Filologia del motore con l’Ing. Alessandro Conti
Una forma mentis matematica, un approccio scientifico alla nautica, preparazione tecnica e una propensione naturale al marketing concreto: sono queste le caratteristiche che hanno portato l’Ingegnere Meccanico del Politecnico di Milano Alessandro Conti ad essere oggi direttore Generale Brunswick Marine Italia, dopo una decennale esperienza lavorativa nell’automotive, nelle propulsioni e nell’accessoristica nautica.
A capo di un marchio che incarna l’aspetto più sportivo e ludico del diporto, Mercury nella fattispecie, guida l’azienda con un particolare piglio attento alla concretezza di ciò che si offre alla clientela che sempre più spesso sceglie le propulsioni Mercury per motorizzare – o rimotorizzare – la propria imbarcazione.
“Il mercato tende alla ripresa – ci spiega l’Ing. Alessandro Conti – a settembre si è chiuso l’anno nautico e abbiamo visto un incremento del 20%.
Rispetto a qualche anno fa, la rotta è decisamente cambiata, anche se noto ancora un’instabilità: ora il binomio vincente barca usata/motore nuovo è la realtà, per poter parlare pienamente di uscita dalla crisi bisogna che tutto il comparto nautico, anche quello legato al nuovo, sia vivace. I numeri sul nuovo non hanno ancora visto un cambio di rotta significativo e finché non si vede un’inversione non possiamo ancora parlare di un mercato nautico chiaro e definito”.
Il binomio barca usata/motore nuovo è dunque vincente in questo momento, ma si tratta di un argomento spinoso e la scelta relativa alla motorizzazione o rimotorizzazione può non essere scontata. “La prima considerazione da fare – continua ancora l’Ing. Alessandro Conti – riguarda la scelta tra entrofuoribordo e fuoribordo, il consiglio, sia che si tratti di una barca nuova o di una usata, è quello di valutare attentamente questa prima scelta“. Non è solo una questione estetica chiaramente, ma anche funzionale.
“C’è chi preferisce avere una barca dalla linea più pulita potendo godere anche di una poppa più ampia e chi preferisce, invece, mostrare la cavalleria. Abbiamo potuto constatare che un certo numero di clienti passa dall’entrofuoribuordo al fuoribordo per presunti costi di manutenzione, cosa che in realtà non ha molto fondamento. Se viene fatta regolarmente una manutenzione ordinaria si hanno meno problemi di manutenzione straordinaria.
Probabilmente sono quelle straordinarie che frenano questo tipo di scelta, dal nostro punto di vista pubblichiamo regolarmente anche i costi delle manutenzioni straordinarie e non abbiamo riscontrato una differenza così ampia”.
Sorpassata la scelta tra EFB e FB interviene l’argomento principe: il consumo. “La prima cosa è non parlare di consumo – ci spiega ancora l’Ing. Conti – ma di autonomia. Le cose sono profondamente diverse, io ho analizzato molti dati e ho visto che i risultati sono profondamente diversi a seconda che si vada a vedere i litri/ora a confronto del numero di giri e al motore, o se, viceversa vado a vedere le miglia/litro in riferimento alla velocità.
Ho testato questo problema proprio nel caso di un nostro motore: se ci si fermava a guardare il consumo in riferimento al numero di giri, tale motore ne usciva penalizzato; mentre al contrario se la si misurava nell’unico modo possibile quando si parla di questo argomento, che è miglia/litro riferito alla velocità che si tiene con la barca, il motore si dimostrava il migliore sul mercato nel suo segmento. Quindi il consiglio è quello di non fermarsi a quello che è il consumo orario: dato spesso riportato dal certificato di potenza, ma che non ha nessun valore nei confronti di quanto mi costa andare in barca. L’unica cosa che conta è quante miglia faccio con un litro di benzina ad una certa velocità che poi è il calcolo che si fa quando si pianificano determinate traversate o spostamenti in barca”.
“L’altro dato importante da valutare è non perdersi più di tanto a cercare tecnologie sofisticate che in teoria dovrebbero far risparmiare del carburante a determinate condizioni. Questo perché – continua ancora l’Ing. Conti – l’assetto della barca, la pulizia della carena e dell’elica incidono in modo decisivo anche più delle tecnologie che consentono di risparmiare qualche goccia di carburante a determinate condizioni. Bisogna smitizzare, inoltre, il discorso del consumo perché durante le manutenzioni vediamo quante ore vengono fatte durante un anno dagli utenti, e quindi diciamo che a queste differenze di consumo riportate al numero di ore di utilizzo effettivo del motore, la differenza in euro è davvero minima”.
