Rimessaggio invernale: 10 regole d’oro per il fai da te
L’estate finisce solo quando scendiamo dalla barca. Speriamo sempre che questo momento arrivi il più tardi possibile, ma è inevitabile: le giornate si accorciano, le temperature calano, arriva il maltempo. È proprio ora di sistemare la nostra imbarcazione per il rimessaggio invernale. Seppur malinconici, dedichiamoci a questa operazione con la massima cura, così da evitare brutte sorprese in primavera.
Proteggere il nostro mezzo da usura e intemperie non sarà semplice: il rimessaggio invernale richiede tempo, pazienza ed energie. Ma abbiamo davvero tutto sotto controllo? Ecco dieci regole d’oro per assicurarci di non trascurare nulla. La nostra barca ce ne sarà grata.
1. SCEGLIERE DOVE RIMESSARE LA BARCA
A secco o in acqua? Togliamoci subito il dubbio: è meglio a secco.
In questo modo, l’imbarcazione teme meno l’umidità e l’osmosi; è protetta dai danni che il maltempo può provocare ed è al sicuro da possibili furti. Le operazioni di manutenzione e pulizia, inoltre, risultano senza dubbio più comode.
Va fatta, però, una precisazione: il rimessaggio invernale a secco, sebbene sia la scelta più indicata, non è immune da rischi e svantaggi. Occorrerà fare attenzione all’invaso – che dovrà essere costruito a regola d’arte affinché sia stabile e sicuro – e saremo costretti anche a qualche piccola rinuncia, perché non avremo il nostro mezzo a disposizione nelle belle giornate invernali.
Se invece abitiamo al mare, o comunque intendiamo usufruire della barca anche nei mesi più freddi, potremo lasciarla in acqua. Ma prepariamoci a fare i conti con le intemperie, le mareggiate e l’usura. Non dimentichiamo l’alaggio, necessario almeno una volta all’anno per verificare lo stato dello scafo.
2. PULIRE LA CARENA
Per pulire l’opera viva, armiamoci di pazienza e olio di gomito: ci serviranno spugne, scopettoni e prodotti specifici per la nautica, adatti alla superficie e allo sporco da trattare (tracce di sabbia, alghe, sale e calcare).
Se vogliamo risparmiare tempo e fatica, dovremo ricorrere ad un’idropulitrice, che ci consentirà anche di rimuovere i residui di antivegetativa, da applicare di nuovo in primavera. In questo caso, sarà bene badare alla potenza del getto, che se eccessiva potrà danneggiare il gelcoat.
Una volta tirata a lucido la carena, saremo in grado di esaminarla con chiarezza, valutando eventuali interventi da fare autonomamente o affidandoci ad un cantiere.
3. PULIRE IL PIANO DI COPERTA
Togliamo innanzitutto le cuscinerie, che andranno lavate, ben asciugate e conservate, per poi rimetterle a stagione nuova.
Dopo una pulizia generale della coperta con abbondante acqua dolce, ci concentreremo sulle singole componenti. Anche in questa fase dovremo munirci di detergenti adeguati per le varie superfici: teak, acciaio, vetroresina e chi più ne ha più ne metta.
4. LUCIDARE L’ACCIAIO
Non attendiamo la stagione per pulire le acciaierie: meglio farlo subito, impiegando prodotti dedicati. In questo modo eviteremo che le impurità si accumulino, portando alla formazione di ruggine e relative colature sulla coperta. Intervenire sugli acciai al momento del rimessaggio invernale, inoltre, ci consentirà di beneficiarne in primavera, quando dovremo solo dare una rinfrescata al trattamento.
Facciamo attenzione anche alla catena e all’ancora, che andranno smontate per controllarne le condizioni ed eventualmente procedere alla sostituzione. Se ci sembrano ancora in buono stato, basterà lavarle in acqua dolce, avendo cura di riverniciare la catena un metro ogni dieci, per tenere conto delle lunghezze in fase di ancoraggio.
Nel caso in cui la nostra barca sia rimessata in una località di mare o in acqua, dovremo impedire che la salsedine presente nell’aria corroda alluminio, acciaio e ottoni. Se non abbiamo la possibilità di visitare l’imbarcazione per una pulizia periodica, ci converrà utilizzare cere e protettivi adatti a queste superfici.
5. FARE LA MANUTENZIONE DEL MOTORE
Il motore è il cuore pulsante della barca; la sua manutenzione richiede perciò una cura particolare. Sottoponiamolo innanzitutto al ricircolo con acqua dolce.
– Se si tratta di un fuoribordo, ci aiuteremo con le apposite cuffie per il lavaggio e lo faremo girare in acqua dolce per mezz’ora: in questa maniera, andremo ad eliminare i depositi di sale rimasti all’interno del motore. Per le incrostazioni di calcare, dovremo invece adottare un detergente specifico. Una volta liberati i condotti del fuoribordo, li renderemo più resistenti all’ossidazione facendo girare il motore per due minuti con il piede immerso in un contenitore di acqua dolce e liquido antigelo.
– Se si tratta di un entrobordo, sfrutteremo il filtro di aspirazione dell’acqua, mettendo in circolo dell’acqua dolce con del liquido antigelo. Esaminiamo le eliche: dovranno essere libere da alghe, tracce di sale e calcare. Verifichiamo anche cinghie, fascette e manicotti, e passiamo alla girante del motore, che andrà cambiata ogni anno: con la messa in fermo, c’è il rischio che le pale di quest’ultima possano piegarsi, spezzarsi e intasare l’impianto di raffreddamento.
