Ranieri International Next 240 SH
Il nuovo 240 SH di Ranieri International eredita lo stile ed i concetti di design dai modelli più grandi della gamma Next, interpretandone l’originalità e la spiccata personalità in soli 7,80 mt. Presentato per la prima volta in Italia al 58° Salone Nautico di Genova, lo abbiamo provato in anteprima con la massima potenza installabile, ovvero con 300 Hp, montando sullo specchio di poppa un Suzuki DF300AP.
Con il 240 SH il Cantiere di Soverato è riuscito a trasferire i contenuti ed i concetti di design dell’ammiraglia della gamma Next, il 370 SH, e del suo modello intermedio, il 290 SH, in uno scafo inferiore agli 8 metri di lunghezza, offrendo un’imbarcazione dal costo di acquisto e di gestione meno impegnativo, senza rinunciare alla qualità e allo stile che contraddistingue questa serie prestigiosa.
Il Next 240 SH è un sundeck dal look moderno, con volumi equilibrati e linee che si raccordano elegantemente.
La tuga centrale, caratterizzata dai particolari inserti laterali fumè che mimetizzano gli oblò circolari dietro ad un disegno “a tapparella”, è ben proporzionata integrandosi armoniosamente con il design della sovrastruttura. Lo scafo ha murate alte, e ci è piaciuto il contrasto cromatico delle finiture bicolore della barca. La carena è dotata di un redan HIS, elemento distintivo delle linee d’acqua degli scafi della Ranieri International, mentre tra le caratteristiche costruttive, interessante è l’Active-Suspension-System, un particolare sistema di sospensione tra scafo e coperta che smorza le sollecitazioni causate dall’impatto con le onde in navigazione.
Il Next 240 SH sorprende per l’abitabilità fruibile a bordo ed in particolare del pozzetto di poppa, grazie alla modularità dei suoi allestimenti.
Un divano comodo per tre persone si sviluppa lungo il controspecchio di poppa, interrotto a sinistra da un corridoio che agevola l’accesso alle plancette per il bagno, dotata di una scaletta di risalita in inox che si apre verso l’esterno e di impianto doccia con serbatoio dell’acqua di 100 litri.
Il cockpit è allestito di serie con una coppia di poltroncine di pilotaggio, regolabili e pivotanti; quando non si è in navigazione, è quindi possibile roteare le poltroncine verso il divano di poppa, realizzando con l’aggiunta di un tavolo a libro, una confortevole dinette en plein air. La barca del test è invece equipaggiata con la versione opzionale del cockpit, che aggiunge alla dinette un mobile cucina. Al posto delle due poltroncine pivotanti, è infatti inserito un leaning post che integra nella parte anteriore una coppia di sedili anatomici dalla foggia sportiva per il pilota ed il copilota, mentre nella parte posteriore la struttura contiene il mobile del gruppo cucina a scomparsa, attrezzato con lavello, piano di lavoro, fuochi di cottura (in opzione) e vano di stivaggio sottostante con eleganti ante in teak.
Apprezziamo la cura dei particolari, come le maniglie in acciaio inox rivestite in ecopelle, e ci è piaciuta la soluzione adottata per aumentare i posti a sedere nell’area conviviale di poppa, attraverso le sedute laterali a ribalta che si richiudono completamente all’interno delle murate quando non vengono utilizzate, lasciando il pozzetto sgombro. La dinette può inoltre essere trasformata in un prendisole per due persone, con una particolare soluzione che permette di ribaltare in avanti una sezione del piano di seduta del divano poppiero.
Sotto lo stesso divano, si apre, con l’ausilio di un pistone a gas, il gavone tecnico, dove sono ricoverati la batteria dell’impianto elettrico con lo staccabatteria in posizione ben accessibile, la pompa di sentina e, a dritta, il serbatoio delle acque nere, dotato di presa per lo scarico in banchina.
La postazione di governo è studiata ergonomicamente e le sedute anatomiche con sistema bolster contengono bene, sia per pilotare comodamente seduti in posizione rialzata con l’aiuto della pedana poggiapiedi, sia appoggiati al sostegno (bolster) ricavato ribaltando la parte anteriore della seduta, che in piedi. Ben riuscito stilisticamente l’accostamento bicolore della plancia di comando a sfondo nero, impreziosita con i rivestimenti opzionali della tappezzeria luxury.
Nella parte superiore della plancia sono inseriti i display della strumentazione digitale del motore, protetti da una palpebra imbottita, mentre nel piano sottostante c’è lo spazio dedicato per installare un plotter cartografico. Più in basso si trovano la pulsantiera delle utenze elettriche di bordo e la ruota del timone dalla foggia sportiva. Il cockpit è ben protetto dalla tuga centrale, le cui linee si raccordano con il parabrezza avvolgente, incorniciato da un profilo in acciaio inox che funge da pratico tientibene.
