Lo sapevi che puoi bere vini subacquei?
Torna la rubrica Lo sapevi che… dedicata alle curiosità dal mondo della nautica, tra aneddoti affascinanti e storie sorprendenti. Questo mese parliamo di vini subacquei, banane e altezze.
LO SAPEVI CHE…
PUOI BERE VINI SUBACQUEI: UNDERWATERWINES
Molte storie raccontano di relitti che giacciono sui fondali, e se è vero che nascondono tesori, è anche vero che molti proteggono segreti, come i vini andati a fondo con loro. Gli enologi si sono, così, incuriositi, stimolati a testare gli effetti che il mare ha sul vino. Si direbbero ottimi: dopo essere stati imbottigliati, infatti, i vini vengono affinati sott’acqua in condizioni difficilmente riproducibili nelle tradizionali cantine. Un fattore distintivo dei vini subacquei è la pressione impressa dell’acqua sul tappo, che migliora il processo di affinamento, ma anche le temperature costanti e l’assenza di luce. Non si tratta solo di uno sfizio da ricchi: leader nel settore è proprio un’azienda italiana, Jamin, che con il suo lavoro porta avanti anche ricerche scientifiche in collaborazione con Università come quelle di Firenze e Genova, per rendere disponibile l’utilizzo di questo sistema che, oltre a creare un nuovo prodotto, è sostenibile e naturale. Per ora, quindi, il centro del mondo degli UnderWaterWines sembra essere proprio lo specchio di mare davanti a Portofino.
VIETATO IMBARCARE BANANE
Si sa, quando si tratta di navigazione ognuno ha i propri riti scaramantici e le proprie credenze. Però tra queste alcune sono veramente particolari, come il fatto che non si dovrebbero imbarcare banane, o addirittura prodotti o cibi a base di banana. L’origine di questa superstizione, che sembrerebbe risalire al 1700, non è chiarissima: alcuni la legano al fatto che le banane quando vanno a male producono gas metano tossico, altri agli animali e insetti indesiderati che possono attirare. Questa frutta sembra particolarmente sgradita a bordo delle barche da pesca: il motivo sarebbe da ricercare nel fatto che, per poter portare le banane a destinazione ancora fresche, le navi viaggiavano a velocità sostenute, rendendo impossibili ai marinai le consuete battute di pesca, che inevitabilmente diventavano quantomeno infruttuose.
L’ALTEZZA DELLA CITTÀ È L’ALTEZZA DEL MUNICIPIO
La domanda sorge spontanea: se la città ha una certa altezza sopra il livello del mare, qual è il punto a cui si misura? Il più alto, forse? Ebbene, i metri sopra il livello del mare, quindi l’altitudine, vengono calcolati rispetto al piano terra del palazzo del Municipio, per convenzione. L’altitudine si misura prendendo il livello medio del mare come punto zero; questo valore si determina grazie al mareografo, che è lo stesso per tutta la Penisola – quello di Genova –, ma per le Isole cambia: in Sicilia si utilizza quello di Catania e in Sardegna quello di Cagliari.
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