Andremo poi a sostituire l’olio motore, l’olio del piede, il filtro e il filtro decantatore, avendo la premura di smaltire gli oli esausti nei centri di raccolta autorizzati.
Per quanto riguarda le candele, basterà giusto controllarle, come il kit anodi, che andrà rimpiazzato secondo l’usura.
Diamo un’occhiata anche alla timoneria e ai cavi: se non ci sono guasti, sarà sufficiente una bella ingrassata.
6. SCOLLEGARE LE BATTERIE
Le batterie temono moltissimo le lunghe soste invernali: a causa dell’inutilizzo e del freddo, infatti, possono scaricarsi e rompersi. L’ideale è tenerle sempre cariche al massimo. Se ne abbiamo la possibilità, togliamole dall’imbarcazione e portiamole in un luogo più caldo, magari proprio in garage, così da poterle ricaricare ogni 4-6 settimane. Se non possiamo smontarle, è necessario scollegarle dall’impianto e rimuovere i morsetti (che andremo ad ingrassare e pulire), così da evitare assorbimenti di corrente.
7. FARE ATTENZIONE AI SERBATOI
- Serbatoio acqua: svuotiamo completamente il serbatoio. Questo perché d’inverno l’acqua che rimane nei serbatoi o nelle tubazioni rischia di ghiacciarsi e danneggiare l’imbarcazione. Una volta rimossa l’acqua, puliamo il serbatoio e riempiamolo con un antigelo atossico adatto agli impianti di acqua potabile. Teniamo i rubinetti aperti finché l’acqua non diventa colorata. Lo stesso vale per il WC.
- Serbatoio carburante: se abbiamo un motore diesel, dovremo fare il pieno al momento del rimessaggio per evitare la condensa. Al contrario per i motori a benzina: in questo caso, lasceremo pochissimo carburante nel serbatoio.
8. CONTROLLARE GLI IMPIANTI
Verifichiamo gli impianti idraulico ed elettrico.
– Assicuriamoci che gli scarichi, le tenute stagne, i bagni e i tubi non abbiano perdite e funzionino correttamente.
– Controlliamo tutti gli interruttori, i dispositivi di sicurezza e i cavi per evitare fenomeni di corrosione e cortocircuiti. Laviamo le luci con acqua dolce e andiamo ad applicare un antiossidante sui contatti elettrici.
9. COMBATTERE L’UMIDITÀ SOTTOCOPERTA
Anche gli interni meritano la nostra attenzione: dovremo adottare ogni strategia necessaria a proteggere la nostra barca (e tutto quello che contiene) dall’umidità. E quindi via le cuscinerie, le dotazioni di sicurezza e i medicinali di primo soccorso. Con l’occasione verifichiamo la data di scadenza e riponiamo tutto in un luogo asciutto e sicuro.
Per evitare la formazione di muffe, sarà fondamentale garantire un’adeguata aerazione. Per questo, dopo una pulizia generale, lasciamo gavoni e sportelli aperti; accertiamoci che porte esterne, oblò e passi d’uomo siano chiusi ermeticamente; infine, controlliamo e assicuriamo bene le prese a mare.
L’uso del deumidificatore (elettrico o a sali) è fortemente raccomandato.
10. COPRIRE LA BARCA
Prima di ultimare le nostre operazioni, sarà bene controllare l’antenna VHF ed eventualmente rimuoverla per evitare che si rompa; smonteremo anche il salpancora, per poi pulirlo ed ingrassarlo.
Non importa se la nostra barca sia rimessata all’aperto o al chiuso: dovremo comunque coprirla con un telo. All’esterno i nostri nemici saranno i raggi UV, le intemperie e il guano d’uccelli; all’interno, polvere, sporco e insetti.
Adoperiamo qualche accorgimento per la scelta del telo: dovrà essere integro, robusto e traspirante; se la barca rimarrà all’aperto, utilizziamone uno di colore chiaro, meglio ancora se bianco; infine, in caso di incertezza sulla taglia, è consigliabile prenderne una più grande, che sarà più coprente. Disponiamolo e fissiamolo per bene, avendo cura di proteggere anche il motore fuoribordo con il relativo telo.
Una volta completati tutti questi passaggi, siamo pronti: la nostra barca può andare serenamente in letargo. Noi attendiamo la prossima stagione: tornare a navigare sarà un piacere!
APPUNTI PER VELE E GOMMONI– Se la nostra è una barca a vela, avremo qualche compito in più. Dovremo rimuovere le vele e lavarle; una volta asciutte, le piegheremo e le metteremo da parte. In seguito, andremo a lubrificare le parti mobili dell’albero, non tralasciando la corderia nautica, che andrà liberata dai nodi e immersa in acqua dolce e detersivo neutro delicato. – Se invece abbiamo un gommone, facciamo attenzione ai tubolari: dovranno essere puliti, asciutti e incerati, in modo da evitare l’insorgenza di muffe. Sarà bene, inoltre, tenerli leggermente sgonfi. Ricordiamoci, infine, di coprire il nostro mezzo con un telo protettivo, avendo cura di rimessarlo al riparo dalle intemperie e dalla luce diretta del sole. |