SY Design: progettare a quattro mani
La storia di SY Design parte da lontano. Nel 2013 Matteo Sassone entra per uno stage nel rinomato studio di Francesco Paszkowski e lì rimane per i successivi dieci anni, di cui gli ultimi quattro li vive come Responsabile dell’exterior design.
Nello stesso studio, tre anni più tardi, approda anche Veronica Yien, che per cinque anni segue interior design e decor. A luglio del 2022, prendono insieme un’importante decisione: lasciano lo studio Paszkowski e fondano SY Design. Nasce una nuova avventura: uno studio tutto loro, per poter raccontare la propria visione dello yacht design. SY Design è nel settore da solo un anno e mezzo, eppure già si è fatto notare, collaborando con nomi come Rio Yachts.
È recente la collaborazione con il cantiere Rio Yachts per gli interni del DAYTONA 45. Ci raccontate più nel dettaglio questo progetto?
MS: Il Dottor Scarani (Piergiorgio Scarani, a guida di Rio Yachts, n.d.r.) ci ha contattati perché voleva dare un nuovo appeal agli interni della linea DAYTONA.
Ci eravamo incontrati lo scorso anno durante il Salone Nautico a Genova e parlavamo proprio di questa gamma. Concordavamo entrambi sul fatto che le barche fossero molto belle nelle linee esterne, con il profilo molto filante. Internamente, però, non erano curate allo stesso modo. Gli interni non rendevano loro giustizia.
Di questo nuovo DAYTONA 45, quindi, ha voluto affidarci gli interni per realizzarne uno studio più dettagliato, lasciandoci sostanzialmente carta bianca, fatta eccezione, ovviamente, per i vincoli progettuali tipici di tutte le loro imbarcazioni. Il progetto della barca, infatti, già c’era, quindi noi siamo intervenuti sul decor. Abbiamo lavorato, ad esempio, sul letto, per dargli più sportività. Cercavamo una forma che richiamasse in qualche modo quella della barca, e un aspetto più galleggiante.
Il nostro focus era proiettato sul non renderlo pesante all’occhio, anche perché è la prima cosa che si vede quando si entra sottocoperta. Abbiamo giocato con linee più morbide, che dessero un senso di comfort alla vista.
Vai alla pagina due per leggere la seconda parte dell’intervista a Veronica Yien e Matteo Sassone.