Perché il gommone fa la muffa?
Qualsiasi proprietario di gommone o chi è intenzionato all’acquisto di un battello pneumatico deve fare i conti con un nemico che minaccia costantemente l’integrità, l’estetica e il valore del nostro mezzo: la muffa sul tubolare. Andiamo con ordine, cosa si intende per muffa?
“Le muffe sono un tipo di funghi pluricellulari, capaci di ricoprire alcune superfici sotto forma di spugnosi miceli e solitamente si riproducono per mezzo di spore. È comunemente chiamata muffa un agglomerato di questi sottili miceli, formatisi su materia vegetale o animale, generalmente come uno strato schiumoso o filamentoso, come segno di decomposizione e marcescenza”. [da Wikipedia]
Non è una novità trovare sul tubolare, nella zona interna e verso prua, segni a forma di infiorescenza che si ripetono sulla superficie. Quello che vediamo sono vere e proprie muffe che sono formate a causa dell’incuria del mezzo, trovando terreno fertile per il loro habitat. Le muffe, infatti, si riproducono e si formano in ambienti caldo/umidi, che consentono loro il proliferare in maniera indisturbata se non contrastate. Il primo errore compiuto dai gommonauti e da molti operatori del settore è il gonfiaggio del mezzo ad aria e non ad azoto, perché l’azoto è un gas inerte per i microbi, mentre l’ossigeno contribuisce al loro sviluppo. Non solo, quando si gonfia il tubolare ad aria si immette una percentuale di vapore acqueo che è presente costantemente nell’aria che respiriamo, e questo vapore è uno dei componenti fondamentali per la formazione della muffa.
Con il caldo e l’umidità della notte, infatti, questo vapore tende a condensare, risalendo all’interno del tubolare fino a depositarsi sul tessuto e formando uno strato di acqua. Quindi all’interno del tubolare abbiamo un ambiente caldo/umido che è il presupposto fondamentale per lo sviluppo della colonia. Una volta avviato il processo dall’interno è difficile poter intervenire, anche perché poi ce ne rendiamo conto solo una volta che la muffa si presenterà sul lato esterno, ma per essere sul lato esterno vuol dire che la colonia ha proliferato a tal punto da aver passato trasversalmente il tessuto del tubolare (NB: il tubolare non è composto da tessuto inerte, ha una sua porosità). Per questo motivo i vari trattamenti rimuovi muffa spesso sono effettuati “a tempo determinato”, perché in seguito la muffa si riforma nuovamente poiché all’interno continua a proliferare incontrastata.
Con questa introduzione la muffa sembra un qualcosa a cui è impossibile sfuggire, ma non è così. Come in moltissime situazioni anche in questo caso la prevenzione ha un ruolo fondamentale nell’evitare questi spiacevoli inconvenienti. Per questo fate attenzione al rimessaggio.
Durante il rimessaggio, il tubolare deve essere prima protetto dalle intemperie con una cera di buona qualità e ben applicata, dopodiché va sgonfiato il più che si può, e dove possibile va rimosso con un piccolo tubo di aspirazione tutta la condensa che si trova al suo interno. Nel rimessaggio ha notevole importanza il luogo in cui va messo il gommone.
Un gommone rimessato in un luogo molto umido ha inevitabilmente una probabilità maggiore di formare la muffa rispetto ad uno rimessato in un luogo chiuso e non umido. Il gommone, inoltre, va coperto con un telo traspirante, lasciando all’interno nel pozzetto dei contenitori con sali deumidificatori, proprio per evitare la formazione di condensa e cercare di assorbirla il più possibile con i sali.
In commercio troviamo anche diversi detergenti che possono aiutarci a debellare la muffa dal tubolare e, anche se come già detto può essere solo un palliativo, aiuta a salvaguardare l’estetica del nostro mezzo. Fate attenzione a scegliere il vostro prodotto, molti sono a base di ipoclorito di sodio (candeggina) e se utilizzati impropriamente possono danneggiare il tubolare, con effetti deleteri ben maggiori.
Ricordate, inoltre, che i raggi UV aiutano a bloccare la crescita delle muffe ed a indebolirle, per cui fatevi aiutare anche dal sole durante il trattamento, purché prima si facciano diverse prove in aree poco visibili per capire tempi e dosaggi.