Secondo Sherpa XL di Arcadia Yachts
Arcadia Yachts ha varato con successo il suo secondo Sherpa XL, un perfetto esempio degli elementi che contraddistinguono il Cantiere italiano, ovvero la presenza di volumi chiusi a prua che permettono all’armatore e ai suoi ospiti di beneficiare di spazi convertibili a poppa. Arcadia Yacht riesce così ad ottenere un unico ambiente dove differenti funzionalità sono collegate sempre tra di loro per garantire al massimo la convivialità tra gli ospiti.
I dettagli di un progetto vincente
I ponti di prua appaiono sfalsati, così da sviluppare un blocco scale centrale caratterizzato da dislivelli ridotti. Un gioco di incastri molto particolare che ha permesso di ottenere grandi spazi pur con un’altezza totale contenuta e una linea molto più filante, coerente con le performance dello Sherpa XL che nella sua versione con due motori IPS 1350 è in grado di superare i 23 nodi di velocità massima.
I consumi, di circa 6,5 l/miglio a 12kn, sono quasi il 30% inferiori rispetto agli altri yacht del segmento 85-90 piedi. L’autonomia stimata, a 12 nodi, supera le 1.000 miglia, che diventano oltre 1.400 mantenendo una velocità di 10 nodi.
Su questo 24 metri gli ampi spazi aperti a bordo sono esaltati dalla presenza di grandi finestrature a tutta altezza, di elementi di design “aperti” inseriti nelle murate laterali e le innovative vetrate che si alzano e si abbassano come i vetri di un’automobile. Tutti questi elementi abbattono qualsiasi confine tra interno ed esterno, gli spazi chiusi si dissolvono e vengono assimilati dalla natura circostante.
Layout e design del secondo Sherpa XL
Ma l’ultimo yacht del cantiere ha novità significative: Arcadia Yachts, infatti, ha scelto di sviluppare insieme allo studio milanese Hot Lab, un nuovo layout e ha lavorato sull’ergonomia dell’area equipaggio, sui materiali e le essenze.
La struttura dello scafo del secondo Sherpa XL, con un baglio di circa 7 metri, consente di lavorare sul layout per andare incontro alle esigenze degli armatori. Qui il cantiere ha optato per una cucina chiusa, riuscendo comunque a non influire sulle comodità del jardin d’hiver.
L’ingresso della cucina è stato posizionato lateralmente, così da enfatizzare la ‘discrezione’ all’interno della skylounge. Anche la disposizione degli spazi interni alla cucina è stata modificata, portandola a circa 5 metri quadri complessivi.
Al suo interno si trovano un frigorifero a doppia anta di circa 1 metro di larghezza, un piano cottura con cappa integrata, un forno tradizionale e ampi spazi di storage su due livelli.
Un hatch apribile a soffitto garantisce il corretto e rapido riciclo dell’aria.
Gli elementi trasparenti
La connessione tra esterni e interni è rappresentata dalla skylounge, dove grazie alle finestrature laterali up&down, è sufficiente il tocco di un bottone per godere dell’ambiente circostante. In più, la presenza soluzioni oscuranti garantisce un ulteriore livello di privacy.
La nuova skylounge è valorizzata anche dai nuovi materiali: il rovere in essenza coloniale per il parquet e il Light Grey Alpi per il mobilio, infatti, risultano ideali per aumentare quella percezione di spazio già garantita dalla luce naturale.
La luce filtra in questo tecnologico jardin d’hiver e soffittatura accoglie i pannelli solari che caratterizzano tutti i modelli Arcadia Yachts.
I pannelli solari riducono l’uso dei generatori lasciando spazio ai suoni della natura, mentre l’ampio utilizzo di soluzioni vetrate all’avanguardia ad altissimo isolamento termico è l’ulteriore testimonianza della volontà del cantiere di rimanere fedele ai propri valori ecologici.
Gli spazi interni ed esterni
Sul lower deck troviamo la suite armatoriale, che si sviluppa senza soluzione di continuità nella stanza da bagno, priva di paratie di divisione. L’armatore vivrà uno spazio dal respiro quasi domestico: ampio, aperto, luminoso.
Anche la cabina Vip di prua segue lo stesso principio e grazie ad esso riesce ad ampliare la percezione spaziale quasi teatralmente. A queste si aggiungono due cabine ospiti con letti gemelli, entrambe dotate di bagno privato.
Per la zona crew, invece, l’equipaggio ha a disposizione un box doccia separato e lo spazio di stivaggio è composto da armadiature e vani sotto i letti e sotto la scala sollevabile.
Ha un accesso diretto alla timoneria e alle postazioni di manovra, così da rendere molto più agevole il servizio e assicurare totale privacy all’armatore e ai suoi ospiti.
Il rapporto diretto con il mare e l’ambiente circostante è uno dei tratti distintivi della filosofia Arcadia. In questo secondo Sherpa XL è esaltato nel pozzetto, direttamente collegato alla plancetta di poppa con una scenografica sequenza di scalini che crea un gioco di incastri e il basso volume che sorregge il prendisole.
Protetto dal sunlounge e da porte vetrate scorrevoli, questo patio sul mare accoglie la zona pranzo per dieci ospiti, due wine cooler e un ampio storage.
Un altro tratto distintivo del progetto è la presenza a proravia della sala macchine, di un garage laterale che può ospitare un tender di circa 4 metri. Il garage trasverso inoltre funziona anche da isolante acustico tra la sala motori e la master cabin.
Sul ponte superiore troviamo invece l’ampia sunlounge dotata di un’area bar: a differenza dei tradizionali fly deck, questa zona è interamente dedicata agli ospiti.