Alternative al teak: il rivestimento Marinecork
Ne abbiamo parlato recentemente: il teak a bordo ha i suoi difetti, che condizionano non poco la scelta di installarlo a bordo o meno. Alla risoluzione del problema sta provvedendo il mercato con soluzioni alternative e materiali diversi. Tra questi spicca il rivestimento Marinecork, che si basa non su materie plastiche ma su un legno, il sughero, unito ad una lavorazione che ne consente l’installazione a bordo senza compromessi.
Disponibile in due spessori, 6 e 8 mm, il prodotto è 100% ecocompatibile, piacevole sotto i piedi e garantito 5 anni. Il rivestimento può essere installato sotto forma di doghe e pannelli, questi ultimi sagomabili su misura con un semplice taglierino per gli amanti del fai da te.
In alternativa è possibile spedire le dime della propria superficie e l’azienda provvederà a fornire il pannello sagomato su misura.
I pannelli, disponibili in diversi formati, sono lavorati tramite un pantografo che crea dei solchi profondi 3 o 4 mm (a seconda dello spessore del pannello) e in seguito riempiti con gomma poliuretanica.
Questa lavorazione consente la completa personalizzazione della superficie con loghi, scritte o disegni essendo realizzati con macchine a controllo numerico.
L’installazione è effettuata semplicemente incollando il rivestimento su un supporto rigido con gli stessi materiali usati per applicare il teak, che permette un’adesione stabile e senza controindicazioni se ben effettuata. Dal momento che ha una discreta flessibilità l’installazione avviene in modo molto più rapido e senza rischi di crepe nelle doghe.
Ma analizziamo con ordine le qualità:
– Resistenza: è stato il mio primo dubbio appena ho sentito parlare di sughero. L’idea che si potesse sbriciolare è stata eliminata già prendendo il campione in mano. A due anni di distanza è perfettamente intatto, nonostante sia stato lasciato perennemente alle intemperie. Ha resistito senza danni a prove di compressione e di cadute accidentali di strumenti. E’ esente, inoltre, da dilatazione o restringimento termico e non assorbe acqua, il che previene in modo notevole il distacco del comento in gomma, situazione non rara con il teak o con i legni soggetti a modificazioni strutturali dopo qualche anno di utilizzo.
– Temperatura: è sorprendente la capacità del rivestimento di isolare dal calore. Pur trattandosi di legno, la temperatura si mantiene stabile anche sotto il sole rovente di agosto, risultando soltanto tiepida al piede. Per questo motivo viene molto consigliato anche per le tughe, permettendo di avere al tempo stesso una cabina fresca senza subire gli effetti dei raggi solari.
– Aderenza: in superficie il legno sfrutta la porosità del sughero per avere un’eccellente aderenza. A piedi scalzi non si ha nessun problema di grip, che normalmente aumenta quando è bagnato. Questo è un punto cruciale per la sicurezza a bordo, anche dei bambini.
– Macchie: il mio campione ha resistito ad un gran numero di macchie-test. Le macchie più quotidiane (caffè e vino rosso) sono andate via semplicemente sciacquando con acqua. Le sostanze oleose riescono ad essere rimosse con un semplice sapone neutro e strofinando. Questo è possibile grazie alle proprietà igroscopiche del sughero. Ho avuto qualche difficoltà in più a rimuovere il nero di seppia e l’olio idraulico una volta seccato, ma è bastato carteggiarlo perché il prodotto è “a tutto spessore” e non c’è nessun trattamento superficiale che gli conferisce quelle qualità. Gli strati sottostanti sono identici a quello superficiale, per cui una volta carteggiato ci si ritrova con un prodotto qualitativamente identico.
– Estetica: osservato da vicino si nota la natura granulare del sughero, ma una volta installato a bordo questa non è più visibile. Il colore è di un legno classico, ma tende a schiarirsi con l’esposizione ai raggi UV. Questo sottolinea l’aspetto naturale del prodotto, che come qualsiasi legno si difende dai raggi solari schiarendo.
– Leggerezza: è il legno più leggero che io abbia mai visto come rivestimento, soprattutto in relazione allo spessore. Questo si traduce in un netto vantaggio per quanto riguarda l’economia della barca, poiché un minor peso a bordo non è mai un dispiacere sotto l’aspetto dei consumi e delle prestazioni, infatti è stato adottato dal TP52 Zero Could (ex Luna Rossa) vincitore del campionato mondiale ORC disputato questo giugno a Trieste.
A completare le proprietà del prodotto c’è l’isolamento acustico, proprietà intrinseca del sughero che consente di attutire il rumore dei motori e godere di una vita di bordo più rilassata e con meno rumori fastidiosi. In caso di danni al piano di calpestio, è sufficiente sostituire l’area danneggiata ritagliandola e incollando un pezzo della stessa grandezza. Il tutto senza dover sostituire l’intera doga o pannello.
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