Versatilità e stile italiano: Garroni Design
“Non possiamo guardare al futuro senza osservare il passato. In una corsa si parte arretrando per prendere lo slancio, quindi è ripercorrendo e conoscendo il passato che ci si lancia verso il futuro. Il futuro del design nautico non so dirglielo, ma bisogna guardare a settori maggiori, dove si fanno ricerca e innovazione”.
Ogni settore della nautica, dal gommone alla nave da crociera, attraversando il mondo del sailing, quello dei motor yacht e dei mega yacht: in pochi possono vantare tanta competenza e versatilità, lo studio Garroni senz’altro può.
Dal 1971 il Prof. Vittorio Garroni Carbonara domina il panorama mondiale del settore della progettazione navale per innovazione e lungimiranza vantando collaborazioni determinanti sia nel settore navale, ad esempio con Fincantieri, che nel settore della nautica da diporto, tra cui si annovera una ormai decennale collaborazione con il Gruppo Beneteau. “La progettazione di tutto quello che riguarda il mare ci appassiona, dalla piccola nautica alle grandi navi” ci rivela in toni scherzosi il Prof. Vittorio Garroni, che della nautica ha fatto il proprio core business, ma che si confronta anche con l’automotive, vantando un marchio come Mitsubishi tra i propri clienti, oltre che con la progettazione civile. Dalla linea di gommoni Zodiac, alle navi da crociera, con il suo Studio ha, come detto, toccato ogni aspetto della progettazione di settore, dividendo e condividendo compiti e sapere anche con il figlio Camillo, figlio d’arte, e ormai punto di riferimento dello studio.
“Oggi ho la fortuna di avere mio figlio Camillo nel nostro studio, un architetto maturo e capace, lavoriamo fianco a fianco, ma ciascuno di noi ha ritagliato un proprio settore di responsabilità: oggi sono io ad occuparmi principalmente del settore navale, mentre lui si occupa della gestione della nautica e nella fattispecie gestisce i rapporti con il nostro più importante cliente com’è il marchio Beneteau, con cui abbiamo un rapporto ormai più che consolidato, ciononostante la collaborazione tra noi è alla base di tutto e siamo coinvolti e sempre aggiornati ciascuno sul lavoro dell’altro”, perché così lavora una famiglia.
E non si parla di Garroni Design senza legare questo nome indissolubilmente ai marchi Jeanneau e Prestige, dagli anni ’90 nel gruppo Beneteau. Impossibile da dimenticare il lavoro più innovativo degli anni ’80: il Prestige 41 che ha rivoluzionato il contemporaneo concetto di yachting.
“Le murate a vetri che donavano una luce impareggiabile agli interni, come il layout a 3 cabine, con armatoriale a prua, ciascuna con bagno proprio – ricordiamo, si parla di 40 piedi o poco più negli anni ’80 – gli spazi abitabili ricavati in pozzetto: queste furono le caratteristiche principali di questa imbarcazione, venduta in circa 40 esemplari, tra cui anche ad Alain Delon”.
Gli chiediamo, allora, da dove sia giunta questa intuizione “Se devo essere sincero non so come sia arrivata l’intuizione, probabilmente dal confronto con il Cantiere e dalla necessità, sempre attuale, di ricercare maggiori spazi, permettendo che si abbiano a disposizione volumi assimilabili a yacht più grandi”.
Sempre nell’ottica della ricerca degli spazi fino a qualche anno fa, vedevamo allungarsi le prue, oggi sembra che questa tendenza si sia un po’ arrestata e si stia ritornando ad un disegno più tradizionale, pur sempre con occhio attento alla modularità, tipica di imbarcazioni di piccola/media metratura e di cui ultimo esempio è l’NC 33.
