Yacht in spiaggia a Fregene: una settimana senza nessuno a bordo
È una domenica di ottobre e sulla Capitale splende il sole, così molti romani decidono di spostarsi verso il mare, sembrerebbe una normale giornata di bel tempo. Mentre passeggiano sulla spiaggia di Fregene, qualcuno scorge all’orizzonte prende forma una strana silhouette, sembrerebbe di uno yacht, ma qualcosa non va.
Potrebbe sembrare l’incipit di un racconto del mistero e, in effetti, per qualche ora lo è stato. Un giallo in piena regola. Lo yacht in lontananza sembrava avvicinarsi, ma, come anche i testimoni hanno commentato, non poteva essere possibile: un 16 metri che punta verso il bagnasciuga? Ebbene, a essere proprio corretti, lo yacht non puntava proprio verso la spiaggia, piuttosto barcollava, sospinto dalle onde del mare, come se il comandante fosse molto più che alticcio.
Minore si faceva la distanza tra chi passeggiava e lo yacht che dondolava, maggiore si faceva il timore e, quindi, i passanti di fronte allo stabilimento Controvento hanno deciso di chiamare la Guardia Costiera. Arrivata sul luogo alle 16:30, può constatare che lo yacht, ormai giunto sulla spiaggia, aveva uno dei due motori acceso e che emetteva fumo nero. Saliti a bordo, ciò che trovano è, per prima cosa, nessun passeggero e, poi, cabine in disordine e unicamente vestiti da uomo sparsi, una canna da pesca a poppa, oggetti lanciati nel caos.
YACHT ARENATO A FREGENE: È GIALLO
Comincia un tran-tran di supposizioni su questa situazione che, per quanto interessante, è stata comunque pericolosa: uno yacht di 16 metri abbandonato in mare aperto con ancora un motore acceso e in balìa delle onde. Comincia la ricostruzione dei fatti da parte della Guardia Costiera.
Da un documento risultava il proprietario dell’imbarcazione fino a gennaio 2022: un cittadino croato. Ma sembrerebbe un buco nell’acqua: lo yacht lo ha venduto e, spiega, forse l’acquirente era un connazionale. Allora si segue la pista degli scontrini trovati a bordo, di cui uno riporta un acquisto effettuato a Marina di Camerota. I responsabili del porto del luogo confermano la data del 13 ottobre come quella in cui i membri dell’equipaggio vi hanno ormeggiato. Una sola notte al porto, ma tanto basta per sapere che il proprietario del Carpe Diem – questo il nome della barca – è un croato.
LA SOLUZIONE, MA RIMANE UN DUBBIO
Finalmente, si risale al nome del proprietario e da questo si ricostruiscono gli spostamenti dello yacht arenato a Fregene, che, invece, aveva come meta finale Marsiglia, prima che un’avaria lo colpisse il 15 ottobre.
Lo yacht ritrovato a Fregene ospitava 3 persone, che una settimana prima erano state recuperate non molto lontano, a 70 miglia dalla costa di Anzio: una nave da crociera li aveva recuperati e traghettati fino a Genova. Dunque, il Carpe Diem è rimasto per una settimana solo alla deriva e su questo c’è ancora da discutere.
Fonte: © La Repubblica