Tonni in basso fondo
L’autunno inoltrato ha portato una condizione metereologica inaspettata: pioggia a tratti torrenziale, temperature che si alternano tra quelle primaverili e quelle invernali. In superficie l’acqua carica di detriti ha mantenuto una condizione termica sopra la media, mentre sotto il termoclino iniziano a scendere i gradi fino a divenire “invernale”, creando così una sorta di “muro”.
In questo scenario inaspettato, i pesci foraggio stazionano nelle acque fredde e meno cariche di detriti. Di conseguenza, i grossi predatori, generalmente pescati a spinning, non sono comparsi in mangianza.
Ai pescatori non è rimasto che pescare a fondo, nel basso fondo.
UN DRIFTING DIVERSO
Pescando in acque poco profonde, vengono meno tutte le regole a cui si è abituati e la pesca in drifting prende un po’ i connotati del light drifting a sparidi.
I pasturatori di superficie vengono sostituiti dai pasturatori di fondo da bolentino, le piombature dai 70 ai 100 grammi lasciano il posto a piccoli artifici tra i 5 ed i 40 grammi.
Le carte, quindi, si mescolano e ci si deve reinventare e pensare come “mettere giù” 4 o 5 canne che faticano a prendere corrente.
Con questa impostazione, la scelta dell’imbarcazione assumerà un’importanza determinante. Dovendo pescare, infatti, in acque poco profonde, saranno da preferire scafi piccoli e che producano poca ombra sull’acqua.
Sono mezzi in grado di soffrire poco la corrente e con la possibilità di variare facilmente il punto di ancoraggio in funzione dei repentini cambi di corrente.
Seppur scomodi per il carico di attrezzature, gommoni e barche open fino a 7 metri rappresenteranno la soluzione ottimale.
Se ben motorizzate, consentiranno di raggiungere gli spot in maniera rapida e di effettuare cambi di postazione, senza complicarsi la vita con recuperi di cime ed ancore difficoltose.
ENTRIAMO IN PESCA…
Il pasturatore è in moto, le sarde vanno giù, sugli strumenti sembrano esserci i pesci intorno alla barca, ma nulla accade.
Cosa stiamo sbagliando?
A patto di saper usare bene l’elettronica, se vi sono i segni tangibili di pesci ad una determinata quota, alcuni sganci fatti da 4 o 5 sardine spezzettate all’altezza “tonno” saranno fondamentali.
Anche mettere una canna o due alla stessa altezza potrà essere la soluzione che cambierà le sorti della giornata.
Tutto l’equipaggio dovrà essere pronto allo strike. Questo perché, generalmente, i pesci a queste quote tendono a venire su e poi, vista l’imbarcazione, partono come missili; spesso acchiappando tutte le lenze in pastura.
Lo skipper metterà in moto a volte con le canne ancora in acqua, cercando di facilitare la fuoriuscita del filo dalla canna in strike, a patto di sacrificare due o più malcapitate lenze.
ANGLER IN GIOSTRA
Non c’è modo migliore di definire un combattimento a queste quote se non quello di paragonarlo ad una giostra.
L’angler, infatti, aiutato dallo skipper, rincorrerà letteralmente il pesce che, vedendosi in difficoltà, tenterà più volte di tagliare il filo sotto lo scafo o, peggio, nell’elica.
Inutile dire che sarà nei primi avvicinamenti sotto bordo che ci giocheremo tutta la partita.
Preso però il ritmo giusto, si potrà aver ragione del pesce in meno tempo, poiché non avendo fondo dove stazionare per ossigenarsi, la preda correrà in continuazione, affaticandosi molto di più, giungendo a galla stremata ed appena presa “una boccata d’aria” rimarrà immobile vicino allo scafo consentendoci di usare il boga.
Ma attenzione, se il tutto non dovesse avvenire in tempi brevi, potremmo avere una ripartenza che generalmente si risolverà in una rottura del terminale contro lo scafo.
PESCI IMPORTANTI
La taglia media dei tonni rossi è sensibilmente aumentata, pertanto le canne da 20/30 lbs stanno lasciando il posto a quelle da 30/50.
I fili in bobina dovranno rigorosamente essere da 50 lbs ed il complesso pescante in questo modo riuscirà a non affaticare troppo l’angler ed a lasciare il pesce vitale pronto per essere rilasciato.
In Europa, in seguito alla sovrapesca avvenuta nel Mediterraneo, sono stati fissati dei parametri minimi di cattura come il peso di 30 kg o una lunghezza di 1,15 metri.
Dunque, la strategia di tutela e conservazione di questa specie sta dando i risultati sperati.