Il rivestimento sintetico Permateek
La carenza di materie prime con innalzamento dei costi, unita alle problematiche che si verificano a bordo, stanno portando sempre di più i cantieri ad utilizzare rivestimenti alternativi al teak.
La carenza di materie prime con innalzamento dei costi, unita alle problematiche che si verificano a bordo, stanno portando sempre di più i cantieri ad utilizzare rivestimenti alternativi al teak.
Erika Tramarin e Mirko Garzato, titolari della Refitstyle, sono stati intervistati dal nostro Carlo Luongo durante il 58° Salone Nautico di Genova.Leggi di piú …
Ne abbiamo parlato recentemente: il teak a bordo ha i suoi difetti, che condizionano non poco la scelta di installarlo a bordo o meno. Alla risoluzione del problema sta provvedendo il mercato con soluzioni alternative e materiali diversi. Tra questi spicca il rivestimento Marinecork, che si basa non su materie plastiche ma su un legno, il sughero, unito ad una lavorazione che ne consente l’installazione a bordo senza compromessi.
L‘estate è giunta al termine e con essa si conclude il periodo in cui godere dei nostri gioielli. Si procede all’alaggio del mezzo e al riposo invernale dopo mesi di intenso lavoro. Ma alzarla dal mare non è l’ultima fatica, poiché dobbiamo porre il nostro mezzo nelle condizioni migliori per affrontare l’inverno. Analizziamo insieme la miglior procedura.
Pavimentazione in teak prima e dopo il trattamento
Il legno a bordo è da sempre indice di classe ed eleganza. La sola presenza del teak come rivestimento tende a far aumentare la valutazione della barca. Ma procediamo con ordine. Il teak, pur non essendo tra i legni più duri esistenti in natura, viene preferito come rivestimento per la presenza di olii naturali che lo proteggono dagli agenti atmosferici, salsedine e raggi solari e che gli conferiscono un’eccezionale durevolezza nel tempo. Il lato negativo è che il legno necessita di attenzioni e manutenzioni costanti che potrebbero compromettere la serenità di un’uscita in barca.