Spigole in laguna: una battuta di pesca a spinning
Autunno: una stagione particolare, caratterizzata dall’alternarsi di giornate stupende e grandi mareggiate. Quest’anno ci sta facendo penare più del solito, ci dobbiamo scordare le uscite in mare e cercare di ripiegare su altre tecniche di pesca che magari pratichiamo più di rado. Ecco che la laguna veneta diventa lo spot ideale per rispolverare l’attrezzatura da spinning alle spigole, una tecnica che nel nostro cuore ha un posto speciale, anche perché ogni botta in canna dei nostri amati branzini è una scarica di adrenalina pura.
Un buon assortimento di esche artificiali è fondamentale: nel nostro caso prediligiamo le hard, ma anche qualche gommina non guasta.
Importante è una canna di buona qualità, possibilmente leggera, visto che dovrà essere un prolungamento del nostro braccio per tutta la durata della pescata. La lunghezza ideale è tra i 2,10 e 2,40 metri, con una azione medium fast che ci consenta di lanciare esche da 10 a 40 grammi, abbinata a un mulinello 3.000, in bobina treccia 8 capi da 1.0 o 1.2, e un finale di un metro in fluorocarbon da 0,34 a 0,40, in base alla misura dei pesci nelle vostre zone.
La giornata è soleggiata e ci spinge a tentare un approccio top water, che poi è il più emozionante. Ricerchiamo le regine nelle zone “flat” di acqua bassa e nei dislivelli sotto riva.
La scelta della colorazione dei nostri WTD ZORO dipenderà dalle condizioni dell’acqua, che in laguna cambia limpidezza a seconda delle maree. Alterniamo colori naturali a tonalità come il bianco e il giallo, anche se l’imitazione del cefalo rimane sempre una delle più catturanti.
L’azione di recupero si divide in due sistemi principali: il recupero veloce con saltelli repentini a pelo d’acqua, che imita un pesce in fuga, e il classico recupero a “zig-zag”, caratteristico dei WTD.
Gli attacchi si susseguono, ma questa tecnica di contro ha un basso tasso di successo nelle allamate: spesso i pesci attaccano l’esca solo per gioco, dando un colpo di coda, senza agganciare le ancorette. A nostro modesto parere, è comunque la tecnica più bella: vedere pesci sui 2 kg attaccare a galla fa fermare sempre il cuore per qualche secondo.
Se l’attività in superficie è scarsa, è sempre una buona idea provare anche con jerk e minnow, così da sondare tutti gli strati d’acqua dove le spigole potrebbero essere in caccia.
Un grande aiuto nella pesca delle spigole a spinning è senza dubbio il motore elettrico, meglio se accessoriato con la pedaliera, in modo da avere le mani libere per l’azione di pesca.
Vi lascio qualche foto della nostra ultima uscita e vi invito a tentare la cattura di questo magnifico predatore, molto apprezzato anche in cucina.