Totani e totanare: battuta di pesca in notturna
In questa torrida estate, ci siamo trovati spesso a cercare un po’ di refrigerio, organizzando qualche battuta di pesca in notturna. In alcune fortunate zone d’Italia, ad esempio, di notte è possibile pescare a mano esemplari di totano che nelle ore diurne si possono catturare solo a grandi profondità e con l’ausilio dei mulinelli elettrici. Questo perché il totano, grande cacciatore degli abissi, con il buio risale dalle profondità per cibarsi di pesce azzurro, che spesso staziona nella fascia d’acqua entro i cento metri e, quindi, ciò permette di pescarlo anche con attrezzature manuali.
Cala la sera sulla Riviera ligure e, tra chi si prepara per andare a cena o a ballare, ecco comparire chi, con sacca per le canne e borse varie, si accinge ad affrontare una battuta di pesca in notturna. È il caso del TLM Nautica Fishing Team che nel periodo estivo concentra le sue battute di pesca principalmente in notturna, un po’ per sfuggire al traffico marittimo e un po’ per passare una serata diversa al fresco.
L’appuntamento è alle ore 20 dal Martin Pescatore. Una Seagame Starfish 200 attrezzata per la pesca è pronta con tutto il necessario per pescare. Di lì a poco arriverà anche Maurizio, storica guida di pesca con la passione per lo studio e la costruzione di nuove totanare sempre più performanti. Anche in questo caso non ha fatto attendere la novità da provare durante la serata. Sì, perché negli anni le totanare hanno subito una trasformazione radicale, vuoi per la forma o per l’utilizzo di ami con ardiglione, anziché i classici aghi.
Maurizio, per l’appunto, tira fuori un nuovo prototipo, assemblato con un’asticella molto sottile in acciaio, doppio cestello di ami con ardiglione di diversa misura e nastro riflettente. L’intuizione è l’occhiello sotto la totanara che permette di inserire una piombatura variabile in base alla corrente presente nello spot.
L’ATTREZZATURA
L’attrezzatura da utilizzare per questa tecnica è relativamente facile da reperire, in quanto basterà dotarsi di una qualsiasi canna da spinning media/leggera o, ancora meglio, una canna leggera da tecniche verticali o da slow jigging abbinata ad un mulinello di dimensioni adeguate.
Meglio l’utilizzo del trecciato, che permetterà di avere più sensibilità sulle mangiate più timide in profondità e che terminerà con uno shock leader di dimensioni variabili tra lo 0,28 e lo 0,45 in base a quello che sarà il nostro stile di pesca. Totanara alla fine della lenza con piombatura variabile in base alla corrente che troveremo e il divertimento sarà assicurato.
PREPARARE LE ESCHE: SARDINA E LARDO O PESCE FRESCO? A VOI LA SCELTA
Il primo step è preparare le esche: a Maurizio piace il classico innesco con sardina e lardo; mentre a Fabio stuzzica l’idea di utilizzare pesce fresco come sugherelli, sgombri e affini. Con qualche cannata a sabiki una decina di sugherelli salgono a bordo, quindi si gira subito la prua verso lo spot dedicato ai totani. In Liguria, nel periodo estivo, si riescono a trovare su batimetriche intorno ai 100 metri e, una volta eseguita qualche cala fino sul fondo, poi si riusciranno a catturare anche a 20/30 metri sotto la barca per il divertimento di tutti gli ospiti a bordo.
L’INNESCO
L’innesco del sugherello è davvero semplice: basta inserire l’asticella dalla parte della bocca per farla uscire dalla coda e il gioco è fatto; mentre per innescare sarde e lardo il lavoro si complica leggermente. Si prende un pezzo di lardo pretagliato e lo si inserisce nell’asticella, dopodiché si prendono una o più sarde, si appoggiano sul lardo e si fissano grazie a diversi giri di filo elastico.
Questo dovrebbe garantire una buona quantità di attacchi e catture, ma considerate che il becco dei totani è davvero molto affilato e, ad ogni attacco, riusciranno a strappare una parte di innesco.
IN SCARROCCIO O FERMI?
L’avvento dei motori elettrici di prua ha davvero sconvolto positivamente quella che è l’azione di pesca, rendendo preciso ogni momento della pescata.
Nella pesca ai totani, personalmente, comincio a pescare in scarroccio con il motore elettrico in acqua in modalità stand-by, per fermarmi immediatamente sullo spot alla prima cattura della serata. Questo perché i totani amano cacciare in fitti branchi e non sarà difficile, una volta pescato il primo, fare diverse catture a ripetizione.
L’AZIONE DI PESCA
Si cala la totanara fino sul fondo, fermandola di tanto in tanto, verificando che il totano non la fermi in caduta, e la si recupera con jerkate lente e ampie.
Spesso il totano attaccherà l’esca nella fase in cui si abbassa la canna per ricaricare la jerkata e, a quel punto, si darà una ferrata decisa e si procederà con un recupero lento e costante fino a raggiungere la superficie. Da non sottovalutare l’uso del guadino, in quanto spesso il totano rimane impigliato alla totanara solo con un tentacolo e la prontezza della rete sotto il totano permetterà di recuperarlo anche quando si sgancerà nella fase di salpata a bordo. Quest’anno, complice la poca presenza di tonni in Liguria, le catture di totani non si sono fatte attendere e non è stato difficile tornare a casa con l’igloo pieno.
La pesca al totano è una tecnica facile e divertente che permetterà praticamente a chiunque di divertirsi.
INFINE, UN PICCOLO ACCORGIMENTO…
Un piccolo accorgimento per evitare docce, fortunatamente di acqua, è quello di guadinare il totano tenendolo di lato e non verso di noi, questo perché abbiamo scoperto che hanno una sorta di mirino laser ad alta precisione per bagnarti esattamente il viso appena si portano in superficie.
Se invece portate a pesca di totani qualche amico per la prima volta… sapete già cosa fare per il battesimo del totano!