Anticonvenzionali e versatili: le Sport Utility Boats di Luca Santella
Da campione olimpionico ad architetto, dalla vela al motore, con un unico obiettivo: sentire il mare. Luca Santella ha dato vita alle rivoluzionarie Sport Utility Boats di Bluegame, di cui è fondatore e progettista. Né open, né fisherman, né navette e nemmeno day cruiser: le sue sono barche inedite, frutto di una audace sintesi culturale, morfologica e funzionale di diversi tipi di imbarcazioni. Versatilità, ampi spazi fruibili, enormi possibilità di personalizzazione, eccezionali doti di navigazione: un concept innovativo studiato per soddisfare le esigenze dell’armatore esperto.
Carrarese, classe 1963, Luca Santella sin da piccolo va in barca a vela, contagiato da quella che è la passione di famiglia.
“C’è stata una combinazione di eventi che mi ha reso naturale inserirmi in questo mondo: mio padre e mio zio andavano per mare, mio fratello Antonio faceva regate. In più quando ho cominciato a praticare l’attività velica, sono nate delle amicizie che mi hanno accompagnato in tutta la mia carriera da velista” ci racconta. A poco a poco insieme alla passione cresce anche l’esperienza. Luca Santella perfeziona le sue competenze veliche: a quindici anni entra nella nazionale di vela, vince campionati italiani ed europei, per poi partecipare alle Olimpiadi di Seoul nel 1988 e di Barcellona nel 1992.
“Chi corre con il kart sogna di arrivare in Formula Uno. Per la vela è la stessa cosa: chi la pratica e raggiunge il livello agonistico ha l’obiettivo di partecipare alle Olimpiadi e vincere una medaglia. La volontà di diventare un atleta olimpico è entrata subito a far parte del mio DNA, ma ovviamente non è stato del tutto semplice: eravamo semidilettanti, e poi stavo studiando“.
Prima la scuola, poi l’università. Luca Santella riesce sempre a conciliare gli impegni da velista professionista con gli studi, tanto da laurearsi con lode in Architettura presso l’Università di Firenze.
“Non ho mai avuto la testa solo su un obiettivo” dice. “Una volta laureato, ho smesso la vela olimpica – i programmi erano veramente difficili da seguire, soprattutto per il tempo che mi richiedevano – ma ho comunque continuato a fare regate. Nel 2004 ho scelto di fare solamente l’architetto e di disegnare barche a motore“.
Se da un lato la carriera di Luca Santella sembra così andare incontro ad una brusca e radicale trasformazione, dall’altro manca tuttavia una vera e propria rottura con il passato: il legame con il mare rimane comunque saldo e anzi fa da leitmotiv alla sua crescita professionale.
“Ho cominciato a progettare barche a motore, anche se ho sempre praticato la vela, e ho smesso di andare a vela dopo aver fatto agonismo per trent’anni. Eppure non mi sono mai accorto di questa differenza, perché il minimo comune denominatore era sempre il mare”.
L’idea di passare al mondo del motore nasce, in maniera apparentemente paradossale, proprio nell’ambito della vela ed è così che vede la luce Bluegame.
“Tra il 1999 e il 2000 l’armatore con cui correvo in barca a vela mi chiese di disegnargli una barca a motore molto particolare: venne fuori un proto-Bluegame perché conteneva già tantissimo DNA Bluegame. Il progetto piacque molto ed ebbe successo”.
A segnare il destino di Luca Santella è il Luja 55′, uno yacht che sfugge ad ogni classificazione tradizionale, proprio come faranno le imbarcazioni Bluegame: un diciassette metri pensato per la pesca e le immersioni, con le linee di un walkaround, l’agilità di un tender e gli spazi di una barca da crociera. Il Luja 55′ viene presentato al Monaco Yacht Show del 2002, dove riscuote l’interesse dei visitatori e della stampa.
A notarlo su una rivista è Carlo C. Bonomi, imprenditore e campione di offshore, che decide di contattare Santella. Proprio con il suo contributo, nel 2004 nasce Bluegame.
“Bonomi ha creduto subito in questa idea e mi ha aiutato a creare il cantiere. Insieme abbiamo cominciato la produzione” spiega l’architetto.
Il primo nato in casa Bluegame è un 47 piedi, frutto della collaborazione con Louis T. Codega, ingegnere navale di fama internazionale. Con un design unico nel panorama mondiale, quest’imbarcazione inaugura una linea assolutamente anticonvenzionale, libera da ogni etichetta, studiata per un pubblico di nicchia e con un obiettivo ben preciso.
“Bluegame non è un progetto nato a tavolino. Non abbiamo fatto un’analisi di mercato. Le Sport Utility Boats sono nate a bordo di barche a vela, da un mix di esperienze di uomini di mare: io, l’armatore con cui navigavo, mio fratello, i collaboratori stretti che avevo in quel periodo. Da questa sintesi abbiamo ricavato una nuova tipologia di barca, che ti fa sentire il mare, che ti fa stare in mare”.
Nel 2018 l’ingresso di Bluegame nel gruppo Sanlorenzo apre la strada a nuovi orizzonti e nuove opportunità di crescita. Comincia così una proficua partnership con lo Studio Zuccon International Project, già artefice di diverse imbarcazioni della flotta Sanlorenzo. Bernardo e Martina Zuccon, chiamati a collaborare con Luca Santella per il restyling degli storici modelli da 40 e da 60 piedi del cantiere, ne sposano la filosofia progettuale: vengono valorizzati gli spazi esterni – che rappresentano la vera peculiarità di Bluegame – l’hard top viene ridisegnato e il layout degli interni viene ottimizzato.
I nuovi BG42′ e BG62′ – “due open senza compromessi”, così li definisce Santella – rispecchiano e rafforzano il concept originale di Bluegame.
E sempre sulla base del concept sviluppato da Luca Santella nasce il BGX70, il primo di una nuova gamma destinata a replicare le caratteristiche tipiche dell’esclusiva linea SX di Sanlorenzo, a bordo di motoryacht dalle dimensioni più contenute. Lo Studio Zuccon, che firma le linee esterne e gli interni, questa volta indaga con il designer toscano inediti scenari tipologici. Un progetto diverso, volto ad ottenere un’imbarcazione per affrontare crociere lunghe e di grande comodità.
“Con il BGX70 abbiamo consolidato i tratti distintivi di Bluegame, come gli enormi spazi esterni, la grande flessibilità d’uso e il contatto con il mare” prosegue Santella. “Allo stesso tempo volevamo realizzare una barca più chiusa rispetto alla gamma classica, ma l’obiettivo era sempre sentire e vedere il mare e questa necessità ha guidato anche lo sviluppo degli interni”.
Vetrate scorrevoli, materiali naturali, colori tenui: gli spazi indoor sono appunto studiati per esaltare il legame con il mare, che diventa il fulcro dell’intera imbarcazione. Con il BGX70, presentato allo scorso Cannes Yachting Festival, Bluegame scompagina di nuovo i tradizionali criteri di progettazione e lo fa con uno yacht concepito non tanto per il comfort dell’armatore ma per il puro piacere di vivere il mare.
E se il futuro è ancora da scrivere, Luca Santella ha le idee chiare: “La linea Bluegame classica si arricchirà di nuovi modelli, mentre per la gamma BGX arriveranno modelli più piccoli. Presto metteremo in pratica un progetto rivoluzionario. E’ ancora prematuro parlarne ora, ma sarà un altro bel capitolo della storia di Bluegame”.
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