Attraverso due comodi passavanti laterali, si sale sul ponte prodiero, allestito con un solarium di dimensioni generose e ben protetto da una battagliola in inox. Comoda la spalliera sagomata ricavata nella parte anteriore della tuga ed apprezziamo l’eleganza della tappezzeria bicolore Luxury Diamond con gli inserti trapuntati e cuciture a vista, utilizzata per i rivestimenti di bordo. I camminamenti laterali sul ponte prodiero (sotto il cuscino prendisole) sono rivestiti in teak sintetico e convergono al vertice di prua, attrezzato per le operazioni di ormeggio con una coppia di bitte in inox ed un gavone che contiene il verricello elettrico con il pozzo sottostante della catena.
La delfiniera con pulpito in inox e gradino in massello, oltre a proteggere l’ancora sul musone in acciaio inox della cubia, funge anche da pratica passerella per salire a bordo da prua. Per la permanenza a bordo dopo il tramonto, il Next 240 SH offre un’accogliente cabina che si sviluppa sotto il ponte prodiero, con murate rivestite ed una dinette trasformabile in letto matrimoniale; nel disimpegno del locale ricavato all’interno della tuga, siamo sorpresi quando ci accorgiamo della presenza alle nostre spalle di un terzo letto disposto a tutto baglio, che si sviluppa in un volume ricavato sotto il cockpit.
I mobili della cabina sono in rovere chiaro ed è possibile inserire un frigo a cassetto. Un gavone collocato a dritta nasconde il wc elettrico, dotato di impianto per le acque nere. In opzione è possibile variare il layout della cabina, richiedendo un locale toilette separato con wc e lavello.
La motorizzazione fuoribordo del Next 240 SH può essere mono o bi-motore. Effettuiamo il test di navigazione con la massima potenza consentita di 300 Hp, montando sullo specchio di poppa un solo fuoribordo, ovvero un Suzuki DF300AP con un’elica in acciaio a tre pale, con diametro di 16″ e passo 20″. Il motore ha una cilindrata di 4028cc, ciclo a 4 tempi con sistema di alimentazione ad iniezione elettronica, 6 cilindri a “V” con angolo tra le bancate di 55° e 4 valvole per cilindro con doppio albero a camme in testa, con catena della distribuzione a bagno d’olio esente da manutenzione.
Il fuoribordo è inoltre dotato del “Lean Burn Control System”, il sistema di Suzuki che gestisce in modo ottimale il rapporto stechiometrico aria-benzina in funzione delle condizioni di navigazione, a favore della riduzione dei consumi. Le manette sono elettroniche con azionamento del cambio e dell’acceleratore attraverso attuatori elettrici controllati dalla centralina elettronica del sistema “drive by wire”, mentre la timoneria è idraulica. Il test di navigazione si svolge al largo di Soverato, lungo la costa ionica della Calabria. Le condizioni meteo-marine ci riservano un vento di 6-7 nodi ed un’onda di circa 40 cm. A bordo siamo in due persone con la dotazione di sicurezza, 50% di carburante e 50% d’acqua nei rispettivi serbatoi.
Ingranata la marcia, con il trim tutto negativo allo 0%, il motore mantiene il minimo regime di 600 giri/min, spingendoci a 3 nodi con un consumo di 2,2 litri/ora. Spingendo sulle manette, il DF300AP si dimostra sempre reattivo ed accelera erogando potenza in modo fluido. Alzando il piede del fuoribordo con trim al 25%, ottimizziamo l’assetto della barca e, a 3500 giri/min, navighiamo alla velocità di crociera di 25 nodi consumando 28 litri/ora, ovvero 1,12 litri per miglio. Mantenendoci in assetto con trim al 30%, raggiungiamo l’andatura di crociera veloce di 29 nodi a 4100 giri/min consumando 39,5 litri/ora, cioè 1,36 litri per miglio. Anche a questa andatura la navigazione è confortevole e apprezziamo il comportamento morbido della carena. Portando a fine corsa la manetta del gas, il DF300AP accelera spingendo con progressione e con trim al 50% raggiunge il massimo regime di 6050 giri/min, facendoci toccare la velocità di punta di 45 nodi con un consumo di 92 litri/ora. Diminuiamo l’andatura fino alla minima velocità di planata con trim allo 0%, che rileviamo essere di 12 nodi a circa 2520 giri/min con un consumo di 16,7 litri/ora. Per quanto riguarda i valori di accelerazione, partendo da fermi con marcia in folle e mantenendo il trim allo 0%, il Next 240 SH spinto dal Suzuki DF300AP esce dall’acqua in assetto di planata in 3,5 secondi ed impiega 8,5 secondi per toccare i 30 nodi.
Nel corso del test il Next 240 SH non delude le aspettative, mantenendo correttamente la rotta alle varie andature dominando i 300 Hp dell’esuberante Suzuki DF300AP e ci consente di navigare confortevolmente alla velocità di crociera, ma capace di esprimere un temperamento sportivo non appena si preme sulla manetta del gas.
Scheda tecnica Ranieri International Next 240 SH
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