanno consentito di stabilire che in realtà la scogliera corallina è ben più ampia: dalle Tremiti allo Ionio esiste un vero e proprio tesoro di biodiversità, ma… nelle profondità del mare!
A differenza delle barriere coralline tropicali, mete predilette degli appassionati di snorkeling, la scogliera corallina pugliese non è accessibile con maschera e boccaglio. Sommersa negli abissi, la “scogliera nostrana” è ricoperta di coralli, spugne, gorgonie e ostriche. Queste ultime per la prima volta nel Mediterraneo assumono il ruolo di biocostruttori, tradizionalmente svolto – almeno nel mare nostrum – dalle alghe calcaree. La scoperta, effettuata dai ricercatori del dipartimento di Biologia dell’Università di Bari, guidati dal professore Giuseppe Corriero, è del tutto singolare e getta nuova luce sull’evoluzione dell’ecosistema marino.
ESISTE UN PESCE TREPPIEDE
Bathypterois grallator, conosciuto anche come pesce tripode o treppiede, è un pesce abissale dall’insolita forma, che vive nelle profondità marine dagli 800 ai 4.500 metri. Segnalato già diverse volte nel Mar Mediterraneo, è diffuso in tutti gli oceani. Dal corpo snello e allungato, il pesce tripode si distingue per i suoi occhi molto piccoli (adattati alla scarsa visibilità del fondo marino) e per le sue fauci con grande apertura. Il nome curioso deriva dai tre raggi rigidi che si estendono dalla pinna caudale e dalle pinne ventrali che, quando non nuota, sono posizionati in verticale e gli permettono di appoggiarsi sul fondo come una sorta di cavalletto treppiedi. Può raggiungere una lunghezza massima di 38 cm e, mettendosi controcorrente si nutre di crostacei, zooplancton e altri piccoli organismi.
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