Sulle secche in verticale
L’idea di passare mezza giornata a pescare in verticale su qualche secca dell’alto Adriatico e, perché no, magari calare un paio di canne anche a drifting in cerca di qualche tonno appena arrivato in zona, ci fa venire l’acquolina.
Allora ci organizziamo con l’amico Nicolò Perin, di Jesolo Fishing Charter, che ci ospita a bordo della sua bellissima center consolle attrezzata di tutto punto.
PESCARE SULLE SECCHE: L’ESCA
Arrivati sullo spot scelto da lui per la pescata, iniziamo a preparare canne e artificiali: tai rubber, inchiku, tenya e kabura la fanno da padrone. Gli artificiali andranno poi combinati con l’esca viva per un maggior potere catturante.
L’ATTREZZATURA CHE NON DEVE MANCARE PER PESCARE SULLE SECCHE
Le canne
Le canne adatte sono sensibili nella vetta, ma non cedono sotto il peso di artificiali che possono arrivare anche a 200 g.
I mulinelli
Scegliamo mulinelli dal recupero veloce, quasi sempre rotanti, e trecce sottili che ci aiutano a mantenere il contatto con le nostre esche sul fondo. Nella nostra zona, il fondale varia tra i 20 e i 30 m, quindi i mulinelli elettrici non sono necessari, ma in altre zone potrebbero essere molto utili a chi pratica queste tecniche.
PREPARIAMO LA LENZA
La lenza è molto semplice: caricata la treccia nel mulinello, si crea una congiunzione con 1,5 m di fluorocarbon, sul quale andremo a fissare i nostri artificiali, che farciremo con dell’esca naturale in modo da renderli più catturanti. L’abbinata principe sarà la strisciolina di calamaro oppure il filetto di sarda.
PESCARE SULLE SECCHE: QUALI PESCI INSIDIARE? E DOVE?
Il bello di questa tecnica è sicuramente la possibilità di insidiare una moltitudine di specie diverse: saraghi, tanute, orate, scorfani, mustelle, murene, gronghi, pesci San Pietro e chi più ne ha più ne metta.
Gli hot spot per queste tecniche, tutte da provare, sono sicuramente secche con roccia o fondali misti, ma soprattutto relitti, ideali per cercare pesci di taglia, che mettono a dura prova pescatore e attrezzatura.
LA NOSTRA BATTUTA DI PESCA
La giornata parte con qualche cattura divertente di gronghi, anche molto grossi, presenti in grande quantità nelle secche delle nostre zone.
La botta in canna è sempre emozionante, a noi comunque farebbe piacere catturare anche qualche bello scorfano da onorare poi a tavola, come è giusto che sia. Le prime ore passano veloci tra una cattura e l’altra. Nicolò cattura finalmente uno scorfano degno di nota, dopo diversi spostamenti tra le secche.
Poi ecco un colpo al cuore. Una partenza sulla canna a drifting innescata con il sugarello vivo: un tonno ingannato dal nostro innesco a mezz’acqua ci fa ben sperare per la stagione alle porte. Purtroppo, però, slamiamo dopo pochi minuti di combattimento.
Noi rientriamo felici, con un buon bottino per la cena e un tramonto spettacolare, da conservare come ricordo di un’altra meravigliosa giornata di mare.