Mar.Co R-Evolution X36: prestazioni, eleganza e comfort, la nuova ammiraglia
Linea sportiva ed elegante, aggressività e comfort. Performance che non si discutono. Perché scegliere quando con R-Evolution X36 di Mar.Co si può avere tutto? La nuova ammiraglia del cantiere brianzolo incontra le esigenze dell’armatore che, oltre allo stile e alla comodità, vuole anche prestazioni di navigazione al top.
Un battello aggressivo nel design, ma anche nelle prestazioni, grazie a una propulsione da capogiro.
Il bracket strutturale in vetroresina di poppa, infatti, permette di aggiungere anche un terzo motore. Oppure, come nel caso del rib che abbiamo provato, una coppia di Mercury Verado V12 da 600 cv ciascuno, in un abbinamento che offre il meglio della tecnologia presente sul mercato.
UNA TECNICA, MOLTI VANTAGGI
Per realizzare il nuovo R-Evolution X36, Mar.Co ha utilizzato l’Infusion System, tecnica adottata da oltre 10 anni che consiste nell’infusione sottovuoto, utilizzando solo resina vinilestere. Così si ottimizza la lavorazione della plastica, rinforzata con fibra di vetro.
La vetroresina, invece di fondersi a strati sovrapposti, viene predisposta sullo stampo, al di sopra del quale si adagia una rete di piccoli tubi che apporta la resina. Il tutto viene poi coperto da un telo e, grazie a una pompa che estrae l’aria, viene messo sottovuoto.
La depressione creata dall’assenza di aria spinge la resina in profondità, fra le fibre di vetro, in modo omogeneo e senza alcuno spreco. Oltre che per lo scafo, questa tecnica viene applicata anche per produrre la coperta e le strutture interne.
I vantaggi? Sono tanti. Ci si potrà scordare dell’osmosi. La barca sarà più robusta e più leggera di circa il 30%, dato che viene impiegata più fibra di vetro e meno resina.
TUTTI I COMFORT IN COPERTA
Agli ospiti non resta che godersi la coperta, spaziosa e ricca di aree per i vari momenti di relax.
Si parte dalla dinette di poppa, con tavolo centrale che diventa prendisole o paiolo calpestabile, fino al prendisole di prua.
A poppa l’imbarco è agevolato da due passavanti in vetroresina, che permettono di camminare su un piano solido e sicuro, rispetto alle rotondità del tubolare.
Sotto la consolle di guida troviamo un vano toilette, completo di lavandino con rubinetto/doccia e wc elettrico, con impianto smaltimento acque a norma CE.
Dietro le sedute del pilota è posto un mobile cucina con frigorifero a cassetto da 70 litri, tagliere, lavandino e fornello monofuoco.
Sono standard anche molti altri accessori e accorgimenti, come il gonfiatore elettrico e la cuscineria in cellula chiusa, che protegge le sedute dall’umidità e dall’azione del tempo.
I passaggi da una zona all’altra sono agevoli, grazie al paiolo in rivestimento sintetico con disegno esagonale.
Il T-top garantisce l’ombra necessaria, ma senza influire troppo sul peso: anche questo è realizzato in infusione sottovuoto, sorretto da tubolari in acciaio.
Tanti i gavoni, tra cui quelli sotto le sedute di poppa e quelli in cui stivare i tendalini (di serie) e gli sci nautici. I dettagli di questo maxi gommone in realtà ricordano più quelli di uno yacht. Ma se qualcosa non dovesse incontrare il gusto dell’armatore, il livello di personalizzazione è veramente alto.
UN’ANIMA DA CORSA
Oltre alla qualità costruttiva, i progettisti di Mar.Co hanno tenuto in considerazione anche le ambizioni corsaiole degli armatori. Per montare due o più motori che si prevedono di grossa cilindrata, R-Evolution X36 esce dal cantiere con bracket portante in vetroresina, versione 10,73 metri, con scaletta telescopica in acciaio inox a scomparsa.
Per i due motori Mercury Verado V12 da 600 cv, che pesano a secco 572 kg ciascuno, il cantiere ha realizzato una plancia speciale, aumentando la portanza della carena nella zona di poppa. Un accorgimento che, oltre a garantire il corretto assetto del mezzo, si rivelerà fondamentale in navigazione.
