Nauticsud 2025: il 51° salone nautico di Napoli
Da domani 8 febbraio, fino a domenica 16, la Mostra d’Oltremare di Napoli ospiterà il 51ª edizione del Nauticsud 2025, la fiera nautica più importante del Sud Italia. Organizzata da Afina e Mostra d’Oltremare, la manifestazione si conferma come un evento di riferimento per il mercato della nautica da diporto. Con oltre 600 imbarcazioni in esposizione e 200 espositori, il Nauticsud si distingue per l’anteprima delle novità cantieristiche per il 2025, attirando operatori e appassionati del settore.
CULTURA DEL MARE E SOSTENIBILITÀ PER IL NAUTICSUD 2025
La presentazione del 51° Nauticsud ha sottolineato la necessità di promuovere una cultura del mare più diffusa, migliorare la sicurezza in navigazione e favorire la creazione di nuovi ormeggi. Gennaro Amato, presidente dell’Associazione Filiera Italiana della Nautica, ha evidenziato come la nautica da diporto sia a rischio a causa della carenza di infrastrutture e delle difficoltà burocratiche. Un tema ripreso anche dalle forze militari, che hanno sollecitato la semplificazione delle normative per consentire una maggiore crescita del settore.
“Serve una maggiore divulgazione della cultura del mare e la realizzazione di posti barca. In caso contrario questo comparto produttivo, realtà economica italiana, può considerarsi in crisi – ha affermato Gennaro Amato -. Come hanno affermato gli Ammiragli e i Generali delle Forza Militari che hanno parlato prima di me, si evidenzia la necessità di realizzare Marina attrezzati per la nautica da diporto e soprattutto di educare e regolarizzare l’accesso alla nautica per i giovani diportisti. Per questo motivo il Nauticsud diventerà, nei prossimi anni, luogo di confronto e sviluppo per le politiche culturali e d’insegnamento dei regolamenti nautici”.
LE NOVITÀ IN MOSTRA
Il Nauticsud 2025 si distingue per la presenza di importanti novità sia nel settore delle imbarcazioni a motore che in quello dei gommoni e dei gozzi. Tra le novità più attese, spiccano modelli come il Morgan Flair Yachts Downeaster Lobster, il Cayman Yachts 380 WA e il Pirelli 42 Special Edition P-Zero, che incarnano l’eccellenza del design e delle prestazioni nautiche. Anche il settore dei motori marini si presenta ricco di innovazioni, con modelli eco-sostenibili come il Mercury 150R e il Yamaha BF350, pronti a rispondere alle nuove esigenze del mercato.
GOZZI E BATTELLI
Il Nauticsud conferma la sua attrattività anche nel segmento dei gozzi e dei battelli pneumatici. Cantieri storici come Esposito Mare e Mimì espongono modelli innovativi come il Positano 38 Open e il Libeccio 9.5 Cabin, che si distinguono per design e prestazioni. Sul fronte dei gommoni, i brand Italiamarine e 2Bar presentano nuove imbarcazioni che uniscono robustezza e velocità, mentre Cam Yacht e Zar Formenti portano modelli sempre più performanti.
ACCESSORI E INNOVAZIONI
Il Nauticsud 2025 sarà anche un’importante vetrina per gli accessori nautici. Tra le novità, spiccano i generatori marini Coelmo DM600 e Marine Energy Booster, ideali per imbarcazioni elettriche, e i motori marini eco-sostenibili proposti da Honda, Suzuki e Yamaha. L’offerta di water toys, come le moto d’acqua Sea-Doo e le tavole da surf elettriche Seabob, aggiunge un ulteriore tocco di innovazione all’evento.
UN SALONE IN CRESCITA
Nonostante le difficoltà che attraversa il settore della nautica, il 51° Nauticsud dimostra una salute invidiabile, con una partecipazione crescente di espositori e una forte attenzione alle imbarcazioni tra i 6 e i 15 metri. Questa edizione conferma che, nonostante la crisi, Napoli rappresenta una piazza fondamentale per il mercato della nautica, pronta a rilanciarsi grazie a un settore sempre più orientato alla qualità e alla sostenibilità.