“La modularità – ci spiega Camillo Garroni – ossia la possibilità di configurare più possibile in base alle proprie esigenze la propria imbarcazione, è ciò che contraddistingue il marchio Jeanneau. Ogni Cantiere e ogni marchio decidono un proprio look, un proprio DNA, un proprio stile e il proprio design, nel caso di Jeanneau, e in parte anche di Prestige, l’idea è quella di permettere all’armatore di sentirsi a casa propria, dove si possono spostare divani, tavoli, e dove è possibile configurare i propri spazi secondo le proprie necessità, come se l’imbarcazione si possa considerare come un’appendice della propria casa”.
E proprio la personalizzazione, anche su imbarcazioni di serie è la soluzione anche commercialmente vincente per la sfida al mercato. Il designer diventa così una figura chiave, soprattutto nella nautica da diporto, “Dove – ci spiega ancora il Prof. Vittorio Garroni – designer, architetto e ingegnere sono un’unica figura di riferimento per la progettazione. Diverso è il discorso nel settore navale dove le tre figure devono essere necessariamente diversificate”, confermando così una sua recente dichiarazione, secondo cui come il Rinascimento fosse stata l’epoca degli architetti e la rivoluzione industriale quella degli ingegneri, si sia giunti oggi all’affermazione della figura del designer.
Ma qual è, dunque, la tendenza del design nautico dei prossimi anni?
“È una domanda difficile – scherzano il Prof. Vittorio e suo figlio Camillo – Non possiamo guardare al futuro senza osservare il passato – ci dice in tono saggio il Professore – In una corsa si parte arretrando per prendere lo slancio, quindi è ripercorrendo e conoscendo il passato che ci si lancia verso il futuro. Quale sia il futuro del design nautico non so dirglielo, ma le posso dire che per intuire il futuro di un settore medio-piccolo come la nautica bisogna prima guardare a settori maggiori, dove si fanno ricerca e innovazione. L’automotive e la moda sono i macrosettori di riferimento per osservare la tendenza globale, da lì possiamo attingere molto”.
Una passione e un modo di essere di uno studio davvero multidisciplinare, dove ogni imbarcazione progettata rispecchia la passione per questo lavoro e la passione per il mare.
“Prestige 500 – ci dice Camillo Garroni – è la barca che più mi rappresenta, che sento più vicina, fu un grande successo commerciale, che ha venduto all’incirca 500 esemplari. L’ingresso indipendente della cabina armatoriale fu una grande innovazione, alla quale lavorammo a lungo e che fu poi di ispirazione per tutti a seguire negli anni”.
Per chi conosce la nautica, impossibile dimenticare l’imbarcazione Jeanneau 54 DS, una barca in cui è ancora oggi, possibile leggervi tutta la passione che Vittorio Garroni ha per il mare e per questo mestiere. “È sicuramente la barca che più lo rappresenta – ci spiega ancora Camillo – e che ho disegnato più come armatore che come designer – prosegue Vittorio – perché era la barca con cui volevo vivere il mare”. Un modello che ha rivoluzionato le imbarcazioni a vela con l’innovazione di finestrature allungate che permettevano, anche nelle barche a vela, come precedentemente era accaduto ai motor yacht, di avere maggiore luminosità negli interni. E come una freccia si tende dall’arco per essere lanciata così bisogna guardare al futuro, ma chiedendo anticipazioni su prossimi lavori Camillo Garroni ci dice “Siamo legati a Beneteau da una politica che ci vieta qualsiasi anticipazione”.
Massimo riserbo dunque sui prossimi lanci, o rilanci, del cantiere francese. “Possiamo però dirvi – ci spiega ancora il Professor Garroni – che stiamo lavorando ad un progetto, ora in fase avanzata, di micronavi da crociera, gli hotel yacht, che rivoluzioneranno il turismo del mare. Omologate come yacht, al limite amministrativo di metratura, con equipaggi nautici e non navali, che godranno di tutta una serie di semplificazioni”, concepiti comunque per un turismo di lusso in pieno comfort. Non smette di stupire la Garroni Design, che si conferma nel pieno della propria innovazione, che si tradurrà, possiamo scommetterci, in un rinnovamento della nautica.
Garroni Design
Via Corsica, 13 – 16128 Genova
Tel. +39 010 583427
www.garronidesign.com – info@garroni.it