I Mercury Verado V12 da 600 cv sono l’oggetto del desiderio del momento e ce li ha raccontati Alessandro Conti in questo video.
Sono motori da 12 cilindri, con trasmissione a due rapporti, i primi fuoribordo con piede sterzante; la timoneria elettro-idraulica è integrata. Sono dotati di un sistema per il lavaggio interno.
L’accesso al motore è semplificato dallo sportello superiore, che permette di intervenire anche con i motori in acqua. Ogni 200 ore di moto, o prima di un invernaggio, è previsto il cambio olio e filtri.
Quando sono tutti trimmati, occupano poco spazio sullo specchio di poppa, in modo da poterci lavorare agevolmente. La distanza minima tra uno e l’altro deve essere di almeno 27″.
Tanti i sistemi di sicurezza, tra cui una leva interna che permette di sbloccare il motore nel caso si fermi con il piede sterzato. A proposito: l’angolo di sterzata è di 30°, che diventano 45° per il piede interno alla sterzata.
Questi angoli, insieme al joystick, rendono l’unità che monta i Verado V12 estremamente manovrabile. Una cosa è certa: ad alte velocità non si scherza con virate strette e improvvise.
Per motori di questo tipo, la propulsione multipla (almeno in coppia) è scontata. Quindi diventa fondamentale il joystick che troviamo in plancia, che a gennaio ha debuttato anche nella versione con display da 4″.
Una delle informazioni fondamentali è l’angolo di barra: dato che non è possibile vederlo voltandosi indietro (la calandra non sterza), sarà il display a indicare qual è il verso dove è orientato l’angolo di sterzata in quel momento.
LA PROVA DI NAVIGAZIONE
Molliamo gli ormeggi da Lazise, sul Lago di Garda, per provare questa accoppiata. Il serbatoio del carburante è pieno (750 l) e quello dell’acqua ha imbarcato 100 l (su 150 l). Superati i 5 nodi, il trim abbassa automaticamente i motori.
Finora erano rimasti leggermente più alti, perché in fase di manovra avremmo potuto incontrare bassi fondali.
Il rapporto è di 3:1 per la prima marcia. Accelerando lentamente, il motore mantiene la prima marcia tra i 2.800 e i 3.000 rpm, per poi mettere la seconda marcia, con un rapporto di 2,5:1. Abbassando la manetta in modo deciso, mantiene la prima fino a 5.000 rpm e poi mette la seconda.
Decelerando, avviene la stessa cosa, ma al contrario, proprio come con il cambio automatico delle automobili. Il lago è una tavola e le accelerazioni sembrano ancora più brucianti. Nonostante siamo in 7 a bordo, ci mettiamo poco più di 11 secondi, da fermi, a raggiungere i 50 nodi.
La navigazione si distingue per la totale assenza di vibrazioni e la bassa rumorosità dei motori. Il progetto dei Verado V12 è nato in gran segreto alcuni anni fa, non tanto per aumentare la gamma dei motori “racing” di Mercury, quanto per motorizzare con i fuoribordo barche da 40’ a 60′. Presto in Italia verranno utilizzati su un 55′ e un 58′, ognuno con 4 motori.
Serve tanta coppia, quindi. Che su un gommone leggero (2.400 kg) come il R-Evolution X36 è una coppia da brivido, forse troppa, ma che regala anche tanta velocità: abbiamo raggiunto i 62,2 nodi, senza mai perdere stabilità e senza alcuna incertezza della carena.
È tutta una questione di potenza e di qualità costruttiva, necessarie per correre in sicurezza.
SCHEDA TECNICA
- Lunghezza massima 10,73 m
- Lunghezza interna 9,49 m
- Baglio massimo 3,64 m
- Diametro tubolari 50 – 64 cm
- Numero compartimenti 7
- Lunghezza piede motore 2 + 1 motori XXL
- Peso a secco 2.400 kg
- Portata persone 16
- Capacità serbatoio carburante 750 l
- Capacità serbatoio acqua 150 l
- Potenza max installabile 882 kw
- Categoria omologazione CE B
- Prezzo battello, a partire da € 187.500 + Iva
- Prezzo motori, a partire da € 193.247 (Iva inclusa) in livrea bianca