Tonno scottato con uva, mandorle e basilico: la ricetta dello chef
Tonno scottato con uva, mandorle e basilico, un piatto facile da preparare, perfetto per ogni occasione. Ecco la ricetta dello chef Gianfranco Pascucci.
RICETTA TONNO SCOTTATO CON UVA, MANDORLE E BASILICO
- Difficoltà: facile
- Preparazione: 40 minuti
- Dosi per: 4 persone
INGREDIENTI
- Filetto di tonno: 400 g
- Mandorle pelate: 8
- Basilico: 1 mazzo
- Uva bianca: 1 grappolo
- Olio evo: 100 g
- Aceto balsamico: q.b.
- Sale: q.b.
PREPARAZIONE DEL TONNO SCOTTATO CON UVA, MANDORLE E BASILICO
Coprire il filetto di tonno con il sale fino e lasciarlo marinare per 5 minuti. Sciacquare e asciugarlo. Prendere 8 acini di uva e togliere la pelle con i semi. Eliminare i semi ai restanti acini e frullare con olio evo e basilico. Successivamente filtrare. Scottare il tonno in padella con olio evo a fiamma vivace su tutti i lati. Tagliare il tonno in 8 tranci e adagiarli sul piatto da portata. Disporre sopra il tonno l’uva pelata, condita con un poco di aceto balsamico e le mandorle. Emulsionare con una frusta l’olio frullato con il basilico e l’uva. Nappare il tonno.
I VINI DEL MARE CONSIGLIATI DAL SOMMELIER LUCA POZZOLI
La cantina di Pascucci al Porticciolo conta centinaia di etichette, molte delle quali provengono da vigneti che sono situati sulle isole o vicino al mare. Il sommelier Luca Pozzoli ci consiglia il vitigno che meglio si abbina alla ricetta del mese dello chef Gianfranco Pascucci.
In abbinamento al tonno scottato abbiamo scelto la Malvasia delle Lipari dell’isola di Salina, un vitigno aromatico vinificato secco, senza residuo zuccherino. Sull’isola di Salina, il terreno è vulcanico e conferisce al vino bellissime sensazioni di mineralità che, unite all’aromaticità del vitigno, danno vita a un profilo olfattivo complesso, ricco e molto elegante. Si ritrovano note di ananas, agrumi, resina e pietra focaia. In bocca, il vino è molto preciso con un finale sapido e persistente.
LO CHEF GIANFRANCO PASCUCCILa sua carta d’identità riporta “Cuoco di Mare” come segno particolare. Uno chef che diventa interprete rispettoso e al tempo stesso creativo dell’universo territoriale che lo circonda, fatto di mare nella sua accezione più ampia, dalla terra della macchia intrisa di sale fino al profondo delle acque. Pascucci al Porticciolo di Fiumicino è il suo regno, luogo in cui esprime l’estro e la passione per una materia che diventa creta tra le sue mani, capaci di trasformarla in mille forme senza mai andarne a toccare l’essenza più pura. |
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