Starmar 850 Sport Cabin, comfort e prestazioni: il test
Presentato come un battello interamente “Made in Italy” da artigiani partenopei, lo Starmar 850 è accompagnato dalla dicitura “Sport Cabin” a segnalare il bilanciamento tra comfort e prestazioni. Scopriamolo insieme nel test effettuato nel Golfo di Napoli.
Le due plancette di poppa sono divise dal motore top di gamma Suzuki, il DF350A, il fuoribordo più potente mai immesso sul mercato dalla casa motoristica giapponese, che è installato direttamente sullo specchio di poppa senza l’utilizzo di un bracket.
Starmar 850: l’allestimento degli esterni
Superato il gradino in vetroresina, ci troviamo alle spalle del divanetto a forma di C, che occupa l’intera larghezza del gommone. Questa soluzione è un’arma a doppio taglio, poiché da un lato offre maggior comodità grazie alle dimensioni più ampie, ma dall’altro ci obbliga a dover camminare sui cuscini (removibili) per poter accedere a bordo.
La tappezzeria è a cellula chiusa rivestita in tessuto tecnico: questo fa sì che sia semplice da rimuovere; inoltre, nonostante sia stato scelto per questa versione un colore scuro, la temperatura delle sedute non è eccessivamente alta.
Il quadrato di poppa ha il calpestio centrale sollevabile che, a seconda dell’altezza a cui si trova, forma un tavolino o un’estensione del divanetto: in questo modo si crea una zona dove poter pranzare o semplicemente stare in compagnia insieme ad un massimo di 5 persone. Pochi centimetri più avanti si trova un supporto in vetroresina, che da un lato racchiude la cucina esterna, composta da piano cottura a induzione e lavello, mentre dall’altro abbiamo i cuscini che fungono da poggiareni per chi è al comando del mezzo. Mi piace molto la soluzione del mobile cucina, ma è quasi inutilizzabile quando il piano di calpestio è sollevato a mo’ di tavolo o prendisole, poiché ci sono solo pochi centimetri tra le due aree.
Il poggiareni consente di avere una maggior prontezza di riflessi, ma in caso di uscite familiari manca un supporto dove potersi sedere.
“E’ una soluzione voluta dall’armatore di questo battello poiché l’allestimento è totalmente personalizzabile su misura dell’utente” ci riferiscono Antonio Puzone, Roberto De Salvi e Maurizio Abbate, titolari del cantiere “inoltre abbiamo deciso di non sfruttare i 50 centimetri aggiuntivi che il bracket ci avrebbe concesso, poiché con il motore installato direttamente sullo specchio di poppa abbiamo di fatto eliminato i potenziali fenomeni di delfinamento dello scafo”.
La consolle è spostata sulla destra per favorire l’ingresso in cabina. Ai nostri piedi c’è un gradino che consente di poggiare i piedi durante la navigazione.
La plancia non occupa molto spazio, ma ha tutto l’essenziale: il display Raymarine per gps/ecoscandaglio, il display fornito da Suzuki per tenere sempre sotto controllo il motore e lo stereo. In basso troviamo invece la fila di pulsanti on/off tradizionali.
Il timone è in posizione centrale e la leva di potenza sulla destra.
Mi sarebbe piaciuto avere a disposizione qualche indicatore analogico per monitorare le informazioni essenziali, come lo stato dei serbatoi e la temperatura, anche in caso di guasto elettrico.
I passavanti sono simmetrici da entrambi i lati, con due rialzi per dare maggior spazio in cabina. Questa scelta, però, porta la coperta allo stesso livello del tubolare, il che significa che non ci sono protezioni verso l’esterno, a parte le maniglie presenti sui tubolari e quella in acciaio presente sul lato della consolle. Raggiungiamo quindi con cautela l’area di prua, che offre un ampio prendisole.
Starmar 850 Sport Cabin: gli interni
Entro in cabina tramite un gradino. Qui c’è un primo ambiente con un’altezza di circa 160 cm. Alla nostra destra troviamo un box in legno che nasconde il wc. A prua, invece, c’è un letto che può accogliere 2 persone. Consiglio agli armatori di far installare un passo d’uomo per favorire l’illuminazione e l’areazione in cabina, poiché abbiamo soltanto un oblò per ogni lato.
