Luca Catino: un piede nel passato e lo sguardo dritto al futuro
L’Architetto Luca Catino fa parte di una nuova generazione di appassionati yacht designer, con abili strumenti per analizzare, reinterpretare e migliorare il proprio lavoro creativo. L’obiettivo del suo studio è quello di dare forma a ciò che ancora non esiste. Luca Catino durante l’intervista sottolinea che la strada del design sta aprendo diverse vie, sia nell’exterior design che nella progettazione degli interni.
Luca Catino collabora con cantieri di indiscusso prestigio e acclamata fama, come Azimut|Benetti, Baglietto, Tankoa, Mangusta, Dominator e San Lorenzo al Mare Cantieri – MCS di Imperia. Uno dei lavori più affascinanti che abbia realizzato lo ha compiuto proprio per MCS di Imperia con il progetto di rebuilding di M/Y AF 26M – Benetti 26D del 1974.
IL LAVORO DI REBUILDING PER MCS IMPERIA
“Un paio di anni fa a Monaco ho conosciuto la proprietaria di MCS di Imperia – ci racconta Luca Catino – che aveva acquistato questo scafo Benetti 26D del ’74 completamente incendiato per un cortocircuito sul main deck. La barca praticamente non esisteva più, era rimasto solo lo scafo in acciaio. Il cantiere decise di affidarmi il progetto di ricostruzione. Era rimasto affascinato dallo scafo a poppa tonda di questo pezzo storico del cantiere Fratelli Benetti di cui rimangono solamente due esemplari in commercio in tutto il mondo. Le indicazioni erano chiare: lo yacht andava ricostruito sulle basi del vecchio, seguendo uno stile vintage, ma allo stesso attualizzandolo, donando al progetto un tocco di contemporaneità.
Sono stati cambiati quindi i percorsi delle scale, allargati la sovrastruttura e il fly ed è stato rivisto il layout, oltre che gli arredi. Grazie a tutti questi interventi, oggi questo yacht è uno scafo d’epoca, ma con tutti i comfort di una barca contemporanea”.
Una progettazione sicuramente complessa nella quale andavano rispettate l’anima della barca e le esigenze del cliente che lo avrebbe poi usato come imbarcazione charter.
LE DIFFICOLTÀ DEL PROGETTO
“La parte più delicata – ci conferma ancora Luca Catino – è stata la ricostruzione del layout. Una vera impresa! Non avevo materiale cartaceo o digitale che potesse darmi delle linee guida per iniziare la progettazione, quindi ho passato un anno in cantiere per effettuare rilievi a mano. La parte più difficile è stata trovare gli spazi per 3 cabine e 3 posti dedicati all’equipaggio all’interno di uno scafo così chiuso a prua, dove anche le altezze, seppur già confortevoli, non sono quelle di oggi. Problematica anche la ricostruzione della sovrastruttura”.
Ne è uscito un progetto semplice, contemporaneo e minimalista, dove la storia moderna e la storia contemporanea della nautica si incontrano in un vero e proprio viaggio nel tempo. Colori neutri e acciaio per gli allestimenti hi-tech, aggraziati da un tocco celeste marino per i complementi d’arredo. Preposte ovunque grandi vetrate come è d’uso oggi, affinché gli interni dialoghino con il mare in un’armonia estetica. Il fly risulta spazioso, comodo, arioso e particolarmente godibile.
“Questo rebuilt è stato un successo, lavoreremo a progetti simili che però non posso ancora svelare”.
IL DESIGN PER DOMINATOR YACHTS
Altro importante intervento nel design di interni è stato, per il cantiere Dominator Yachts, sulla linea Ilumen 42M, 36M e 28M dove il cantiere ha affidato al designer lo studio dell’intera gamma.
“Entro in Dominator dopo essere uscito dallo studio di Giorgio Maria Cassetta e vengo chiamato a progettare gli interni dell’unità Giorgio Maria Cassetta, che è la terza unità di Dominator. Un 28 metri da studiare per un cliente russo. Sono subentrato ad Alberto Mancini che aveva curato gli esterni e gli interni della prima unità, Dominator Ilumen 28M Kalliente. Vengo incaricato di sviluppare sia Dominator Ilumen 28M Cadet V che Dominator Ilumen 28M Zalanka.