Guardando sempre ai consumi, sia in fatto di motorizzazione che di rimotorizzazione, non possono inoltre passare in secondo piano le altre strumentazioni, il consiglio dunque è quello non solo di guardare al motore, ma anche di prestare attenzione a tutto il sistema propulsivo: telecomando, strumenti, timoneria, elica. “Questi aspetti – suggerisce Conti – non devono essere considerati di secondo piano rispetto alla scelta del motore.”
E proprio in merito a questo oltre ai motori, tra le ultime novità introdotte sul mercato da Mercury Marine troviamo anche i due prodotti, Active Trim e Joystick Piloting, presentati a Genova e nominati al Dame Design Awards, il riconoscimento internazionale di design più prestigioso del settore marittimo.
L’innovazione tecnologica e la ricerca riescono oggi a supportare la motoristica con metodologie molto più concrete rispetto al solo consumo, e proprio l’Active Trim ne è la riprova.
“L’assetto della barca è un aspetto essenziale non solo per quanto riguarda i consumi, l’Active Trim, segna una vera svolta, un cambio significativo nella spesa del carburante. Si tratta di un piccolo pannello di una decina di centimetri che si trova in consolle, piccolo, ma efficace. Lavora come se fosse un cambio automatico, nel senso che in funzione alla velocità l’assetto viene gestito completamente da questo sistema.
Active Trim utilizza dati GPS, e quindi in funzione alla velocità viene determinata l’attività di trim ideale per la navigazione”.
Questo sistema ha un funzionamento semplice ed intuitivo, si attiva solo nel momento in cui si sceglie di usarlo ed è concepito sia per i diportisti principianti che per quelli più esperti che si possono godere tutti i vantaggi di un assetto perfetto.
L’Active Trim ha cinque profili selezionabili, idonei a tutti i tipi di barche: imbarcazioni da pesca/professionali, piccoli motoscafi, imbarcazioni con consolle centrale aperta e cabinati, fino alle applicazioni ad alte prestazioni. Il sistema è automatico solo nel momento in cui il diportista lo vuole attivare, si disinserisce automaticamente sopra alle 55 miglia.
“Si presuppone che il pilota voglia avere il pieno controllo dell’imbarcazione – chiarisce l’Ing. Conti – e soprattutto che sia un pilota esperto.
E’ disponibile come retrofit su tutti i motori SmartCraft e lo stiamo proponendo anche in un pacchetto con della strumentazione particolare anche sul 40 cv”.
Il Joystik Piloting è, invece, l’aggiornamento di una tecnologia già esistente, la funzione chiave è l’assistenza in manovra e in ormeggio: usando questo Joystik, si ha la possibilità di ruotare e spostarsi in tutte le direzioni traslando la barca e, quindi, anche abbinare una rotazione, combinando i movimenti. Una vera rivoluzione che guarda all’easy boating non più come ad un miraggio, ma a una realtà ormai possibile e soprattutto accessibile.
“La traslazione – ci illustra l’Ing. Conti – che è una delle peculiarità del sistema, è più difficile su un fuoribordo che su un entrofuoribordo, poiché l’entrofuoribordo è dotato di eliche controrotanti, quindi con un’elica sola in reverse il motore è meno efficiente rispetto a un sistema con elica controrotante. L’aggiornamento del sistema ha dato migliore velocità e maggiore precisione in manovra.
L’autoheading è l’altra caratteristica fondamentale di tale sistema: impostando una rotta il Joystik Piloting si preoccupa di tenerla, posso cambiarla di 1 grado o di 10, ho la parte superiore che diventa un pannello parlante che mi dà istruzioni sulla manovra”.
Una ulteriore peculiarità è lo Skyhook, ossia l’ancora elettronica, che consente di tenere una posizione con una certa stabilità, lavorando con un sistema GPS.
Tornando ai motori l’ultimo in casa Mercury è il 115 cv Pro XS. “Il 115 cv è stato lanciato un paio di anni fa sul mercato ed ha ottenuto un successo incredibile diventando il propulsore più venduto. In questa versione, che è già un marchio per Mercury, lo abbiamo reso adatto a barche leggere per una navigazione divertente e spinta, particolarmente adatto alle barche da pesca sportiva. Le caratteristiche performanti consentono a questo motore di avere 300 giri in più rispetto alla versione standard passando da 6000 giri a 6300, ciò significa che bisogna avere una barca più leggera”.
Il prezzo del motore Mercury 115 cv Pro XS dipende dalla versione: con piede normale è di € 12.140 (iva inclusa), mentre il Command trust è di € 12.400 (iva inclusa).
Alessandro Conti sembra approcciarsi al mondo della nautica con una rara concretezza ed una logica sofisticata al servizio dei consumatori, oltre che dell’azienda che guida dal 2013 con coraggio e competenza, nonostante la crisi, che, ci si augura sia alle spalle.