NAUTICSUD 2025: ORARI E BIGLIETTI
Gli orari di apertura della fiera saranno i seguenti: 12.30 – 19.00; mentre il venerdì, sabato e domenica aprirà alle 10.30 e chiuderà alle 20.30.
Il biglietto di ingresso costerà 15 euro, con un piccolo aumento online di 2 euro.
INTERVENTO DEL PRESIDENTE AMATO
“La Nautica da diporto è in crisi da sei mesi, ma nessuno vuole parlarne. I dati di fatturato nazionale e di esportazione estera della nautica da diporto italiana, in netta crescita da 5 anni a questa parte, si sono trasformati in un volo di Icaro che ha portato nel secondo semestre 2024 una forte contrazione della produttività della cantieristica della nautica da diporto. La conseguenza sarà una forte riduzione delle vendite, della perdita di posti di lavoro e di molti cantieri ad un passo dalla chiusura.
Bisogna dire, però, che questa crisi risparmia un comparto produttivo che è quello dei megayacht, che non soffre delle cause principali dettate dal mercato poiché l’acquirente non soffre certo di mancanza di liquidità. Arabi, oligarchi russi e miliardari americani e del nord Europa non accusano oscillazioni dei propri portafogli tali da rinunciare all’acquisto. Motivo per il quale la leadership dell’export Made in Italy nel mondo non è, e non sarà, a rischio. Ma più le dimensioni, dai 40 metri a scendere, diminuiscono, più la nautica da diporto soffre, l’export rappresenta sì il 90% del fatturato della cantieristica da diporto, ma anche, e solo, lo 0.2% delle immatricolazioni italiane di questo comparto produttivo. Quindi se ne deduce che la restante quota della produzione, il 99,98%, è in crisi.
Le cause principali possono essere attribuite a fattori esogeni, come l’aumento dei tassi d’interesse, le questioni politiche internazionali, come le guerre, le catene di approvvigionamento delle materie prime in netto rialzo, ma non bisogna nascondersi dietro un dito. Causa principale, da noi di AFINA denunciata da anni, è l’incapacità di realizzazione delle infrastrutture e dei servizi necessari. Il settore, che ha registrato negli ultimi anni crescita di fatturato in doppia cifra di percentuale sino agli oltre 8.33 miliardi nel 2023 e di partecipazione di oltre 7 miliardi al PIL nazionale con una percentuale del 3.38 %, non ha riscontrato l’adeguata attenzione delle Istituzioni, centrali e di territorio, nel costruire su questo successo produttivo e di fatturato un adeguamento strutturale fermo da decenni.
La crisi ha posto i cantieri produttori, tra il 2023 e il 2024, a dover far fronte alle necessità richieste dal mercato, ovvero: vendere barche garantendo ormeggi. I dati allarmanti presentati più volte, sulle differenze tra domanda ed offerta di posti barca, sono stati ignorati sia dal Governo centrale, sia da quelli regionali. Oggi per ogni 10 barche prodotte solo 4, in Campania, trovano un ormeggio a norma. Gli altri contribuiscono ad aumentare l’evasione fiscale, il lavoro sommerso e, soprattutto, l’inserimento delle organizzazioni criminali nel settore.
Neanche i validi fattori produttivi del turismo nautico da diporto, con un’incisività del 10 a 1 rispetto ad un classico turista alto spendente, e quelli del valore relativi al volano d’investimento sulla cantieristica (investimento 1 euro: sviluppano 2.4euro) e servizi per il turismo (investimento 1 euro: sviluppano economia per 1,8) hanno stimolato una valida attenzione istituzionale.
AFINA, dopo aver costituito una società ad hoc per la realizzazione di un porto turistico degno del nome Marina con l’ampliamento di ormeggi, combatte oggi contro la burocrazia per poter investire milioni di euro per la risoluzione del problema. E proprio in occasione del 51° Nauticsud, punto di riferimento storico del mercato della nautica da diporto nazionale, intende dire basta a questo suicidio indotto dell’intero comparto nazionale, con perdite di posti di lavoro, di chiusure di cantieri, di contrazioni economiche che coinvolgono e coinvolgeranno anche altri tessuti produttivi dei territori dove incidono i flussi turistici e produttivi della cantieristica da diporto.”