Il lavoro per accontentare l’armatore del Cadet V non è stato senza ostacoli. Il cliente, ad esempio, desiderava una particolare tonalità di blu di cui abbiamo fatto realizzare 18 campioni; decidendo, infine, per una finitura in rovere blu – che ovviamente non esiste in natura – con venature dorate e grigie all’interno”.
Il risultato stilistico è particolare, ma, nonostante potrebbe sembrare stravagante, anche in questo caso Luca Catino è riuscito in un delicato equilibrio tra forme, colori, essenze e spazi.
“Da qui – prosegue – è nata la collaborazione con il cantiere di Fano che ha goduto di un fortunato filone di armatori russi, molto esigenti e a volte, come le dicevo, stravaganti, da cui è partita l’idea di fare un’intera gamma sulla falsa riga del Cadet V. Così in tutta la gamma Ilumen ritornano toni, materiali, forme, spazi, luci ed essenze su una linea comune di esterni con scafo molto alto, studiata da NavalHEAD, che ha fatto scuola, tanto che oggi sono molti gli yacht che usano questo tipo di soluzione per massimizzare i volumi interni”.
COME NASCE QUESTA PASSIONE
Parlando con Luca Catino si percepisce la forte passione che lo spinge in un lavoro così delicato: per realizzare gli interni di uno yacht, infatti, bisogna entrare nella mentalità del cliente. Il designer deve scendere spesso a patti con la propria creatività, talvolta forzandola, talvolta inibendola, ma la soddisfazione di realizzare la propria visione artistica, soprattutto in un settore così esigente come quello della nautica, è una sensazione che affascina e rapisce.
“La mia esperienza nella nautica è iniziata per caso, provengo da studi di architettura civile, quindi è stata una pura casualità. Ero in procinto di laurearmi in Architettura e nel contempo volevo iniziare a mantenermi da solo. Inviando il mio curriculum sono approdato nello studio Zuccon International Project dove ho avuto il privilegio di lavorare per ben 8 anni e mezzo. Mi sono innamorato di questo settore, è stato come un colpo di fulmine e scoprire un ambito completamente diverso da quello che avevo studiato è stato davvero stimolante. Nel tempo mi sono ricavato una fetta di mercato con piccoli clienti e successivamente ho fondato la mia azienda”.
Luca Catino Yacht and Design è oggi uno studio avviato, importante e stimato che riceve richieste sia da cantieri – è ad esempio designer freelance per Azimut – che da clienti privati, come l’attuale interessante trattativa per un 58 metri dislocante sopra ai 500 GT dallo stile militare.
IL FUTURO
In lavorazione anche due progetti full custom con MCS di Imperia: un 110 piedi e un 60 piedi per due clienti privati. Gli piacerebbe – ci svela – misurarsi con esterni e linee d’acqua, progetti ai quali comunque dedica studio e lavoro. Luca Catino è un designer che coniuga stile, gusto, eleganza e tendenze e che ha ben chiara la sua visione del design nautico.
“Ci sono cose irrinunciabili come la discrezione di passaggi tra crew e ospiti. E poi deve sempre esserci un salone accogliente con una spiccata vicinanza con il mare: infatti la tendenza di oggi è sempre più quella di far dialogare interni ed esterni portandosi, come nel caso dei pozzetti, dentro il mare e sentendo il mare all’interno della barca.
E poi lavorare molto con le essenze. Oggi assistiamo a dei voli pindarici con le texture e con i materiali. Io direi che sarebbe meglio togliere piuttosto che aggiungere. Meglio usare pochi materiali, ma ben calibrati che diano la sensazione del mare tipica degli anni ’70, ’80 e ’90 dove ricorreva il colore azzurrino, con gradazioni molto tenui che ci riportino all’essenza del mare. Il lusso estremo in barca è ridondante. Lo yacht è già un lusso estremo”.