La prova in mare
Usciamo in navigazione. A bordo siamo 3 persone, il serbatoio del carburante è al 75% dei 300 litri totali, mentre quello dell’acqua dolce è pieno (100 litri). Il mare inizia ad alzarsi con onde di 1-1,5 metri e maestrale a raffiche. Usciamo dal porto al minimo a 600 giri, 3 nodi, con un consumo di 2,5 litri/ora.
La planata minima viene raggiunta a 3000 giri a 13,6 nodi, ma con 500 giri in più abbiamo la piena efficienza a 22 nodi consumando 33,5 litri/ora, che significa 1.5 litri per miglio. Il rapporto velocità/consumo è buono, grazie anche al sistema Lean Burn di Suzuki che consente di regolare costantemente la quantità di ossigeno e carburante, ottimizzandone l’efficienza. La carena ci permette di avanzare sull’onda ammorbidendo l’impatto, a tal punto che riesco a raccogliere i dati di navigazione stando poggiato sul poggiareni, ma senza dovermi reggere con le mani. Il vento ci dà qualche fastidio nella comunicazione (il parabrezza è un po’ basso), al contrario del motore, che invece è silenzioso: la precamera a monte del collettore di aspirazione abbatte infatti i suoni causati dall’aspirazione stessa.
Lo Starmar 850 risponde poco alla regolazione del trim, per cui lo lascio a zero per tutta la navigazione, tranne che per la velocità di punta. A trim al minimo tocchiamo i 37 nodi a 5500 giri con consumo di 93,3 litri/ora, mentre con trim al 50% guadagniamo solo 1 nodo a fronte dei 5750 giri e 105 litri/ora.
Preferisco restare alla velocità di crociera e apprezzare sistema Dual Prop del motore, che grazie alle eliche controrotanti mi assicura, rispetto ai sistemi propulsivi con eliche solo destrorse o solo sinistrorse, una migliore stabilità, ma soprattutto cambi di passo dai 20 ai 30 nodi in 3 secondi. In virata il gommone tende un poco ad inclinarsi, merito dell’ultimo metro e mezzo di tubolari che poggiano sull’acqua dando stabilità sia attiva che passiva riducendo al minimo il rollio in navigazione e alla fonda.
Proviamo l’accelerazione: giù la manetta in un colpo e siamo in planata in 4,3 secondi; in 5,95 siamo a 20 nodi, mentre arriviamo a 30 nodi in circa 8,7 secondi. Dati che confermano la capacità di spinta del motore, dovuta anche al sistema VVT, che regola il tempo di apertura della valvole in base alle condizioni, offrendo una coppia maggiore anche a regimi più bassi.
Considerazioni finali
Rientriamo in porto. Nonostante il meteo poco amichevole, siamo riusciti a godere appieno della navigazione; la tappezzeria è rimasta asciutta, così come il parabrezza. Posso dire di aver verificato con successo la dicitura Sport Cabin.
La stabilità dello Starmar 850 anche di fronte ad onde più “scomode” offre sicurezza insieme a prestazioni di tutto rispetto. La presenza di una cabina così spaziosa, pur essendo un mezzo di 8 metri (8,90 fuori tutto), permette sia una mini crociera per una coppia che uscite familiari giornaliere fino a 6 persone.
Trattandosi di un battello artigianale, può in ogni caso essere interamente personalizzato per soddisfare le richieste dell’armatore.
Scheda tecnica Starmar 850
Lunghezza f.t. 8,90 m
Larghezza massima 3,20 m
Portata persone 18
Diametro tubolari 64 cm
Compartimenti 6
Peso a secco 1.490 kg
Motorizzazione massima 2×250 cv
Capacità serbatoio carburante 320 l
Capacità serbatoio acqua 70 l
Categoria omologazione CE B
Prezzo a partire da € 61.000,00 + Iva (senza motore)
Starmar srls
Corso Umberto I, 128
80070 Monte di Procida (NA)
Tel. +39 347 6104928
www.starmar.it
starmar1@libero.it